Ognuno danza nel suo angolo e il mondo è come una balera
e i derubati da grandangolo storie di case e di ringhiera
I tuoi sorrisi di repuscoli lungo tramonti di brughiera
l'attesa stretta dentro i muscolie mani stanche di preghiera
Le mie figure di funambolo che cerca sempe una chimera
e si trascina da sonna,bulo fino alla fine della fiera
Il senso dell'oblio per te e me
di quel che non fu mai di me e me
e il tempo del rinvio da te a me
di quel che non sarà mai fra te e me
come un eterno addio
come un eterno addio
Una voragine di brividi dietro un incontro a borsanera
sotto la grandine di lividi e un cuore in mezzo alla bufera
Il mio rifiuto del pericolo verso la corsa di frontiera
la strada è tutta in questo vicolo mentre mi muore un'altra sera
La tua passione avvolta in una sindone ricordi avanzi di galera
la fuga in volo di una rondine e in gabbia c'è una capinera
Il senso dell'oblio per te e me
di quel che non fu mai di me e te
e il tempo del rinvio da te a me
di quel che non sarà mai fra te e me
come un eterno addio
Su un passo spalla a spalla
in un abbraccio che cammina
dentro un pensiero triste che si balla
Il senso dell'oblio per te e me
di quel che non fu mai di me e me
e il tempo del rinvio da te a me
di quel che non sarà mai fra te e me
come un eterno addio
come un eterno addio
come un eterno addio
come un eterno addio
.......
+++++++++++++++++++++++
lunedì 30 settembre 2013
TESTO DELLA CANZONE GLI ANNI DELLA GIOVENTU' CANZONE INEDITA DI CLAUDIO BAGLIONI
Grazie a Luca Bertoloni. Per la trascrizione
Quant’è bella giovinezza che si fugge tutta via, del doman non v’è certezza, chi vuol esser, lieto sia! Fuori il cielo più lontano da quello di casa la finestra senza tende e appena qualche nube nella coltre di penombra della stanza invasa occhi dentro gli occhi e sotto pube contro pube. Io neanche vent’anni e tu un po’ più di diciotto, mezze frasi e tanti segni buffi per capirsi la mattina un tuo pensiero scritto mal tradotto e ogni notte baci e abbracci e noi fino a sfinirsi. Ah, quanta vita c’è davanti per bruciare di enregia tutti quanti i nostri istanti e mai nessuna nostalgia. Ah l’esistenza che ci ammala e poi non ci sana più, sono come un colpo d’ala gli anni della gioventù. Io non putana in quel primo tuo biglietto quando ci scegliemmo in mezzo agli altri della cena il cantante e la modella uniti in un duetto la tua ninna nanna è la mia antica cantilena E chi aveva visto mai i capelli color ghiaccio lunghe stalattiti su uno sguardo di cobalto, come quando impari a pattinare con impaccio ti stringevo muto e tu arrossivi nel tuo smalto. Ah, questo cuore come langue se non spacca di euforia se non corre a dare il sangue ad ogni amore in agonia. Ah, questo tempo ci confonde e ci sbatte su e giù, sono forti come onde gli anni della gioventù. Ah, com’è bella questa notte, quella che non dormi mai, che di tutto se ne fotte, del futuro che non sai. Ah, quanto mondo c’è per strada, quante stelle a naso in su, sono tagli di una spada gli anni della gioventù. Io torno presto e ti porto via, e con un gesto feci un po’ di allegria, ciao dall’oblò e ti lasciavo là e tu l’ultima lettera in cui aspettavi un figlio e pure un dopo si disse che era tutto lì il tuo scopo non ho saputo fare niente e mai niente più di te. Ah, quante storie senza fine che ci fiatano la scia, e ci restano vicine mentre fingono amnesie. Ah, questo vento ci trascina e ci butta a testa in giù, sono come una slavina gli anni della gioventù. Ah, sento ancora sulla bocca la mia stupida poesia, e la tua nenia filastrocca quando fuggi vado via, sui ricordi ci si beve che non ci si pensa più, son rimasti nella neve gli anni della gioventù.
Quant’è bella giovinezza che si fugge tutta via, del doman non v’è certezza, chi vuol esser, lieto sia! Fuori il cielo più lontano da quello di casa la finestra senza tende e appena qualche nube nella coltre di penombra della stanza invasa occhi dentro gli occhi e sotto pube contro pube. Io neanche vent’anni e tu un po’ più di diciotto, mezze frasi e tanti segni buffi per capirsi la mattina un tuo pensiero scritto mal tradotto e ogni notte baci e abbracci e noi fino a sfinirsi. Ah, quanta vita c’è davanti per bruciare di enregia tutti quanti i nostri istanti e mai nessuna nostalgia. Ah l’esistenza che ci ammala e poi non ci sana più, sono come un colpo d’ala gli anni della gioventù. Io non putana in quel primo tuo biglietto quando ci scegliemmo in mezzo agli altri della cena il cantante e la modella uniti in un duetto la tua ninna nanna è la mia antica cantilena E chi aveva visto mai i capelli color ghiaccio lunghe stalattiti su uno sguardo di cobalto, come quando impari a pattinare con impaccio ti stringevo muto e tu arrossivi nel tuo smalto. Ah, questo cuore come langue se non spacca di euforia se non corre a dare il sangue ad ogni amore in agonia. Ah, questo tempo ci confonde e ci sbatte su e giù, sono forti come onde gli anni della gioventù. Ah, com’è bella questa notte, quella che non dormi mai, che di tutto se ne fotte, del futuro che non sai. Ah, quanto mondo c’è per strada, quante stelle a naso in su, sono tagli di una spada gli anni della gioventù. Io torno presto e ti porto via, e con un gesto feci un po’ di allegria, ciao dall’oblò e ti lasciavo là e tu l’ultima lettera in cui aspettavi un figlio e pure un dopo si disse che era tutto lì il tuo scopo non ho saputo fare niente e mai niente più di te. Ah, quante storie senza fine che ci fiatano la scia, e ci restano vicine mentre fingono amnesie. Ah, questo vento ci trascina e ci butta a testa in giù, sono come una slavina gli anni della gioventù. Ah, sento ancora sulla bocca la mia stupida poesia, e la tua nenia filastrocca quando fuggi vado via, sui ricordi ci si beve che non ci si pensa più, son rimasti nella neve gli anni della gioventù.
ARTICOLO DI CLAUDIO BAGLIONI PER IL MESSAGGERO DEL 30 SETTEMBRE 2013
IL MESSAGGERO
Il tour Baglioni : «A Centocelle la mia sfida in
musica»
Claudio
Baglioni
Pochi sanno che a Centocelle c'era
un aeroporto, pochissimi sanno che non era
un aeroporto qualunque ma il primo
aeroporto italiano, ma quasi nessuno sa che è proprio lì che, in un
giorno
lontano d'aprile del 1909, uno dei
fratelli Wright (gli inventori dell'aviazione moderna), venne a
dare
dimostrazione di cosa fosse il
volo, facendo alzare da terra il suo mitico "Flyer", davanti a una piccola
folla,
incredula e ammirata. Nessuno ci
pensa mai, ma quel primo, breve e incerto distacco dal suolo - al
quale
assistettero pochi occhi ed una
rudimentale cinepresa (la prima mai montata su un velivolo) - fu molto
più
importante di quel «gigantesco
balzo per l'umanità» del quale andò (giustamente) orgoglioso Neil
Armstrong,
sessant'anni dopo (20 luglio
1969), quando l'Apollo 11 allunò e, per la prima volta, l'uomo mise piede
sulla
Luna. Senza il volo dei Wright,
infatti, il "balzo" di Armstrong sarebbe stato impossibile. Quei primi
distacchi
del Flyer non solo hanno
dimostrato al mondo che l'uomo era, finalmente, riuscito a vincere il braccio di
ferro
con la forza di gravità, ma hanno
insegnato a tutti noi che non esistono missioni al di fuori della nostra
portata
e che visioni e imprese, anche
quelle che sembrano impossibili, si possono realizzare davvero. Forse
per
questo a Centocelle - il quartiere
nel quale ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza - l'idea del
volo
era qualcosa di più di un semplice
sogno di periferia. Era qualcosa che portavi dentro: un'idea fisica
del
riscatto e di ciò che davvero si
intende quando si dice "sollevarsi". Ecco perché il parco dell'ex-aeroporto
di
Centocelle, mi è sembrato
l'approdo finale perfetto per la carovana di questo ConVoiTour: un giro di
concerti
nel quale, dopo molto tempo,
presento, per la prima volta in versione live, anche i frutti di un
nuovo,
entusiasmante, progetto
artistico.
IL CONVOGLIO
La nostra è una vera e propria "compagnia viaggiante"
(ConVoi si è trasformato, per
l'occasione, in convoy:
convoglio), nella quale tutto ciò che dà vita allo spettacolo - palco, luci,
strumenti,
amplificazione, tecnici, musicisti
- viaggia su gomma. Attraverseremo l'Italia in una corsa a perdifiato
(9
concerti in 10 giorni, da Torino
alla Sicilia), per provare a darci e dare una scossa, scrollandoci di
dosso
questa apatia dolente e
paralizzante, ri-animati dalla passione per la musica. L'idea è quella di fare
il pieno di
energie, per saltare di slancio le
sabbie mobili di questo presente asfissiante, portando con noi
chiunque
avverta l'urgenza di partire alla
scoperta di nuove frontiere ideali, culturali e - perché no? - anche morali.
Dieci
città, dunque, per altrettanti
raduni-concerto in spazi tutti diversi, che hanno in comune una qualità per
noi
fondamentale: sono quelli nei
quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città
si
danno un'anima e diventano
comunità. Perché il senso di questo ConVoiTour(billon), in fondo, è
proprio
questo: portare il più grande
social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti
socialnetwork
reali (i luoghi di aggregazione)
che il nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita
alla
magia più grande: l'incontro tra
parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. E un grande
parco
che è stato un grande aeroporto,
culla di grandi sogni di pionieri è senza dubbio la casa ideale per
incontrarsi
e lasciarsi attraversare da un
tourbillon di note, parole ed emozioni, che non ci faccia dimenticare che
la
qualità del tempo è data da chi lo
vive e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e tutt'altro sapore
se
verso la nuova frontiera ci si muove con
voi.
ARTICOLO DI CLAUDIO BAGLIONI SU LA STAMPA DEL 30 SETTEMBRE 2013
http://www.lastampa.it/2013/09/30/cronaca/appuntamenti/claudio-baglioni-il-mio-tour-una-carovana-di-pionieri-JewzDOhSbOMRaVarAOfMwI/pagina.html
Claudio Baglioni: il mio tour
una carovana di pionieri
Claudio Baglioni sarà in concerto a Torino il 10 ottobre
claudio baglioni
Non è un caso che questo ConVoiTour – il primo, dopo molto
tempo, nel quale presento in versione live alcuni delle nuove canzoni
del progetto ConVoi - parta da Torino e da un posto così ricco di storia
e significato come Piazza Castello. Ho scelto questa città e questa
piazza perché, dovendo chiamare a raccolta un gruppo di “pionieri” per
metterci in cammino verso una “nuova frontiera”, ho pensato che il punto
di raccolta ideale dovesse essere una grande agorà, nel cuore di una
città che ha avuto un ruolo così importante nella nostra storia e che è
stata, tra l’altro, la prima Capitale del nostro Paese.
L’ambizione della carovana di ConVoi (una vera e propria “compagnia viaggiante” nella quale tutto ciò che darà vita allo spettacolo – palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggerà su gomma) è, infatti, quella di attraversare tutta l’Italia senza soste - la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... - per provare a dare e a darsi la scossa.
L’idea è quella di scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, e lanciarsi in una corsa a perdifiato, ri-animati dalla passione per la musica. F are il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente, insieme a chiunque avverta il bisogno di vivere da pioniere l’avventura di muovere alla scoperta di una nuova frontiera ideale, valoriale, morale.
Più che un tour, ConVoiTour sarà, quindi, un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (si parte da Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna sabato 19), più un gran finale mercoledì 23 ottobre, a Roma al parco dell’ex-aeroporto di Centocelle.
Dieci città per dieci raduni-concerto in altrettanti spazi, tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello, appunto, un gioiello dell’architettura come villa Contarini (a Piazzola sul Brenta, Padova), un grande parco (Parco Nord, Bologna), un belvedere straordinario (Piazzale Michelangelo, Firenze), una zona sportiva (Pescara), una Mostra d’Oltremare (Napoli), una Fiera (quella del Levante a Bari), l’area Magna Grecia (Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) e il parco sorto là dov’era nato il primo aeroporto italiano (Roma).
Spazi diversi che, però, hanno in comune una qualità fondamentale: sono quelli nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui la città si dà un’anima e diventa comunità. Il senso di questo ConVoiTour(billon), infatti, è proprio questo: portare il più grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per creare la magia più grande: l’incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone.
Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ci ricorderà che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt’altro passo e tutt’altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi.
L’ambizione della carovana di ConVoi (una vera e propria “compagnia viaggiante” nella quale tutto ciò che darà vita allo spettacolo – palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggerà su gomma) è, infatti, quella di attraversare tutta l’Italia senza soste - la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... - per provare a dare e a darsi la scossa.
L’idea è quella di scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, e lanciarsi in una corsa a perdifiato, ri-animati dalla passione per la musica. F are il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente, insieme a chiunque avverta il bisogno di vivere da pioniere l’avventura di muovere alla scoperta di una nuova frontiera ideale, valoriale, morale.
Più che un tour, ConVoiTour sarà, quindi, un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (si parte da Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna sabato 19), più un gran finale mercoledì 23 ottobre, a Roma al parco dell’ex-aeroporto di Centocelle.
Dieci città per dieci raduni-concerto in altrettanti spazi, tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello, appunto, un gioiello dell’architettura come villa Contarini (a Piazzola sul Brenta, Padova), un grande parco (Parco Nord, Bologna), un belvedere straordinario (Piazzale Michelangelo, Firenze), una zona sportiva (Pescara), una Mostra d’Oltremare (Napoli), una Fiera (quella del Levante a Bari), l’area Magna Grecia (Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) e il parco sorto là dov’era nato il primo aeroporto italiano (Roma).
Spazi diversi che, però, hanno in comune una qualità fondamentale: sono quelli nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui la città si dà un’anima e diventa comunità. Il senso di questo ConVoiTour(billon), infatti, è proprio questo: portare il più grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per creare la magia più grande: l’incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone.
Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ci ricorderà che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt’altro passo e tutt’altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi.
domenica 29 settembre 2013
RASSEGNA STAMPA SUL CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI DEL 29 SETTEMBRE 2013
LA
STAMPA
Come
una carovana di pionieri verso nuove frontiere
Claudio Baglioni
sarà in concerto a
Torino il 10 ottobre L' idea è quella di scrollarsi di dosso questa apatia
dolente e paralizzante, e lanciarsi in una corsa a perdifiato, ri-animati dalla
passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere se ci riesce di
saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente, insieme a chiunque
avverta il bisogno di vivere da pioniere l'avventura di muovere alla scoperta di
una nuova frontiera ideale, valoriale, morale. Più che un tour, ConVoiTour
sarà, quindi, un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (si parte da
Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna sabato 19), più un gran finale
mercoledì 23 ottobre, a Roma al parco dell'ex-aeroporto di Centocelle. Dieci
città per dieci raduniconcerto in altrettanti spazi, tutti diversi: una
meravigliosa piazza storica come Piazza Castello, appunto, un gioiello
dell'architettura come villa Contarini (a Piazzola sul Brenta, Padova), un
grande parco (Parco Nord, Bologna), un belvedere straordinario (Piazzale
Michelangelo, Firenze), una zona sportiva (Pescara), una Mostra d'Oltremare
(Napoli), una Fiera (quella del Levante a Bari), l'area Magna Grecia
(Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) e il parco sorto là dov'era nato il
primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che, però, hanno in comune una
qualità fondamentale: sono quelli nei quali, da sempre, la gente si ritrova per
stare insieme; quelli in cui la città si dà un'anima e diventa comunità. Il
senso di questo ConVoiTour(billon), infatti, è proprio questo: portare il più
grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più
affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese
è in grado di offrire, per creare la magia più grande: l'incontro tra parole e
musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di note, parole
ed emozioni, che ci ricorderà che la qualità del tempo è data da chi lo vive
e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e tutt'altro sapore se verso la
nuova frontiera ci si muove con voi.
'ConVoi'
è un Tour(billon) che fa incontrare parole e musica
In vista del concerto del 12 ottobre, Claudio Baglioni ne spiega il senso
PER QUESTO l'Arena Joe Strummer del Parco Nord è stata scelta come terza "stazione di posta" (sabato 12 ottobre) per la carovana di questo ConVoiTour, una serie di concerti nei quali, per la prima volta dopo molti anni, presento dal vivo nuove canzoni. ConVoi si trasforma, dunque, in Convoy (convoglio) e si muove come una vera e propria "compagnia viaggiante", nella quale tutto ciò che dà vita allo spettacolo - palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su gomma, attraversando tutta l'Italia, senza soste (la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte...), da Torino alla Sicilia. Difficile immaginare - quale spazio ideale per chiamare a raccolta un gruppo di "pionieri" e mettersi in cammino verso una "nuova frontiera" - un punto di incontro migliore di un parco così legato al battito e al respiro di una delle capitali culturali che il mondo ci invidia. L'AMBIZIONE della carovana del ConVoiTour è quella di percorrere l'Italia da Nord a Sud, per provare a darsi una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, e lanciarsi in una corsa a perdifiato, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente asfissiante, insieme a chiunque avverta il bisogno di partire alla scoperta di nuove frontiere ideali, valoriali, culturali e - perché no? - morali. Per questo, più che un tour, è un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (si parte da Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna sabato 19 ottobre), più un gran finale nel parco dell'ex-aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23. Dieci città, dunque, per dieci raduni-concerto in altrettanti spazi, tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello (Torino), un gioiello come Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord appunto, un belvedere straordinario (Piazzale Michelangelo, Firenze), una zona sportiva (Pescara), una Mostra d'Oltremare (Napoli), una Fiera (quella del Levante a Bari), l'area Magna Grecia (Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) e il parco sorto là dov'era nato il primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che hanno in comune una qualità per noi fondamentale: sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città si danno un'anima e diventano comunità. Il senso di questo ConVoiTour(billon), in fondo, è proprio questo: portare il più grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita alla magia più grande: l'incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ricordi a tutti noi che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e tutt'altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi.
LA NAZIONE
In esclusiva, solo per i
lettori de La Nazione, Claudio Baglioni
racconta in prima persona
la genesi del suo nuovo tour e le sensazioni d'artista che l'hanno portato fino
a qui. «FERMARSI su un'altura per rifarsi occhi e cuore ammirando, sotto di sé,
il profilo di una delle più belle città del mondo, che rivaleggia in bellezza
con il fiume che l'attraversa e le magnifiche colline che la circondano. E' il
sogno di ogni viaggiatore e noi musici itineranti non facciamo certo eccezione.
Per questo ho scelto l'incomparabile incanto di Piazzale Michelangelo - uno dei
panorami più belli e famosi nel mondo - per la quarta sosta (domenica 13
ottobre) della carovana di ConVoiTour, un giro di concerti nel quale, per la
prima volta dopo molti anni, presento dal vivo anche nuove canzoni. La nostra è
una vera e propria "compagnia viaggiante" (ConVoi si trasforma, per l'occasione,
in convoy: convoglio) nella quale tutto ciò che dà vita allo spettacolo -
palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su gomma.
Un convoglio che attraversa l'Italia, da Torino alla Sicilia, in una corsa a
perdifiato: la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si
suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... Difficile, allora,
immaginare un punto di incontro più affascinante - per chiamare a raccolta un
gruppo di "pionieri" e mettersi in cammino verso una "nuova frontiera" - di
quello dal quale si può godere una vista mozzafiato come quella che si apre da
Piazzale Michelangelo. L'ambizione della carovana del ConVoiTour è quella di
darci e dare una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e
paralizzante, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie,
per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo
presente asfissiante, portando con noi chiunque avverta l'urgenza di partire
alla scoperta di nuove frontiere ideali, culturali e - perché no? - anche
morali. Per questo, più che un tour, ConVoiTour è un vero tourbillon: nove
concerti in dieci giorni (si pare da Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna
sabato 19 ottobre), ai quali si aggiungerà un gran finale nel parco
dell'ex-aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23 ottobre. Dieci città,
dunque, per altrettanti raduni-concerto in spazi tutti diversi: una meravigliosa
piazza storica come piazza Castello (Torino), un gioiello dell'architettura come
Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord di Bologna,
Piazzale Michelangelo, appunto, l'antistadio di Pescara, una Mostra d'Oltremare
(Napoli), una Fiera (quella del Levante a Bari), l'area Magna Grecia
(Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) ed il parco sorto là dov'era nato il
primo aeroporto italiano (Roma). SPAZI diversi che hanno in comune una qualità
per noi fondamentale: sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova
per stare insieme; quelli in cui le città si danno un'anima e diventano
comunità. Il senso di questo ConVoiTour (billon), in fondo, è proprio questo:
portare il più grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni
tra i più affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il
nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita alla magia più
grande: l'incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le
persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ci aiuti a ricordare che
la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha
tutt'altro passo e tutt'altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con
voi».
GAZZETTA DEL SUD
Più che un tour un
tourbillon; nove concerti in dieci giorni più uno, attraversando tutta
l'Italia, dal Piemonte alla Sicilia. È il nuovo progetto di Claudio
Baglioni, il "ConVoiTour",
carovana di musica che presenterà, accanto ai più grandi successi di 40 anni
di carriera, anche gli inediti di "ConVoi". In Calabria Baglioni sarà il 18, a Catanzaro,
nell'Area Magna Grecia; in Sicilia, all'Autodromo Pergusa di Enna, il 19. Per
questo straordinario progetto-evento, Claudio Baglioni
ha scritto per noi una
nota inedita. Eccola. «Dove le strade si incontrano, là sostano le carovane. E
Catanzaro è, da sempre, crocevia di mille strade e mille culture. Per questo,
al Lido, nell'Area Magna Grecia, dove alle strade di terra e di mare si uniscono
quelle di ferro, venerdì 18 ottobre sosterà la carovana del "ConVoiTour", un
giro di concerti nel quale, dopo molto tempo, presenterò per la prima volta in
versione live anche i frutti di un nuovo, entusiasmante, progetto artistico. La
nostra è una vera e propria "compagnia viaggiante". Per l'occasione, infatti,
Con- Voi si è trasformato in convoy (convoglio) e tutto ciò che dà vita allo
spettacolo - palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti -
viaggia su gomma. L'idea è quella di un convoglio di pionieri che attraversa
l'Italia, fermandosi solo il tempo necessario a condividere parole, note, suoni
ed emozioni: la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si
suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... Difficile immaginare,
allora, un punto d'incontro più adatto di un grande crocevia di strade e
incontri come l'Area Magna Grecia, dove aleggia lo spirito di chi è sempre alla
ricerca di "nuove frontiere". L'ambizione del ConVoiTour, infatti, è quella di
darci e dare una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e
paralizzante, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie,
per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo
presente asfissiante, portando con noi chiunque senta il sogno e il bisogno di
partire alla scoperta di nuove frontiere ideali, culturali e - perché no? -
anche morali. Per questo, più che un tour, ConVoiTour è un vero tourbillon:
nove concerti in dieci giorni (partenza da Torino giovedì 10; arriva ad Enna
sabato 19 ottobre), ai quali si aggiungerà un gran finale nel parco
dell'ex-aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23 ottobre. Dieci città,
dunque, per altrettanti raduni-concerto in spazi tutti diversi: una meravigliosa
piazza storica come Piazza Castello (Torino), un gioiello dell'architettura come
Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord di Bologna,
Piazzale Michelangelo, (Firenze), l'antistadio di Pescara, la Mostra d'Oltremare
di Napoli, la Fiera del Levante a Bari, l'area Magna Grecia, appunto, un
autodromo (Pergusa, Enna) e il parco sorto là dov'era nato il primo aeroporto
italiano (Roma). Spazi diversi che hanno in comune una qualità fondamentale:
sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme;
quelli in cui le città si danno un'anima e diventano comunità. Il senso di
questo ConVoi- Tour(billon), in fondo, è proprio questo: portare il più grande
social- network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti
social- network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado
di offrire, per cercare di dar vita alla magia più grande: l'incontro tra
parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di
note, parole ed emozioni, che ci aiuti a ricordare che la qualità del tempo è
data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e
tutt'altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con
voi».
LA SICILIA
il tour LE DATE ConVoiTour
calendario ottobre 2013: 10 - Torino Piazza Castello; 11 - Piazzola sul Brenta
(Pd) Anfiteatro Camerini, Piazzola sul Brenta; 12 - Bologna Arena Joe Strummer
Parco Nord; 13 - Firenze Piazzale Michelangelo; 15 - Pescara Piazzale Antistadio
Adriano Flacco; 16 - Napoli Mostra d'Oltremare Area delle 28 fontane; 17 - Bari
Fiera del Levante; 18 - Catanzaro Area Magna Grecia; 19 - ENNA AUTODROMO
PERGUSA; 23 - Roma Parco di Centocelle. I BIGLIETTI Aggregativo e popolare, per
i significati e i contenuti del giro, il prezzo del biglietto: 35€ (compresi
diritti di prevendita), posto unico. Per la prima volta, inoltre, sarà
disponibile una formula abbonamento, che a 200€ (compresi diritti di prevendita)
consentirà di assistere ai primi 9 concerti. Per tutte le dieci date invece è
possibile acquistare un biglietto "ridotto gruppi" per 4 persone a 120 euro
(compresi diritti di prevendita). IL DISCO Il 22 ottobre uscirà "ConVoiAlbum",
disco di inediti di Claudio
Baglioni, che raccoglierà i brani
anticipati su iTunes, e anche i successivi titoli in
lavorazione.
In vista del concerto del 12 ottobre, Claudio Baglioni ne spiega il senso
PER QUESTO l'Arena Joe Strummer del Parco Nord è stata scelta come terza "stazione di posta" (sabato 12 ottobre) per la carovana di questo ConVoiTour, una serie di concerti nei quali, per la prima volta dopo molti anni, presento dal vivo nuove canzoni. ConVoi si trasforma, dunque, in Convoy (convoglio) e si muove come una vera e propria "compagnia viaggiante", nella quale tutto ciò che dà vita allo spettacolo - palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su gomma, attraversando tutta l'Italia, senza soste (la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte...), da Torino alla Sicilia. Difficile immaginare - quale spazio ideale per chiamare a raccolta un gruppo di "pionieri" e mettersi in cammino verso una "nuova frontiera" - un punto di incontro migliore di un parco così legato al battito e al respiro di una delle capitali culturali che il mondo ci invidia. L'AMBIZIONE della carovana del ConVoiTour è quella di percorrere l'Italia da Nord a Sud, per provare a darsi una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, e lanciarsi in una corsa a perdifiato, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente asfissiante, insieme a chiunque avverta il bisogno di partire alla scoperta di nuove frontiere ideali, valoriali, culturali e - perché no? - morali. Per questo, più che un tour, è un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (si parte da Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna sabato 19 ottobre), più un gran finale nel parco dell'ex-aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23. Dieci città, dunque, per dieci raduni-concerto in altrettanti spazi, tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello (Torino), un gioiello come Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord appunto, un belvedere straordinario (Piazzale Michelangelo, Firenze), una zona sportiva (Pescara), una Mostra d'Oltremare (Napoli), una Fiera (quella del Levante a Bari), l'area Magna Grecia (Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) e il parco sorto là dov'era nato il primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che hanno in comune una qualità per noi fondamentale: sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città si danno un'anima e diventano comunità. Il senso di questo ConVoiTour(billon), in fondo, è proprio questo: portare il più grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita alla magia più grande: l'incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ricordi a tutti noi che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e tutt'altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi.
LA NAZIONE
'I
miei spazi per la musica' Baglioni si racconta
In esclusiva tutti i segreti del nuovo tour
In esclusiva tutti i segreti del nuovo tour
GAZZETTA DEL SUD
«Siamo
pionieri che condividono suoni ed emozioni»
Claudio Baglioni
Claudio Baglioni
LA SICILIA
«Con
voi verso una nuova frontiera»
Claudio Baglioni racconta la carovana del "ConVoiTour" che il 19 ottobre sosterà a Pergusa
Privilegio dei carovanieri è quello di sostare davanti a panorami che danno i brividi. E brivido è certamente la parola che meglio simboleggia la fusione tra la meraviglia della riserva naturale speciale del lago di Pergusa e il fascino dei quasi cinque chilometri di pista dell'Autodromo che cinge il lago. Brivido della natura, brivido della corsa. Nel cuore di questo doppio brivido, sabato 19 ottobre, sosterà la carovana del ConVoiTour - un giro di concerti nel quale, dopo molto tempo, presenterò per la prima volta in versione live anche i frutti di un nuovo, entusiasmante, progetto artistico - con l'ambizione di aggiungere agli altri il brivido della musica. Compagnia viaggiante La nostra è una vera e propria "compagnia viaggiante". Per l'occasione, infatti, ConVoi si è trasformato in convoy (convoglio) e tutto ciò che dà vita allo spettacolo - palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su gomma. L'idea è quella di un convoglio di pionieri che attraversa l'Italia, fermandosi solo il tempo necessario a condividere parole, note, suoni ed emozioni: la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... Difficile immaginare, allora, un punto d'incontro più adatto di quello nel quale, tra natura e sport automobilistico, vola alto lo spirito di quei pionieri sempre alla ricerca di "nuove frontiere". Dare una scossa L'idea che ha ispirato questo ConVoiTour, infatti, è quella di darci e dare una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente, portando con noi chiunque senta il sogno e il bisogno di partire alla scoperta di nuove frontiere ideali, culturali e - perché no? - anche morali. Per questo, più che un tour, ConVoiTour è un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (partenza da Torino giovedì 10; arriva ad Enna sabato 19 ottobre), ai quali si aggiungerà un gran finale nel parco dell'ex aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23 ottobre. Dieci città Dieci città, dunque, per altrettanti raduni-concerto in spazi tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello (Torino), un gioiello dell'architettura come Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord di Bologna, Piazzale Michelangelo, (Firenze), l'antistadio di Pescara, la Mostra d'Oltremare di Napoli, la Fiera del Levante a Bari, l'area Magna Grecia (Catanzaro), l'autodromo di Pergusa, appunto, ed il parco sorto là dov'era nato il primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che hanno in comune una qualità fondamentale: sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città si danno un'anima e diventano comunità. L'incontro parole-musica Il senso di questo ConVoiTour (billon), in fondo, è proprio questo: portare il più grande social network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita alla magia più grande: l'incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ci aiuti a ricordare che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e tutt'altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi. 29/09/2013
Claudio Baglioni racconta la carovana del "ConVoiTour" che il 19 ottobre sosterà a Pergusa
Privilegio dei carovanieri è quello di sostare davanti a panorami che danno i brividi. E brivido è certamente la parola che meglio simboleggia la fusione tra la meraviglia della riserva naturale speciale del lago di Pergusa e il fascino dei quasi cinque chilometri di pista dell'Autodromo che cinge il lago. Brivido della natura, brivido della corsa. Nel cuore di questo doppio brivido, sabato 19 ottobre, sosterà la carovana del ConVoiTour - un giro di concerti nel quale, dopo molto tempo, presenterò per la prima volta in versione live anche i frutti di un nuovo, entusiasmante, progetto artistico - con l'ambizione di aggiungere agli altri il brivido della musica. Compagnia viaggiante La nostra è una vera e propria "compagnia viaggiante". Per l'occasione, infatti, ConVoi si è trasformato in convoy (convoglio) e tutto ciò che dà vita allo spettacolo - palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su gomma. L'idea è quella di un convoglio di pionieri che attraversa l'Italia, fermandosi solo il tempo necessario a condividere parole, note, suoni ed emozioni: la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... Difficile immaginare, allora, un punto d'incontro più adatto di quello nel quale, tra natura e sport automobilistico, vola alto lo spirito di quei pionieri sempre alla ricerca di "nuove frontiere". Dare una scossa L'idea che ha ispirato questo ConVoiTour, infatti, è quella di darci e dare una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente, portando con noi chiunque senta il sogno e il bisogno di partire alla scoperta di nuove frontiere ideali, culturali e - perché no? - anche morali. Per questo, più che un tour, ConVoiTour è un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (partenza da Torino giovedì 10; arriva ad Enna sabato 19 ottobre), ai quali si aggiungerà un gran finale nel parco dell'ex aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23 ottobre. Dieci città Dieci città, dunque, per altrettanti raduni-concerto in spazi tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello (Torino), un gioiello dell'architettura come Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord di Bologna, Piazzale Michelangelo, (Firenze), l'antistadio di Pescara, la Mostra d'Oltremare di Napoli, la Fiera del Levante a Bari, l'area Magna Grecia (Catanzaro), l'autodromo di Pergusa, appunto, ed il parco sorto là dov'era nato il primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che hanno in comune una qualità fondamentale: sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città si danno un'anima e diventano comunità. L'incontro parole-musica Il senso di questo ConVoiTour (billon), in fondo, è proprio questo: portare il più grande social network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita alla magia più grande: l'incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ci aiuti a ricordare che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt'altro passo e tutt'altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi. 29/09/2013
ARTICOLO DI CLAUDIO BAGLIONI PER LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 28 SETTEMBRE 2013
Baglioni a Bari il 17 ottobre «Noi musicanti in fiera» |
di Claudio Baglioni Nessuna carovana che si rispetti può mancare di fermarsi davanti ad una delle porte che, da sempre, legano il Mediterraneo all’Oriente. La carovana del «ConVoiTour» – un giro di concerti nel quale, dopo molto tempo, presenterò per la prima volta in versione live anche i frutti di un nuovo, entusiasmante, progetto artistico – non farà eccezione: per questo, giovedì 17 ottobre, faremo tappa alla Fiera del Levante di Bari. Saremo musicanti in Fiera, di una vera e propria «compagnia viaggiante». «ConVoi», infatti, si trasformerà per l’occasione in convoy (convoglio) e tutto ciò che darà vita allo spettacolo – palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su gomma. L’idea è quella di un convoglio di pionieri che attraversa l’Italia, fermandosi solo lo stretto necessario per condividere le parole, le note e sonorità che porta con sé: la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona, la notte si smonta, la mattina dopo si riparte... Difficile immaginare, allora, un punto d’incontro più adatto, per collocazione, tradizione e vocazione, di una Fiera internazionale che, da più di settant’ anni, ha costruito uno straordinario ponte sul Mediterraneo, grazie al quale il meglio di Oriente ed Occidente si incontrano e si danno la mano. Uno spirito molto vicino a quello di una carovana come la nostra, che chiama a raccolta chiunque avverta l’urgenza di muovere alla volta di una «nuova frontiera». L'ambizione del «ConVoiTour», infatti, è quella di darci e dare una scossa: scrollarsi di dosso questa apatia dolente e paralizzante, ri-animati dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente, portando con noi chiunque senta il sogno e il bisogno di partire alla scoperta di nuove frontiere ideali, culturali e – perché no? – anche morali. Per questo, più che un tour, «ConVoiTour» è un vero tourbillon: nove concerti in dieci giorni (partenza da Torino giovedì 10; arriva ad Enna sabato 19 ottobre), ai quali si aggiungerà un gran finale nel parco dell’ex-aeroporto di Centocelle a Roma, mercoledì 23 ottobre. Dieci città, quindi, per altrettanti raduni-concerto in spazi tutti diversi: una meravigliosa piazza storica come Piazza Castello (Torino), un gioiello dell’architettura come Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, Padova), il Parco Nord di Bologna, Piazzale Michelangelo, (Firenze), l’antistadio di Pescara, la Mostra d'Oltremare di Napoli, la Fiera del Levante, appunto, l’area Magna Grecia (Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) ed il parco sorto là dov’era nato il primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che hanno in comune una qualità fondamentale: sono gli spazi nei quali, da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città si danno un’anima e diventano comunità. Il senso di questo ConVoiTour(billon), in fondo, è proprio questo: portare il più grande social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il nostro Paese è in grado di offrire, per cercare di dar vita alla magia più grande: l’incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, che ci aiuti a ricordare che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la carovana della vita ha tutt’altro passo e tutt’altro sapore se verso la nuova frontiera ci si muove con voi. |
CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 29 SETTEMBRE 2013
https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Il tango è un abbraccio che cammina. Un pensiero triste che si balla.
Sui ricordi si beve per provare a dimenticarli o per far loro ancora più buona compagnia?
Il tango è un abbraccio che cammina. Un pensiero triste che si balla.
Sui ricordi si beve per provare a dimenticarli o per far loro ancora più buona compagnia?
sabato 28 settembre 2013
ARTICOLO DI CLAUDIO BAGLIONI SU IL MATTINO DI PADOVA DEL 27 SETTEMBRE 2013
http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2013/09/27/NZ_49_01.html?ref=search
Baglioni, dieci concerti tutti d’un fiato
27 settembre 2013 —
pagina 49
sezione:
Nazionale
di CLAUDIO BAGLIONI Pochi posti vibrano di uno spirito così vicino a
quello del progetto ConVoi, come Villa Contarini a Piazzola sul
Brenta. Non solo perché il Brenta è una storica, straordinaria, via di
comunicazione (una delle più belle e più importanti del nostro
Paese); non solo perché la villa barocca di impianto palladiano è
un'opera di straordinario interesse storico, artistico e culturale,
ma anche perché il semicerchio porticato della piazza sulla quale
la villa si affaccia costituisce un meraviglioso teatro naturale, che
allarga le braccia per accogliere chi - folgorato dalla bellezza
del luogo - avverta l’urgenza di fare una sosta, per riempire gli occhi
di meraviglie e ritemprarsi lo spirito. Poteva, allora, il
convoglio di questo ConVoiTour (una vera e propria “compagnia
viaggiante” nella quale tutto ciò che dà vita allo spettacolo -
palco, luci, strumenti, amplificazione, tecnici, musicisti - viaggia su
gomma) resistere ad un invito così, e non abbandonarsi
all’abbraccio di Piazzola? Certamente no, anche perché per chiamare
a raccolta un gruppo di “pionieri” e mettersi in cammino verso una
“nuova frontiera” è difficile immaginare un punto di incontro
migliore di una così nobile agorà, nel cuore di una terra che ha un
ruolo così importante nella nostra storia e nella nostra cultura.
L’ambizione della carovana di ConVoi - una serie di concerti nei
quali, per la prima volta dopo molti anni, presento dal vivo nuove
canzoni - è, infatti, quella di attraversare l’Italia senza soste
(la mattina si viaggia, il pomeriggio si allestisce, la sera si suona,
la notte si smonta, la mattina dopo si riparte...) per provare a
dare e a darsi una scossa, scrollandosi di dosso questa apatia dolente
e paralizzante, e lanciandosi in una corsa a perdifiato, ri-animati
dalla passione per la musica. Fare il pieno di energie, per vedere
se ci riesce di saltare di slancio le sabbie mobili di questo presente,
insieme a chiunque avverta il bisogno di partire alla scoperta di
nuove frontiere ideali, valoriali, culturali e - perché no? - morali.
Più che un tour, ConVoiTour è un vero tourbillon: nove concerti in
dieci giorni (si parte da Torino giovedì 10 e si arriva ad Enna
sabato 19 ottobre), più un gran finale mercoledì 23 ottobre, nel parco
dell’ex-aeroporto di Centocelle a Roma. Dieci città per dieci
raduni-concerto, dunque, in altrettanti spazi, tutti diversi: una
meravigliosa piazza storica come Piazza Castello (Torino), un
gioiello come Villa Contarini, appunto, un grande parco (Parco Nord,
Bologna), un belvedere straordinario (Piazzale Michelangelo,
Firenze), una zona sportiva (Pescara), una Mostra d'Oltremare (Napoli),
una Fiera (quella del Levante a Bari), l’area Magna Grecia
(Catanzaro), un autodromo (Pergusa, Enna) ed e il parco sorto là dov'era
nato il primo aeroporto italiano (Roma). Spazi diversi che hanno
in comune una qualità per noi fondamentale: sono quelli nei quali,
da sempre, la gente si ritrova per stare insieme; quelli in cui le città
si danno un'anima e diventano comunità. Il senso di questo
ConVoiTour(billon), infatti, è proprio questo: portare il più grande
social-network virtuale (la musica) nel cuore di alcuni tra i più
affascinanti social-network reali (i luoghi di aggregazione) che il
nostro Paese è in grado di offrire, per creare la magia più grande:
l’incontro tra parole e musica, nei luoghi dove si incontrano le
persone. Un tourbillon di note, parole ed emozioni, per ricordare a
tutti noi che la qualità del tempo è data da chi lo vive e che la
carovana della vita ha tutt’altro passo e tutt'altro sapore se verso la
nuova frontiera ci si muove con voi.
CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 28 SETTEMBRE 2013
https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Il mondo è un'enorme sala da ballo e ognuno danza nel suo angolo. Fino alla fine della fiera.
Il vento del mondo ruba i nostri respiri e li porta là dove vuole lui. Da noi ritornano per vivere un altro po' finché c'è fiato. O'Scia'
Il cuore è di continuo in mezzo alla bufera.
Nel rifiuto di una corsa verso una frontiera sconosciuta.
Il mondo è un'enorme sala da ballo e ognuno danza nel suo angolo. Fino alla fine della fiera.
Il vento del mondo ruba i nostri respiri e li porta là dove vuole lui. Da noi ritornano per vivere un altro po' finché c'è fiato. O'Scia'
Il cuore è di continuo in mezzo alla bufera.
Nel rifiuto di una corsa verso una frontiera sconosciuta.
mercoledì 25 settembre 2013
Con voi list scegli alcuni brani del convoitour di Baglioni
http://www.con-voi.it/convoilist
il pubblico può scegliere alcuni brani del convoitour di Claudio Baglioni
il pubblico può scegliere alcuni brani del convoitour di Claudio Baglioni
martedì 24 settembre 2013
BIGLIETTI SCONTATI PER IL CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI SU GROUPON E Let`s Bonus.it
DAL clabonline
Sui siti Let`s Bonus.it e Groupon.it troverete il Claudio Baglioni 4YouPack - 4 biglietti per il tour "ConVoi" a 120 € invece di 140.
Condizioni
Date e orario: indicati in alto a destra sul coupon che acquisterete:
10 ottobre, ore 20.30 - Torino, piazza Castello
11 ottobre, ore 20.30 - Piazzola sul Brenta (PD), Anfiteatro Camerini
12 ottobre, ore 20.30 - Bologna, Arena Joe Strummer c/o Parco Nord
13 ottobre, ore 20.30 - Firenze, piazzale Michelangelo
15 ottobre, ore 20.30 - Pescara, piazzale Antistadio Adriano Flacco
16 ottobre, ore 20.30 - Napoli, Mostra d`Oltremare c/o Area delle 28 Fontane
17 ottobre, ore 20.30 - Bari, Fiera del Levante c/o Padiglione 71
18 ottobre, ore 20.30 - Catanzaro, Area Magna Grecia quartiere Lido
19 ottobre, ore 20.30 - Enna, Autodromo di Pergusa via Nazionale
23 ottobre, ore 20.30 - Roma, Parco di Centocelle
Claudio Baglioni 4YouPack con 4 biglietti
Valido come ingresso per 4 persone
Documenti necessari per il ritiro dei biglietti: documento di identità o delega per il ritiro da parte di terzi con fotocopia del documento di chi ha acquistato il coupon
Riceverete il coupon via mail
Coupon non rimborsabile
Ritiro biglietti: in biglietteria, con il coupon stampato, dalle 17 alle 20.30
Tipologia: posto unico
Tutti i posti sono garantiti
Sui siti Let`s Bonus.it e Groupon.it troverete il Claudio Baglioni 4YouPack - 4 biglietti per il tour "ConVoi" a 120 € invece di 140.
Condizioni
Date e orario: indicati in alto a destra sul coupon che acquisterete:
10 ottobre, ore 20.30 - Torino, piazza Castello
11 ottobre, ore 20.30 - Piazzola sul Brenta (PD), Anfiteatro Camerini
12 ottobre, ore 20.30 - Bologna, Arena Joe Strummer c/o Parco Nord
13 ottobre, ore 20.30 - Firenze, piazzale Michelangelo
15 ottobre, ore 20.30 - Pescara, piazzale Antistadio Adriano Flacco
16 ottobre, ore 20.30 - Napoli, Mostra d`Oltremare c/o Area delle 28 Fontane
17 ottobre, ore 20.30 - Bari, Fiera del Levante c/o Padiglione 71
18 ottobre, ore 20.30 - Catanzaro, Area Magna Grecia quartiere Lido
19 ottobre, ore 20.30 - Enna, Autodromo di Pergusa via Nazionale
23 ottobre, ore 20.30 - Roma, Parco di Centocelle
Claudio Baglioni 4YouPack con 4 biglietti
Valido come ingresso per 4 persone
Documenti necessari per il ritiro dei biglietti: documento di identità o delega per il ritiro da parte di terzi con fotocopia del documento di chi ha acquistato il coupon
Riceverete il coupon via mail
Coupon non rimborsabile
Ritiro biglietti: in biglietteria, con il coupon stampato, dalle 17 alle 20.30
Tipologia: posto unico
Tutti i posti sono garantiti
sabato 21 settembre 2013
INTERVISTA A CLAUDIO BAGLIONI SU TISCALI.IT
http://spettacoli.tiscali.it/articoli/musica/13/09/21/claudio-baglioni-con-voi-intervista-esclusiva.html
E SI PUO' VEDERE ANCHE IL VIDEO UFFICIALE DELLA CANZONE IN CAMMINO
E SI PUO' VEDERE ANCHE IL VIDEO UFFICIALE DELLA CANZONE IN CAMMINO
di Cinzia Marongiu
Sopravvivere al proprio mito non è mai
facile. Figuriamoci prenderlo in contropiede, scartarlo e magari fargli
pure un tunnel beffardo, prima di raggiungere una nuova meta. Claudio Baglioni lo
sta facendo, determinato ma sorridente, senza tirarsela ma tirando
dritto, come usa fare chi ha troppa voglia di tuffarsi nell’ebbrezza del
fare per fermarsi ai proclami.
Il suo fare si chiama Con Voi ed è un progetto rivoluzionario perché “prevede l’uscita di brani inediti, uno ogni due settimane, sulla piattaforma digitale di iTunes. Insomma, il disco con il suo lungo percorso di composizione, registrazione e lancio non c’è. Al suo posto invece ci sono canzoni contemporanee perché respirano il clima e gli umori del momento in uno scambio anche creativo con il mio pubblico. Ma ci sono anche la voglia di stupire e di emozionarsi ancora e soprattutto la voglia di prendersi un po’ di libertà”.
Il suo fare si chiama Con Voi ed è un progetto rivoluzionario perché “prevede l’uscita di brani inediti, uno ogni due settimane, sulla piattaforma digitale di iTunes. Insomma, il disco con il suo lungo percorso di composizione, registrazione e lancio non c’è. Al suo posto invece ci sono canzoni contemporanee perché respirano il clima e gli umori del momento in uno scambio anche creativo con il mio pubblico. Ma ci sono anche la voglia di stupire e di emozionarsi ancora e soprattutto la voglia di prendersi un po’ di libertà”.
Libertà anche e soprattutto dalla discografia e dalle sue leggi? Se non addirittura ribellione?
“Direi che ribellione tra virgolette ci sta bene visto che ci ho messo un anno a convincere i miei collaboratori ad accettare questo nuovo punto di vista. Che poi è quello di un autore che può modificare via via il suo percorso. L’idea di rovesciare i tempi, di sentirsi artigiano nella propria bottega, di respirare l’aria della fucina, del laboratorio creativo, di sperimentare un modo nuovo di raccontarsi senza i lacci dei tre minuti a pezzo e dei tempi biblici di produzione”.
Parla proprio così, Baglioni. Con quella sua voce gentile che sa sorridere, con quel suo modo di accarezzare le parole che sembra già una nuova canzone. Il suo ultimo pezzo che è anche il nono del progetto Con Voi si intitola In cammino (il video lo potete vedere qui in esclusiva per Tiscali).
“Direi che ribellione tra virgolette ci sta bene visto che ci ho messo un anno a convincere i miei collaboratori ad accettare questo nuovo punto di vista. Che poi è quello di un autore che può modificare via via il suo percorso. L’idea di rovesciare i tempi, di sentirsi artigiano nella propria bottega, di respirare l’aria della fucina, del laboratorio creativo, di sperimentare un modo nuovo di raccontarsi senza i lacci dei tre minuti a pezzo e dei tempi biblici di produzione”.
Parla proprio così, Baglioni. Con quella sua voce gentile che sa sorridere, con quel suo modo di accarezzare le parole che sembra già una nuova canzone. Il suo ultimo pezzo che è anche il nono del progetto Con Voi si intitola In cammino (il video lo potete vedere qui in esclusiva per Tiscali).
Un tema che ricorre nella sua
discografia quello del viaggio, dai tempi di Strada facendo. A che punto
è di questo lungo percorso esistenziale?
“Per me vale l’idea dell’andare, del non restare fermi, del viaggio di pensieri, ricordi e suggestioni e non necessariamente fisico. Non ha importanza dove si arriva, il gusto è proprio quello di andare. È così che sfogo la mia irrequietezza e la mia inquietudine. E in effetti anche l’idea di questo imminente tour che forse sarebbe meglio chiamare tourbillon vorticoso è proprio quella del convoglio che si mette in cammino”.
“Per me vale l’idea dell’andare, del non restare fermi, del viaggio di pensieri, ricordi e suggestioni e non necessariamente fisico. Non ha importanza dove si arriva, il gusto è proprio quello di andare. È così che sfogo la mia irrequietezza e la mia inquietudine. E in effetti anche l’idea di questo imminente tour che forse sarebbe meglio chiamare tourbillon vorticoso è proprio quella del convoglio che si mette in cammino”.
Già. Nove concerti in dieci giorni: roba da stendere un ventenne. Mi spiega l’idea del Con Voi Tour?
“È quella della carovana che si mette in moto e fa del suo andare un’esperienza di vita. È l’idea del nostro stesso mestiere fatto di compagnie di viaggiatori e musicisti. Ci muoveremo il 10 ottobre da Torino fino alla Sicilia, nove tappe per altrettanti concerti (Torino, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Pescara, Bari, Catanzaro, Enna), 40 camion che faranno anche da scenografia e tutto da montare e smontare al momento. Un tour agile proprio come le canzoni che vuole raccontare, senza il montaggio del palco tradizionale così come senza l’apporto del disco da promuovere. Un tour senza fiato per combattere quella sensazione di pigrizia e apatia che si respira in giro. Basta, diamoci una scossa, scrolliamoci di dosso la lagna”.
“È quella della carovana che si mette in moto e fa del suo andare un’esperienza di vita. È l’idea del nostro stesso mestiere fatto di compagnie di viaggiatori e musicisti. Ci muoveremo il 10 ottobre da Torino fino alla Sicilia, nove tappe per altrettanti concerti (Torino, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Pescara, Bari, Catanzaro, Enna), 40 camion che faranno anche da scenografia e tutto da montare e smontare al momento. Un tour agile proprio come le canzoni che vuole raccontare, senza il montaggio del palco tradizionale così come senza l’apporto del disco da promuovere. Un tour senza fiato per combattere quella sensazione di pigrizia e apatia che si respira in giro. Basta, diamoci una scossa, scrolliamoci di dosso la lagna”.
Faticosissimo?
“Fatica e sacrificio non si sentono se la tua benzina è l’adrenalina mista all’entusiasmo. Il nostro è un mestiere pubblico che si fa in mezzo alla gente. Perfino un timido come me l’ha capito”.
“Fatica e sacrificio non si sentono se la tua benzina è l’adrenalina mista all’entusiasmo. Il nostro è un mestiere pubblico che si fa in mezzo alla gente. Perfino un timido come me l’ha capito”.
A proposito di timidi a oltranza,
cosa ne pensa della recente vicenda di Lucio Battisti, il cui corpo è
stato portato via dal cimitero e sottratto all’affetto della gente? E
poi è vero che da ragazzi stavate per girare un film insieme?
“In effetti c’era un copione pronto, una di quelle storie da borgata romana, un film non musicale e piuttosto duro. Una sorta di Romanzo criminale in cui uno di noi due sarebbe pure morto ma poi non se ne fece nulla. In quanto alla vicenda di oggi è qualcosa di personale, che riguarda i suoi cari. Penso che tutti gli ammiratori di Lucio possano comunque andare a fargli visita con il cuore, ascoltandolo o magari eleggendo un luogo dove portargli preghiere e pensieri in una sorta di pellegrinaggio laico”.
“In effetti c’era un copione pronto, una di quelle storie da borgata romana, un film non musicale e piuttosto duro. Una sorta di Romanzo criminale in cui uno di noi due sarebbe pure morto ma poi non se ne fece nulla. In quanto alla vicenda di oggi è qualcosa di personale, che riguarda i suoi cari. Penso che tutti gli ammiratori di Lucio possano comunque andare a fargli visita con il cuore, ascoltandolo o magari eleggendo un luogo dove portargli preghiere e pensieri in una sorta di pellegrinaggio laico”.
Uno dei posti in cui ha più
combattuto la sua timidezza è la tv. Il successo di Anima Mia accanto a
Fabio Fazio fu clamoroso, così come nota e consolidata è la vostra
amicizia. Non è che bolle in pentola qualcosa in vista del prossimo
Sanremo affidato ancora a Fazio?
“Con Fabio ci siamo visti a maggio, quando sono andato nella sua trasmissione a parlare proprio di questo progetto. E ricordo che alla fine ci dicemmo qualcosa al proposito”.
“Con Fabio ci siamo visti a maggio, quando sono andato nella sua trasmissione a parlare proprio di questo progetto. E ricordo che alla fine ci dicemmo qualcosa al proposito”.
Quindi andrà a Sanremo?
“Non so. Ci sono stato solo una volta nella ia vita per ritirare il premio per Questo piccolo grande amore votata come canzone del secolo. Dipende dalle intenzioni di Fabio e della Rai e anche dai miei impegni, visto che nel 2014 ricomincerò con la pubblicazione di nuovi pezzi inediti”.
“Non so. Ci sono stato solo una volta nella ia vita per ritirare il premio per Questo piccolo grande amore votata come canzone del secolo. Dipende dalle intenzioni di Fabio e della Rai e anche dai miei impegni, visto che nel 2014 ricomincerò con la pubblicazione di nuovi pezzi inediti”.
Nel caso, le piacerebbe un ruolo di co-conduzione?
“Sarebbe curioso”.
“Sarebbe curioso”.
Secondo me, funzionerebbe.
“Come si dice in questi casi? Riceviamo e pubblichiamo (e ride, ndr)”.
“Come si dice in questi casi? Riceviamo e pubblichiamo (e ride, ndr)”.
Un’ultima domanda: il suo tour terminerà a Centocelle il 23 ottobre. Cosa vuol dire per lei tornare lì?
“È un posto di Roma a me molto caro perché ci ho trascorso l’adolescenza e parte della giovinezza. È lì, in quella periferia che è cominciato tutto, in una piccola piazzetta dove nel 1965 ho cantato Signora Lia. Suonerò nell’ex aeroporto che oggi è un parco ma io ricordo ancora quando spiavo dalla rete di recinzione gli aerei pronti al decollo. Era il primo aeroporto italiano, quello nel quale uno dei fratelli Wright fece un volo pionieristico. Ecco, siccome il volo rappresenta forse più di ogni altra cosa il sogno di noi uomini, a me piace l’idea di andare lì dove i sogni possono ricominciare. Il sogno per me non è illusione ma solo visione e prefigurazione di ciò che può essere se lo vuoi davvero”.
“È un posto di Roma a me molto caro perché ci ho trascorso l’adolescenza e parte della giovinezza. È lì, in quella periferia che è cominciato tutto, in una piccola piazzetta dove nel 1965 ho cantato Signora Lia. Suonerò nell’ex aeroporto che oggi è un parco ma io ricordo ancora quando spiavo dalla rete di recinzione gli aerei pronti al decollo. Era il primo aeroporto italiano, quello nel quale uno dei fratelli Wright fece un volo pionieristico. Ecco, siccome il volo rappresenta forse più di ogni altra cosa il sogno di noi uomini, a me piace l’idea di andare lì dove i sogni possono ricominciare. Il sogno per me non è illusione ma solo visione e prefigurazione di ciò che può essere se lo vuoi davvero”.
venerdì 20 settembre 2013
Gli anni della gioventù e Come un eterno addio nuove canzoni inedite di Claudio Baglioni dal 30 settembre su radio italia e dal 1 ottobre su itunes
Per la prima volta, nel progetto
ConVoi, la presentazione simultanea di due brani.
Canzoni distanti, ma gemelle: così
lontane eppure così vicine. E’ questa la ragione per la quale Baglioni ha scelto
di proporre assieme “Gli anni della gioventù” e “Come un eterno
addio”, mettendole in download, contemporaneamente, su iTunes,
martedì 1 ottobre.
Distanti nell’ambientazione temporale
(“Gli anni della gioventù” è il racconto di un passato e di un ricordo lontano;
“Come un eterno addio” è la nostalgia senza tempo di un futuro che non c’è mai
stato, né mai ci sarà) e nella geografia (la prima è musicalmente affine ad
atmosfere e sonorità est- europee, la seconda è, invece, un tango moderno,
ispirato a ritmi e suoni della terra argentina), “Gli anni della
gioventù” e “Come un eterno addio”, hanno in comune una realizzazione
di carattere fortemente illustrativo e la narrazione del dolente struggimento
che deriva dalla consapevolezza dell’amore impossibile.
Ne “Gli anni della gioventù”,
l’impossibilità è quella di un incontro adolescente che si scopre con le gambe
troppo corte e fragili per affrontare la lunga strada che divide i due
protagonisti, che si perdono con un ultimo arrivederci pieno di speranza;
in “Come un eterno addio”, invece, le gambe sarebbero lunghe e solide
abbastanza, ma i due sono, ormai, troppo avanti nelle loro strade parallele e
aspettarsi, annusarsi, intuirsi, e desiderarsi, significa, inevitabilmente dirsi
addio fin dal primo giorno.
“Gli anni della
gioventù” e “Come un eterno addio” da
lunedi’ 30 settembre in anteprima su Radio Italia e da martedì
01 ottobre disponibile su I-Tunes!
lunedì 16 settembre 2013
AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO STUDIO 5 DI SETTEMBRE 2013
http://www.studio5fm.com/index.php?sz=331%2C172.ev&strparam&language=it
AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO STUDIO 5 sul progetto convoi
AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO STUDIO 5 sul progetto convoi
RISPOSTA DELLA FONDAZIONE O'SCIà ALLE OMBRE SU O'SCIà LAMPEDUSA
La scrivente Fondazione intende, con il presente comunicato, replicare
alle dichiarazioni dell’ex assessore al Territorio della Regione
Siciliana, Alessandro Aricò, pubblicate in data 13 settembre 2013 da
LiveSicilia sotto il titolo “Che fine ha fatto O’Scia’? Aricò: “Evento
mai finanziato”.
Quanto affermato dall’ex assessore Aricò non corrisponde a quanto risulta alla Fondazione O’Scia’.
Si pubblicano infatti l’istanza della Fondazione O’Scia’ all’Assessorato al Territorio datata 3 settembre 2012 e la nota datata 24 settembre 2012, prot. n. 3215/GAB, con cui l’Assessorato al Territorio ed Ambiente, in persona dell’Assessore, ha concesso alla Fondazione O’Scià un contributo di Euro 50.000,00, comprensivo di IVA per la partecipazione alla realizzazione del citato evento, poi effettivamente svoltosi in Lampedusa dal 27 al 29 settembre 2012.
La nota è in parziale adesione alla proposta formulata dalla Fondazione O’Scia’ in relazione alla manifestazione O’Scià, X Edizione 2012.
Il contributo è stato concesso, si legge nella predetta nota, “a valere sui fondi in dotazione al Consiglio regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (C.R.P.P.N.)”.
Infine, è scritto: “Il Signor Capo di Gabinetto è incaricato, a seguito della presentazione della documentazione di rendicontazione della manifestazione da parte della Fondazione O’Scia’, di porre in essere gli adempimenti conseguenziali per dare esecuzione alla presente”.
Si ritiene evidente, al contrario di quanto affermato dall’ex assessore Aricò, che nessuna altra comunicazione né modifica al progetto era dovuta dalla Fondazione O’Scià, avendo la nota dell’Assessore al Territorio già comunicato – come visto - l’adesione al progetto O’Scia’. In ogni caso, nessuna richiesta di modifica al citato progetto è stata ricevuta dalla scrivente Fondazione. Si precisa che anche per l’edizione 2011 di O’Scia’ l’Assessorato al Territorio ha contribuito alla realizzazione della manifestazione.
Quanto appena documentato consente di replicare anche a quanto affermato dall’attuale Assessore al Territorio, Mariella Lo Bello, la quale, secondo quanto riportato da LiveSicilia, avrebbe dichiarato: “non c’è nulla che dimostri che quelle somme (ndr) gli erano state accordate”.
Peraltro, risulta nell’articolo di LiveSicilia che l’assessore Lo Bello avrebbe anche manifestato la propria disponibilità a contribuire economicamente all’edizione 2013 di O’Scia’. Quanto riportato è però in netto contrasto con quanto riferito dallo stesso assessore in un incontro a Roma con il Presidente ed il Segretario Generale della Fondazione O’Scia’, allorchè è stato chiarito che l’assessorato non aveva fondi a disposizione. La medesima indisponibilità per mancanza di fondi è stata rappresentata anche dall’assessore al Turismo, Michela Stancheris.
Con impossibilità, oltre che inutilità, per la Fondazione di presentare il progetto O’Scia’ per l’anno 2013.
Si attende quindi dall’Assessorato al Territorio una risposta istituzionale diretta (non attraverso gli organi di stampa), documentata e chiara sulla questione, al fine di non pregiudicare ulteriormente la posizione finanziaria della Fondazione O’Scia’.
Si confida in un dialogo con il Presidente della Regione Siciliana affinchè tutto il patrimonio artistico e culturale che O’Scià ha saputo valorizzare non vada perso.
Fondazione O’Scia’
Quanto affermato dall’ex assessore Aricò non corrisponde a quanto risulta alla Fondazione O’Scia’.
Si pubblicano infatti l’istanza della Fondazione O’Scia’ all’Assessorato al Territorio datata 3 settembre 2012 e la nota datata 24 settembre 2012, prot. n. 3215/GAB, con cui l’Assessorato al Territorio ed Ambiente, in persona dell’Assessore, ha concesso alla Fondazione O’Scià un contributo di Euro 50.000,00, comprensivo di IVA per la partecipazione alla realizzazione del citato evento, poi effettivamente svoltosi in Lampedusa dal 27 al 29 settembre 2012.
La nota è in parziale adesione alla proposta formulata dalla Fondazione O’Scia’ in relazione alla manifestazione O’Scià, X Edizione 2012.
Il contributo è stato concesso, si legge nella predetta nota, “a valere sui fondi in dotazione al Consiglio regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (C.R.P.P.N.)”.
Infine, è scritto: “Il Signor Capo di Gabinetto è incaricato, a seguito della presentazione della documentazione di rendicontazione della manifestazione da parte della Fondazione O’Scia’, di porre in essere gli adempimenti conseguenziali per dare esecuzione alla presente”.
Si ritiene evidente, al contrario di quanto affermato dall’ex assessore Aricò, che nessuna altra comunicazione né modifica al progetto era dovuta dalla Fondazione O’Scià, avendo la nota dell’Assessore al Territorio già comunicato – come visto - l’adesione al progetto O’Scia’. In ogni caso, nessuna richiesta di modifica al citato progetto è stata ricevuta dalla scrivente Fondazione. Si precisa che anche per l’edizione 2011 di O’Scia’ l’Assessorato al Territorio ha contribuito alla realizzazione della manifestazione.
Quanto appena documentato consente di replicare anche a quanto affermato dall’attuale Assessore al Territorio, Mariella Lo Bello, la quale, secondo quanto riportato da LiveSicilia, avrebbe dichiarato: “non c’è nulla che dimostri che quelle somme (ndr) gli erano state accordate”.
Peraltro, risulta nell’articolo di LiveSicilia che l’assessore Lo Bello avrebbe anche manifestato la propria disponibilità a contribuire economicamente all’edizione 2013 di O’Scia’. Quanto riportato è però in netto contrasto con quanto riferito dallo stesso assessore in un incontro a Roma con il Presidente ed il Segretario Generale della Fondazione O’Scia’, allorchè è stato chiarito che l’assessorato non aveva fondi a disposizione. La medesima indisponibilità per mancanza di fondi è stata rappresentata anche dall’assessore al Turismo, Michela Stancheris.
Con impossibilità, oltre che inutilità, per la Fondazione di presentare il progetto O’Scia’ per l’anno 2013.
Si attende quindi dall’Assessorato al Territorio una risposta istituzionale diretta (non attraverso gli organi di stampa), documentata e chiara sulla questione, al fine di non pregiudicare ulteriormente la posizione finanziaria della Fondazione O’Scia’.
Si confida in un dialogo con il Presidente della Regione Siciliana affinchè tutto il patrimonio artistico e culturale che O’Scià ha saputo valorizzare non vada perso.
Fondazione O’Scia’
OMBRE SU O'SCIà LAMPEDUSA
http://livesicilia.it/2013/09/12/che-fine-ha-fatto-o-scia-arico-evento-mai-finanziato_371718/
PALERMO - Dietro la vicenda dell'annullamento del festival O'Scià, fondato dal cantautore Claudio Baglioni e che ogni anno si tiene a Lampedusa, c'è una matassa parecchio ingarbugliata.
La manifestazione, come ormai noto, quest'anno non si svolgerà perché, come fatto sapere gli ultimi giorni di agosto dall'ufficio di comunicazione del festival, la Fondazione non ha ancora ricevuto le somme a rimborso degli impegni di spesa presi per finanziare l'evento del 2012. Non avendo ancora potuto saldare i debiti contratti, insomma, nessuno si è preso la responsabilità di farne dei nuovi senza garanzie da parte della Regione siciliana.
In particolare, l'assessorato al Territorio e Ambiente, guidato da Mariella Lo Bello, non ha nemmeno ricevuto richieste di finanziamento da parte della Fondazione per lo svolgimento della manifestazione di quest'anno. “Ci paghino prima quanto dovuto per l'anno scorso”. Sintetizzando, con queste parole da O'Scià avevano risposto all'apertura della Lo Bello, che si era dimostrata disponibile a sovvenzionare l'evento di questo ottobre, per quanto nelle possibilità dell'assessorato al Territorio. L'assessore, però, ha spiegato anche che il dipartimento dell'Ambiente non può rimborsare le somme della manifestazione del 2012 perché, semplicemente, non c'è nessun atto formale in protocollo.
Nessuna richiesta da parte della Fondazione, nessun impegno di spesa dell'assessorato, niente. Ma a fare un po' di luce sulla vicenda ci ha pensato Alessandro Aricò, ultimo assessore al Territorio nominato dal governo Lombardo prima delle dimissioni dell'ex presidente della Regione. Con la Fondazione, ha spiegato Aricò, c'era stata soltanto una corrispondenza epistolare.
“Nessuna telefonata, nessun incontro – ha detto l'ex assessore – , solo una richiesta di circa 100 mila euro che l'assessorato avrebbe dovuto valutare pur non avendo competenza sulla natura del festival, che infatti aveva già ricevuto finanziamenti dall'assessorato al Turismo”. Nonostante questo, come raccontato da Aricò, lui stesso aveva proposto al Consiglio regionale per l'Ambiente (organo collegiale del quale l'assessore al ramo è automaticamente presidente) di “apprezzare la richiesta fatta dalla Fondazione, ma soltanto qualora avessero rimodulato i connotati dell'evento”.
Insomma, inserire nella manifestazione qualche dibattito o iniziativa culturale che, in qualche modo, riguardasse le tematiche dell'ambiente o del territorio regionale. Erano anche state trovate le somme: circa 50 mila euro presi dal milione di euro che il Consiglio regionale per l'ambiente aveva a disposizione per il finanziamento di varie attività da dicembre del 2011. “Ma l'assessorato – ha raccontato Aricò – non ha mai ricevuto risposta dalla Fondazione: nessuna nuova richiesta, niente che comunicasse che erano state fatte delle modifiche che avrebbero consentito al dipartimento dell'Ambiente di erogare le somme”. E, qualche settimana più tardi, tutto è finito nel dimenticatoio. Raffaele Lombardo si è dimesso, la giunta di governo è cambiata.
Adesso O'Scià chiede di avere indietro quelle somme, ma come confermato dall'assessore Lo Bello “non c'è nulla che dimostri che gli erano state accordate”. Sul sito della Fondazione si legge che “O'Scià valuterà ogni iniziativa nelle opportune sedi per la tutela dei propri diritti”, e la Lo Bello fa eco: “Probabilmente avvieremo un iter legale”. Nel frattempo, però, Claudio Baglioni sarà a Pergusa il 19 Ottobre per lanciare il nuovo disco, e c'è già chi sospetta che, all'ultimo minuto, una tappa a Lampedusa per un concerto a sorpresa, la farà.
PALERMO - Dietro la vicenda dell'annullamento del festival O'Scià, fondato dal cantautore Claudio Baglioni e che ogni anno si tiene a Lampedusa, c'è una matassa parecchio ingarbugliata.
La manifestazione, come ormai noto, quest'anno non si svolgerà perché, come fatto sapere gli ultimi giorni di agosto dall'ufficio di comunicazione del festival, la Fondazione non ha ancora ricevuto le somme a rimborso degli impegni di spesa presi per finanziare l'evento del 2012. Non avendo ancora potuto saldare i debiti contratti, insomma, nessuno si è preso la responsabilità di farne dei nuovi senza garanzie da parte della Regione siciliana.
In particolare, l'assessorato al Territorio e Ambiente, guidato da Mariella Lo Bello, non ha nemmeno ricevuto richieste di finanziamento da parte della Fondazione per lo svolgimento della manifestazione di quest'anno. “Ci paghino prima quanto dovuto per l'anno scorso”. Sintetizzando, con queste parole da O'Scià avevano risposto all'apertura della Lo Bello, che si era dimostrata disponibile a sovvenzionare l'evento di questo ottobre, per quanto nelle possibilità dell'assessorato al Territorio. L'assessore, però, ha spiegato anche che il dipartimento dell'Ambiente non può rimborsare le somme della manifestazione del 2012 perché, semplicemente, non c'è nessun atto formale in protocollo.
Nessuna richiesta da parte della Fondazione, nessun impegno di spesa dell'assessorato, niente. Ma a fare un po' di luce sulla vicenda ci ha pensato Alessandro Aricò, ultimo assessore al Territorio nominato dal governo Lombardo prima delle dimissioni dell'ex presidente della Regione. Con la Fondazione, ha spiegato Aricò, c'era stata soltanto una corrispondenza epistolare.
“Nessuna telefonata, nessun incontro – ha detto l'ex assessore – , solo una richiesta di circa 100 mila euro che l'assessorato avrebbe dovuto valutare pur non avendo competenza sulla natura del festival, che infatti aveva già ricevuto finanziamenti dall'assessorato al Turismo”. Nonostante questo, come raccontato da Aricò, lui stesso aveva proposto al Consiglio regionale per l'Ambiente (organo collegiale del quale l'assessore al ramo è automaticamente presidente) di “apprezzare la richiesta fatta dalla Fondazione, ma soltanto qualora avessero rimodulato i connotati dell'evento”.
Insomma, inserire nella manifestazione qualche dibattito o iniziativa culturale che, in qualche modo, riguardasse le tematiche dell'ambiente o del territorio regionale. Erano anche state trovate le somme: circa 50 mila euro presi dal milione di euro che il Consiglio regionale per l'ambiente aveva a disposizione per il finanziamento di varie attività da dicembre del 2011. “Ma l'assessorato – ha raccontato Aricò – non ha mai ricevuto risposta dalla Fondazione: nessuna nuova richiesta, niente che comunicasse che erano state fatte delle modifiche che avrebbero consentito al dipartimento dell'Ambiente di erogare le somme”. E, qualche settimana più tardi, tutto è finito nel dimenticatoio. Raffaele Lombardo si è dimesso, la giunta di governo è cambiata.
Adesso O'Scià chiede di avere indietro quelle somme, ma come confermato dall'assessore Lo Bello “non c'è nulla che dimostri che gli erano state accordate”. Sul sito della Fondazione si legge che “O'Scià valuterà ogni iniziativa nelle opportune sedi per la tutela dei propri diritti”, e la Lo Bello fa eco: “Probabilmente avvieremo un iter legale”. Nel frattempo, però, Claudio Baglioni sarà a Pergusa il 19 Ottobre per lanciare il nuovo disco, e c'è già chi sospetta che, all'ultimo minuto, una tappa a Lampedusa per un concerto a sorpresa, la farà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultima modifica: 13 Settembre ore 15:20
mercoledì 11 settembre 2013
RIASSUNTO INTERVISTA BAGLIONI RADIO ITALIA DEL 10 SETTEMBRE 2013
Baglioni: “Il CD di Con Voi? Uscirà... forse a ottobre”
10-09-2013
Claudio Baglioni ha presentato in diretta a Radio Italia “In cammino”, il
nono inedito del progetto “Con Voi”, un brano che durante la lavorazione si è
trasformato “in una suite da oltre 7 minuti” e che è stato trasmesso
integralmente a fine intervista. Claudio ha spiegato a Paola “Funky” Gallo che
gli ingredienti di questo progetto sono “entusiasmo, fantasia e follia. Questa
storia ha un capo e non so se avrà una coda, è all'insegna dell'improvvisazione.
Ogni brano di 'Con Voi' mi costringe a fare come l'atleta che deve sempre alzare
l'asticella e saltare più in alto”; tutti i pezzi incisi “sono concepiti come
veri e propri album, con una propria copertina”. Sulla concorrenza con gli altri
artisti, Baglioni ha detto che “c'è sempre una misurazione con qualcun altro;
spesso i duetti diventano 'duelli' a chi canta più in alto”. L'artista ha poi
parlato del suo rapporto con la scrittura confermando che c'è una ricerca di
suono nelle parole e nelle rime. Alla domanda “uscirà un cd con tutti i brani di
Con Voi?”, ha risposto: “sì, probabilmente entro ottobre e potrebbero avere
nuovi arrangiamenti”. La battuta finale è sul pubblico: “è mai stato infastidito
dai cori che spesso coprono la sua voce durante i live?”. “No, se i luoghi sono
grandi spazi. Addirittura pagherei io il biglietto per ascoltare gli altri
cantare i miei brani”.
martedì 10 settembre 2013
NUOVO DISCO DI BAGLIONI A OTTOBRE 2013 NEI NEGOZI E DOPO ALTRE CANZONI INEDITE
Claudio Baglioni nell'intervista a radioitalia del 10 settembre 2013 che l'album con le canzoni proposte fino ad ora su i-tunes, uscirà entro ottobre 2013. Ci saranno nuovi arrangiamenti delle canzoni. Poi ci sarà una pausa e poi novamente altre canzoni inedite su i-tunes.
CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 9 SETTEMBRE 2013
https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
La semplicità è spesso molto più vera di una verità sofferta.
La semplicità è spesso molto più vera di una verità sofferta.
La mediocrità non può essere parte della nobiltà di un patto per il futuro.
IN CAMMINO CANZONE INEDITA DI CLAUDIO BAGLIONI SU ITUNES
https://itunes.apple.com/it/album/in-cammino/id700645843?i=700645973
Si può comprare IN CAMMINO il nuovo brano inedito di Claudio Baglioni al prezzo di 1,29 euro
Per sapere come utilizzare i-tunes suggerisco questo blog http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/come-usare-itunes-17746.html OPPURE http://www.con-voi.it/Manuale_uso_itunes_con%20voi.pdf
Si può comprare IN CAMMINO il nuovo brano inedito di Claudio Baglioni al prezzo di 1,29 euro
Per sapere come utilizzare i-tunes suggerisco questo blog http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/come-usare-itunes-17746.html OPPURE http://www.con-voi.it/Manuale_uso_itunes_con%20voi.pdf
lunedì 9 settembre 2013
INTERVISTA A PAOLA MASSARI DI GIANLUCA IOVINE
http://www.eatsport.net/2013/social-cafe-intervista-paola-massari/?fb_action_ids=10201900360618737&fb_action_types=og.likes&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582
PAOLA MASSARI, LE DOLOMITI SUL MARE PERSO.
Paola Massari
è, come una sua foto, il lato oscuro e potente della luna, quello che
meglio cela sorrisi e lacrime. Una ragazza che da sempre risale la
corrente, grata di fatica, solo per salvare attimi di verità, senza
conoscere rese ne’ rimedi. Ha pensieri affilati e sensibili e tanta vita
amata comunque, senza lusso, nella ricerca di senso, o nella
distrazione di un sorriso, fatto più per gli altri che per sé. E dieci
domande per comprendere cosa dovevano essere in un tempo dimenticato, le Dolomiti bagnate dal mare.
Il
libro Per Amore per nostalgia per sempre e una collaborazione nata in
famiglia. Cosa provi ascoltando tuo figlio Giovanni suonare la chitarra?
La
musica è metà del mio linguaggio. Poter comunicare musicalmente è per
me naturale ed essenziale. Giovanni ha ereditato da entrambi i suoi
genitori la musicalità, così anche per lui è, questo, un linguaggio
spontaneo. E necessario. Ascoltarlo mi provoca piacere. Compiacimento.
So quanto la musica sia bagaglio fondamentale per la vita di ognuno.
Poterla suonare, oltre che fruirne, è un valore aggiunto da portarsi
dietro ovunque. Da tirare fuori in qualunque momento. Da condividere. Da
godere. Per questo suggerisco ad ogni genitore di cercare di far
affiorare la musicalità, qualora sia presente, nei bambini, e cercare di
portarli a coltivare questa passione. Questo linguaggio universale ed
infinito.
“L’invenzione del naso e altre storie”. Pàrlamene.
“L’invenzione
del naso”, così come racconto nella prefazione del libro, nasce
fortuitamente, quando per caso vennero alla luce dei vecchi fax, frutto
di uno scambio di corrispondenza fra mio figlio Giovanni e suo padre,
Claudio Baglioni. Giovanni aveva allora undici anni, e il papà era in
ritiro sull’Argentario, a comporre musica. Acquistai un fax perché
potessero comunicare, giacché il telefono, si sa, non favorisce molto
gli scambi, soprattutto fra bambini e genitori. Il fax avrebbe permesso
di prendere ad ognuno i propri tempi e i propri spazi. Di fatto, e per
fato, fu un’intuizione felice, che fruttò gustosissime conversazioni,
che ovviamente ho mantenuto private, ed anche dei racconti deliziosi e
divertenti, che a distanza di tempo, mi sembrò bello poter diffondere e
condividere con tutti. Con lo scopo di fissare nel tempo quei momenti.
Far godere di quelle prodigiose creazioni anche altre persone, adulti e
bambini. Testimoniare della ricchezza di una persona come Claudio, e dei
risvolti ignoti della sua poliedricità. Far affiorare il suo umorismo
delicato e graffiante al tempo stesso. Ed anche per condividere con chi
lo ama aspetti della vita scevri da qualunque forma di voyeurismo, ma
ricchi di valori ignoti e rivelati attraverso un’opera dell’ingegno.
Sono stata e sono estremamente orgogliosa di questa iniziativa. Di fatto
affiancabile di diritto ad ogni altra creazione di un artista forse
neanche tanto conosciuto nell’intera ricchezza delle sue risorse.
“Il
vento Matteo ” e le atmosfere del tuo primo disco, tra la vecchia casa
di Agordo e i libri di Buzzati. Per cosa potresti tornare a cantare?
Il
Vento Matteo è il risultato di tante convergenze. La mia natura
musicale. Il tanto tempo condiviso con un artista. Un grande artista. Il
bisogno, la necessità, non più procrastinabili, di raccontare e fermare
per sempre storie solo mie. Cantate. Cosa potrebbe farmi tornare a
cantare? Ho alcune cose, secondo me anche di qualità, rimaste in
silenzio. A volte si risveglia la voglia. Poi torna a tacere. Il mio
primo lavoro si è scritto da solo. Mi ha cercata e trascinata con lui
senza che potessi a lui oppormi. Ecco. Mi piacerebbe essere nuovamente
catturata da quel vento creativo e incontrastabile. Non sono un’autrice
di professione. E sono poco costante. Penso però che le canzoni che ho
messo da parte, abbiano dignità per essere proposte. Forse ci sono
vicina.
So che sei legata in modo particolare a una tua canzone: Nuvole di trent’anni fa.
“Nuvole
di trent’anni fa” è la sintesi della felicità. Quella pura,
dell’infanzia inconsapevole. La sola felicità possibile. Ognuno la
incarna nei propri luoghi, ricordi, frammenti di fotografie scolpite
nella memoria emotiva. Per me sono state le montagne e il forziere dei
loro tesori. La frescura di un bosco ombroso. La brezza di un tramonto
che scalda le rocce d’arancio e infinito. Il profumo verde di un
pomodoro maturo mangiato come una pesca. Una pannocchia rubata in un
campo biondo. Il brontolio di tuoni rabbiosi, voci di temporali lontani e
salvifici. La rugiada scintillante che inonda i prati freschi del primo
mattino. Alberi da scalare. Vita da mordere. Voci anziane che
insegnavano il mondo. Sogni da cullare sotto cieli bianchi di milioni di
stelle… La mia scintilla vitale è scoccata sotto quel cielo che acceca
d’azzurro. E lì torna a trovare la sua origine e il suo senso.
Conservi le cose perché porta a qualcosa di buono o perché non riesci a buttarle?
Conservo le cose perché sono irragionevolmente malata di nostalgie. Collezionista di tormenti.
Lo sport nella tua vita da atleta e tifosa. Hai una squadra del cuore?
Sono
geneticamente romanista. Può bastare? Atleticamente sorvolerei. Tutto
ciò che assomiglia ad un movimento, lo devo al mio personal trainer: il
mio bassotto.
Hai vissuto in segreto un amore e la sua fine. Un dono, una tortura?
L’amore
è sempre dono. È un sogno mai arreso. Un’ostinata tenera, eroica
battaglia. Il miraggio dell’assoluto. Dell’esclusività. Il privilegio
della fedeltà. Una sciocca sconfitta. Una speranza insopprimibile. Il
mestiere dell’attesa e del cambiamento. Seppure delude, aggiunge
stratificazioni alla propria interiorità. Egoisticamente, nella peggiore
delle ipotesi, è una palestra di arti varie. E di affettività. E poi ci
sono amori che cambiano, ma non finiscono mai.
Hai
detto: ”…io non lo sapevo che il futuro poi si porta tutto via…” E
allora che si fa per vincere il buio degli anni difficili?
“Il
futuro poi si porta tutto via” è un’affermazione prettamente improntata
ad una visione infantile, ingenua, inconsapevole. Quando non si è
capaci di trattenere gli attimi di felicità e spensieratezza, perché si
ha solo il concetto dell’eterno, del “persempre”. Poi si guarda
indietro, con nostalgia, ai tempi di Paperino. Gli anni difficili, i
momenti difficili lo sono più quando li si teme, che quando li si vive.
Essere dentro alle battaglie dà anche una forza inconsapevole per
combatterle. Ma poi ci sono difficoltà e difficoltà. Ci sono realtà
francamente terribili. Sebbene tutto sia soggettivo ed attenga molto
alla sensibilità e le peculiarità di ognuno. La paura della paura è la
condizione più sfavorevole in cui destreggiarsi. Crescere aiuta almeno a
dimensionare tutto. Controversie incluse.
Quando la radio passa una canzone che hai visto nascere in studio o da una pagina di quaderno, l’ascolti o passi oltre?
Mah.
Io sono una persona che non ha fotografie in casa. Le fotografie hanno
il potere di deprimermi mortalmente. Non tanto per il potere evocatore,
che di fatto esercito con la mente, ma per l’immobilità dei personaggi e
del tempo. Che mi atterrisce letteralmente. La musica, ugualmente,
talora, mi intristisce, soprattutto quando ha il potere di riportarmi
indietro, ma senza evocare emozioni propositive. Sono malinconica, ma
detesto crogiolarmi nei ricordi.
Cosa è rimasto di quella studentessa del Bellunese che sedeva su una scalinata dell’Eur a parlare per ore con uno sconosciuto?
La
studentessa è cresciuta molto. Ma nel contempo ha avuto l’opportunità e
la volontà di regredire nell’intento di raggiungere la purezza della
sua essenza. Obiettivo che credo si consegua nell’ultimo istante di
vita. Lo sconosciuto è il padre di un miracolo concepito insieme. E
sempre, e sempre più, sarà dono. Valore. Amore. Per sempre. Perché io
non ho paura di nulla. E non conosco l’omologazione. Specialmente verso
il basso. Verso la dissoluzione che ignora il sacro che ci governa e ci
appartiene. Ho lo sguardo puntato verso il cielo. E il bagaglio
dell’amore universale per il mio unico volo.
INTERVISTA BAGLIONI A RADIO ITALIA IL 10 SETTEMBRE 2013 ALLE 18 ANCHE TV E INTERNET
Domani, martedì 10 settembre alle ore
18.00, intervista esclusiva di CLAUDIO BAGLIONI a Radio
Italia, durante la quale parlerà dei suoi prossimi progetti e presenterà il
suo nuovo brano IN CAMMINO.
L’intervista
con Claudio Baglioni sarà trasmessa in diretta contemporanea su Radio Italia
e Radio Italia TV, in streaming audio su radioitalia.it, e vivrà in tempo reale
sulle pagine facebook e twitter dell’emittente. L’intervista sarà in diretta
anche sui siti ufficiali dell’artista www.baglioni.it e www.con-voi.it.
“In
Cammino ” è il nono inedito del progetto “ConVoi”, da oggi in rotazione su
Radio Italia e da domani disponibile su iTunes.
TESTO IN CAMMINO NUOVA CANZONE DI CLAUDIO BAGLIONI
sarà come svegliarsi in mezzo a un giorno che non c’era
come bagnarsi il viso che è di nuovo primavera
e ogni sguardo intorno è una scoperta
e sei più sicuro se la porta è aperta
e in te la semplicità sembra assai più vera di una verità sofferta.
Sarà come tuffarsi in aria e dopo alzarsi in volo
come staccarsi piano per saltare via da un molo
che il futuro è ancora là sempre intatto
e ogni storia non sarà che il primo atto
e che la mediocrità non avrà mai un ruolo nella nobiltà di un patto
Usciamo e andiamo via dall’abitudine,
incontro a un vento clandestino,
dove c’è un’altra origine,
dentro un’emorragia di moltitudine
sul precipizio di un mattino quando rompe ogni argine,
cerchiamo sulla via la latitudine
di un nuovo sogno di bambino,
che non abbia mai margine
dietro una frenesia d’irrequietudine
dell’urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine.
E lanciarsi avanti con un arco di orizzonte
fidarsi di ogni passo che ci unisce con un ponte
che il sentiero cresce e va sotto i piedi
e un’impresa non ha età ne marciapiedi
se la curiosità è salire il monte sulla realtà che vedi
Usciamo e andiamo via dall’abitudine,
incontro a un vento clandestino,
dove c’è un’altra origine,
dentro un’emorragia di moltitudine
sul precipizio di un mattino quando rompe ogni argine,
cerchiamo sulla via la latitudine
di un nuovo sogno di bambino,
che non abbia mai margine
dietro una frenesia d’irrequietudine
dell’urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine
in cammino…
oooooooooo
In cammino…
oooooooooo
Tu che stai laggiù con un tamburino
mentre il sole cade sul tuo stupore
qualche punto sei lungo il tuo destino
che le strade portano tutte al cuore
tu sei oltre o sei vicino tu
ce l’hai fatta o sei in cammino
Usciamo e andiamo via dall’abitudine,
incontro a un vento clandestino,
dove c’è un’altra origine,
dentro un’emorragia di moltitudine
sul precipizio di un mattino quando rompe ogni argine,
cerchiamo sulla via la latitudine
di un nuovo sogno di bambino,
che non abbia mai margine
dietro una frenesia d’irrequietudine
dell’urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine
in cammino…
dalla mia solitudine di romanzi senza pagine,
da quella inquietudine di ritratti senza immagine,
con la sollecitudine di chi va nella piovigine
nella vicissitudine di un convoi nella caligine
noi che siamo già in cammino siamo
stati già in cammino noi che siamo già in cammino siamo nati già in
cammino(fino alla fine)
venerdì 6 settembre 2013
IN CAMMINO NUOVA CANZONE INEDITA DI CLAUDIO BAGLIONI DAL9 settembre in anteprima su radio italia dal 10 SETTEMBRE 2013i SU ITUNES
IN CAMMINO" - nono inedito del progetto ConVoi – di Claudio Baglioni, da lunedì 09 settembre in anteprima su Radio Italia e da martedì 10 settembre disponibile su I-Tunes!
Dopo lo straordinario successo degli otto precedenti inediti “CON VOI”, “DIECI DITA” , “E NOI DUE LA” , “E CHI CI AMMAZZA”, “ISOLE DEL SUD”, “L’ULTIMA COSA CHE FARO’” , “IN UN'ALTRA VITA” ,“ VA TUTTO BENE” arriva “IN CAMMINO”. Farsi lanciare da un “ arco d’orizzonte “ come frecce che volano fino a raggiungere uno spazio e un tempo nei quali il futuro è sempre intatto, ogni sguardo è una scoperta e i sogni non hanno margine, come accade solo ai bambini. E’ questo l’invito di “ in cammino “ nono inedito del progetto ConVoi : una rock ballad, incalzante, che ci chiama a raccolta e ci invita ad incamminarci verso la nuova frontiera seguendo la melodia indiavolata dell’urlo folle di un trascinante solo di violino.
Dopo lo straordinario successo degli otto precedenti inediti “CON VOI”, “DIECI DITA” , “E NOI DUE LA” , “E CHI CI AMMAZZA”, “ISOLE DEL SUD”, “L’ULTIMA COSA CHE FARO’” , “IN UN'ALTRA VITA” ,“ VA TUTTO BENE” arriva “IN CAMMINO”. Farsi lanciare da un “ arco d’orizzonte “ come frecce che volano fino a raggiungere uno spazio e un tempo nei quali il futuro è sempre intatto, ogni sguardo è una scoperta e i sogni non hanno margine, come accade solo ai bambini. E’ questo l’invito di “ in cammino “ nono inedito del progetto ConVoi : una rock ballad, incalzante, che ci chiama a raccolta e ci invita ad incamminarci verso la nuova frontiera seguendo la melodia indiavolata dell’urlo folle di un trascinante solo di violino.
giovedì 5 settembre 2013
CLAUDIO BAGLIONI OSPITE DI TUTTI A SCUOLA IL 23 SETTEMBRE 2013 ALLE 16 RAI UNO
Tutti a scuola
Lunedì 23 settembre
in diretta dal quirinale h.16.00 circa
tra gli altri ospiti: Claudio Baglioni.
Lunedì 23 settembre
in diretta dal quirinale h.16.00 circa
tra gli altri ospiti: Claudio Baglioni.
mercoledì 4 settembre 2013
martedì 3 settembre 2013
Con voi (C.Baglioni) - La recensione di LUCA BERTOLONI
Con voi (C.Baglioni) - La recensione
DI LUCA BERRTOLONI
Con Voi
18-5-2013, la prima canzone del progetto
La prima canzone del progettoappare subito come una canzone non scontata. Il primo ascolto emoziona,soprattutto i fan, se si pensa che nel cuore si porta una lunga attesa duratadieci anni. La scelta della tematica, che si discosta subito a partire dai primiversi dal tema d’amore, fa sospirare i fan del Baglioni più moderno: forse puòessere un buon brano.
L’ascolto ci rapisce subito, nonci sembra di ascoltare una canzone dalla durata di sei minuti, dal testo moltolungo e articolato. Si è subito colpiti dalle parole e dalla melodia delritornello, anche se pare un po’ troppo urlato da Baglioni, che pure è inottima forma vocale. Il ritornello ci porta ai ritornelli degli ultimi singoliapripista di album (“Dagli il via”, “Io sono qui”, “Sono io” e “Cuored’aliante”), e paradossalmente l’intento tematico del brano è proprio identicoa questi precedenti: tracciare un punto della situazione della vita e dellesensazioni dell’artista fino a quel momento. Questo leit motiv di tutti i singoli di lancio ritorna in di nuovoin questo singolo.
Il tema non è quello che ci siattendeva.
Il brano contrappone la vitadell’artista fino a questo momento, toccandone tre sfere tematiche (la propriaarte, il tempo che si è speso, e i propri amori), al ruolo che nella sua vitahanno avuto i “voi”.
Con “voi” si intende chiaramenteil pubblico. La struttura è piuttosto articolata.
La canzone metricamente si puòdividere in due differenti strofe, un ritornello e un ponte.
La prima strofa è un ottavaformata da un ottonario seguito da un decasillabo, e da una serie di treottonari alternati a tre endecasillabi, di cui il secondo e il quarto sonotronchi, con sineresi finale in -ia, con schema rimico ABCDABCD. A questastrofa ne segue una seconda con schema differente: una quartina di versicomposti, con un verso soprannumerario dopo il terzo verso. Ogni verso èformato da due emistichi: un quinario tronco o piano e un novenario sempretronco. Ogni verso della quartina rima con gli altri della strofa, riprendendola rima dell’endecasillabo tronco del quarto e ottavo verso dell’ottava. Ilverso soprannumerario è un quinario tronco, che riprende esattamente il primoquinario della strofa, creando rima identica e interna. Successivamente si ripetonodue strofe che ricalcano lo schema rimico e metrico di queste due, prima disfociare nel ritornello. Il ritornello muta ancora struttura metrica,presentandosi come un’ottava formata da distici: il primo verso è composto daun quadrisillabo e un endecasillabo tronco, il secondo è un ottonario tronco.Da notare che gli ottonari tronchi non terminano con parole tronche nellalingua, ma per c’è una diastole in ogni parola finale del verso con spostamentodella tonica sull’ultima sillaba, decisamente marcata nel cantato di Baglioni. Ilritornello presenta una rima baciata con schema EFEFEFEF. Al ritornello segueun ponte formato da due distici: due versi liberi alternati a un novenario e aun decasillabo. La canzone riprende con due strofe con schema uguale alle dueprecedenti (l’ottava e la quartina), a cui segue un ritornello, identico neltesto, e un ponte, che segue lo schema del ponte precedente. Dopo l’assolo dichitarra, la canzone è conclusa da un altro ritornello identico, e dal pontefinale, con stesso schema dei due precedenti.
Uno schema di questo tipo èdecisamente atipico: i versi liberi e composti, tipici della metrica barbara,sono tipici anche di gran parte della canzone d’autore, ma la divisione instanze è sicuramente originale. Baglioni da “Questo piccolo grande amore” ci haabituato a brani senza un’autentica alternanza strofa-ritornello tipica dellacanzone italiana, ne a livello musicale ne a livello metrico. In questo caso èpresente un ritornello, sia a livello testuale che a livello musicale, marcatacome di consueto dalla potenza dell’arrangiamento, e dalla crescita dellamelodia, verso note decisamente impegnative. Da segnalare a questo propositoche il secondo e il terzo ritornello presentano una sillaba soprannumerariaall’inizio della seconda quartina dell’ottava: l’aggiunta di una vocale “e”all’inizio del verso consente alla voce di Baglioni di innalzarsi in unpoderoso falsetto che carica vocalmente l’attacco della seconda parte delritornello.
Ad ogni tipo di stanza, Baglioniassegna un tema ben preciso da affrontare, creando una canzone decisamenterigida nello schema. Alla prima strofa dà il compito di parlare di se. Siamonel singolo apripista del progetto: da sempre, come già avevo evidenziato,Baglioni tende in questi singoli a fare il punto della situazione della suavita. Qui siamo a dieci anni di distanza dall’auto ritratto di “Sono io”. Inquesto brano non fa autoritratti, ma affronta in un climax abbastanza marcato itre temi più cari del repertorio, nonché della sua vita: musica, tempo e amore.Temi che non sono dissociati ma che spesso sono tra loro correlati (si pensi a“Cuore d’aliante”: “A combattere il tempo come si fa / Lo puoi battere solo atempo di musica”, non a caso altro singolo di lancio di un album). Ladescrizione del tema, la presa di coscienza del punto a cui si è arrivatiavviene attraverso uno stile completamente metaforico. C’è un forte distaccodallo stile narrativo di “Sono io”, il linguaggio sembra tornare indietro neglianni, anche se le metafore sono molto più limpide di quelle della trilogia: “seti perdi una stella/il cielo on sarà mai più sereno”, “le mie stagioni piùmatte/son quelle che ho bruciato prima”. La seconda strofa appare meno organicae più sconnessa della prima, e c’è un virata del punto di vista, si passa dalladall’io al “voi”. La strofa è sempre introdotta dall’anafora avversativa del“però”, quasi a siglare in modo ancora più brusco la virata. Dietro questaavversativa c’è il più volte espresso desiderio di Baglioni di chiudere lacarriera, desiderio che negli ultimi mesi aveva spesso preso il sopravvento,nel ruolo del “voi”, che può facilmente essere ricondotto al pubblico, Baglioniha ritrovato il desiderio di ritornare a combattere con la sua musica sia ilsuo tempo che il suo amore. Il linguaggio per raccontare il rapporto con i fanavviene per immagini metaforiche mescolate a metonimie, alcune ardite e moltosuggestive, con sapore sinestetico come “baciarsi in bocca una bellissimabugia”. Interessante al verso 24 la citazione di “Acqua dalla luna”: “buttarsiin gioco nell’aria di un’acrobazia” che fa a pari con “far sulla corda salti dacapogiro”, così come al verso 23 l’immagine del fuoco sembra ripresa da “Fiancoa fianco” (“ci bruciarono così l’ultima pelle”). E’ usanza del Baglioni apartire da “Sono io” (non caso albumdefinito da Baglioni come “Un’antologia di inediti”, usanza confermata neibrani di questo progetto. E’ necessaria una piccola riflessione su “Fianco afianco”, altro brano che Baglioni espressamente ha dedicato al suo pubblico. Ilbrano, tratto da “Sono io”, descrive in modo quasi allegorico la situazione diun fan che si ritrova probabilmente allo stadio ad assistere ad un concerto delsuo beniamino, in questo caso di Baglioni stesso. Le metafore sono iperbolichee irreali, sembra decisamente che si stia parlando di qualche cos’altro, c’è ungrosso distacco dalla realtà. In questo “Con voi” invece la poetica di Baglioniè estremamente reale. Le figure retoriche di significato come la metonimia e lasinestesia rendono aderente alla realtà ogni metafora, creando un effettopoetico molto suggestivo nell’ascoltatore.
La concatenazione di immagini inmodo particolare nella prima, nella terza e nella quinta strofa è parzialmentesconnessa, richiama quello scorrere di immagini da “flusso di coscienza” cheera il filo conduttore di tutto “Oltre”, mentre più organica ma molto piùmetaforica è la successione delle immagini della seconda, quarta e sestastrofa. Nella terza strofa Baglioni si diverte anche a citare Oscar Wilde (“inpurgatorio ne ho fatte/ in Paradiso è stato meglio il clima”). Ma è nelritornello che l’ascoltatore viene scosso: il ritornello rompe l’incederemetaforico e il susseguirsi di immagini, intromettendosi con un forte stilesentenzioso. L’anafora “Questo è il tempo”, ripetuta due volte in ogniritornello, sembra di sapore quasi profetico. Baglioni cala il mantello del suointimismo della prima strofa, smette di confessare l’amore infinito per il suopubblico, e si erge a ruolo di profeta, di guida, di faro per il suo pubblico. Ilritornello profetico ha però diverse valenze: non è diretto esclusivamente alsuo pubblico, ma credo sia diretto a tutti gli italiani. Più volte Baglioniparlando della professione del cantautore, o meglio, del cantante Pop, hariflettuto sul rischio di diventare profeti, di sentirsi addirittura “sacerdotiche benedicono le folle al termine dei concerti”. Qui il cantautore romanorientra perfettamente in questa categoria, compiendo quasi un’omelia, con formamolto sentenziosa, sul come comportarsi in questo nostro contorto tempo. Ma èinteressante sviscerare il contenuto di questo ritornello, tanto semplice nellinguaggio tanto quanto carico emotivamente e semanticamente.
Il ritmo serrato e crescente èdato da due serie di infiniti, la prima di verbi transitivi, la seconda diverbi intransitivi, sapientemente alternati, e in contrasto semantico l’uno conl’altro: trovare/diventare, cercare/restare, guardare/tornare, salvare/morire.L’ultimo stride chiaramente all’orecchio, nell’espressione “morire giovani”: infinitodal valore metaforico, sembra quasi una litote: non bisogna morire giovani, madentro di se bisogna arrivare alla morte come se si fosse sempre giovani. E’ lalotta del Baglioni che cerca di sconfiggere il pressante incedere del tempo(tema affrontato in questo progetto anche in “E chi ci ammazza”). E proprio ilnel settenario “di morire giovani” che siamo preparati al punto focale delbrano, il ponte. Infatti tutti e tre i ponti possono essere letti di fila, riassumendoil significato più profondo del brano. Andiamo a riassumerne i contenuti.
Nel primo ponte c’è un invito anon fermarsi a metà strada, alludendo al fatto che ogni vita abbia il suomistero, e Baglioni ribadisce al ruolo fondamentale che ha avuto il pubbliconel corso della sua vita: “Ho capito chi ero io da voi”. Il pubblico diventavero protagonista del brano, e non più semplice interlocutore confidenziale.Nel secondo ponte ritroviamo una parola molto cara a Baglioni, “cammino”. Questotema viene richiamato nel nono brano dal titolo appunto “In cammino”, ma è inrealtà il tema caro a Baglioni da “Strada facendo”, e a questo brano l’autoresi riallaccia: è grazie al pubblico che ha trovato quel “gancio in mezzo alcielo”, quella sensazione di “non esser più da solo”, e sempre grazie alpubblico ha ritrovato la forza di camminare in questo nuovo progetto di canzonie parallelamente in questo nuovo cammino di vita. Il tono confidenziale ediretto del linguaggio (“quello che sarà il cammino ancora non lo so”) è segnodella vicinanza del Baglioni col suo pubblico, e del ritorno ad un linguaggiopoco poetico ma molto confidenziale: sembra veramente che l’autore vogliaringraziare al suo pubblico con una sbalordante sincerità. L’ultimo ponte èsicuramente quello più interessante: “se c’è un fine in questo viaggio non c’èfine mai”. Un verso costruito con una costruzione chiastica della parola “fine”,costruita con antanaclasi marcata, artificio retorico amato da Baglioni, inmodo particolare in questo progetto (anzi, spesso anche abusato, o mescolato adiafore, bisticci e paronomasie). Il tema dell’ultimo ponte è vastissimo, emeriterebbe probabilmente una canzone a parte. Ritorna il viaggio, tema portatedi ogni singolo di lancio (si ricordi “e si torna a scendere in pista un altroviaggio”), quel viaggio che sembrava finito, ma che in realtà va avanti, perchéha il fine del cammino da vivere insieme, e di cercare in questo cammino unanuova prospettiva (quella espressa dal ritornello, fino all’esasperazione di “moriregiovani”). Un nuovo chiasmo tiene in piedi il verso successivo: “il sogno èmorto, viva il sogno”. Un verso che sembra proprio un pugno in faccia allettore/ascoltatore, un verso che si distacca completamente dal tono di tuttoil brano. Ancora una volta una citazione, “Il sogno è sempre”, che a sua voltaera il proseguo de “La vita è adesso”. Ma questa volta il sogno “è morto” econtemporaneamente è “vivo”. Un ossimoro forte di ardua interpretazione: questonon è il più il tempo di sognare, ma è il tempo di agire, ci sembra dire l’artista.Una contraddizione forte, visto che sul sogno ha costruito gran parte della suapoetica. Sicuramente il dolore è più forte del sogno: già in “Patapn” il sognodel nuovo incontro con suo padre dopo la morte veniva bruscamente interrottodal ritorno alla realtà, e così è in questo brano. E’ il dolore a farciritornare prepotentemente all’interno della realtà, all’interno dellacorruzione di questa vita. Allora il ruolo del sogno può essere quello divivere con tutte le potenzialità questa vita, pur sapendo che il sogno finisce,anzi, che il sogno è morto in partenza. Il sogno di cui parla Baglioni èesattamente quello di fermare il tempo, quello di morire giovani, quello ditrovare un’altra immensità: il sogno è stato possibile, perché si è sognatoinsieme al proprio pubblico. Infatti l’ultimo distico assume un tono epico,dato dalla parola “eroi”. Anche qui, la citazione di “Fianco a fianco”: “ritornodi eroi”. Tutta la canzone, con questo finale, ci mostra quindi come lacarriera del Baglioni cantante sia in realtà una metafora della vita diciascuno di noi: trovare nuovi sentieri per sentirsi liberi, sognare esvegliarsi continuamente grazie alle persone che nonostante tutto ti hannoamato, in una vera e propria lotta epica che è la vita.
Le immagini sono molte, i temisono tutti quelli cari a Baglioni, ma sono raccontati con una freschezza che sadi libertà e di desiderio di comunicare. E in questo brano la penna di Baglioninon si smentisce nel costruire un vivace canto sulla vita e i sentimenti di unuomo di 62 anni, pur non creando un brano nuovo nei contenuti.
La prima canzone del progettoappare subito come una canzone non scontata. Il primo ascolto emoziona,soprattutto i fan, se si pensa che nel cuore si porta una lunga attesa duratadieci anni. La scelta della tematica, che si discosta subito a partire dai primiversi dal tema d’amore, fa sospirare i fan del Baglioni più moderno: forse puòessere un buon brano.
L’ascolto ci rapisce subito, nonci sembra di ascoltare una canzone dalla durata di sei minuti, dal testo moltolungo e articolato. Si è subito colpiti dalle parole e dalla melodia delritornello, anche se pare un po’ troppo urlato da Baglioni, che pure è inottima forma vocale. Il ritornello ci porta ai ritornelli degli ultimi singoliapripista di album (“Dagli il via”, “Io sono qui”, “Sono io” e “Cuored’aliante”), e paradossalmente l’intento tematico del brano è proprio identicoa questi precedenti: tracciare un punto della situazione della vita e dellesensazioni dell’artista fino a quel momento. Questo leit motiv di tutti i singoli di lancio ritorna in di nuovoin questo singolo.
Il tema non è quello che ci siattendeva.
Il brano contrappone la vitadell’artista fino a questo momento, toccandone tre sfere tematiche (la propriaarte, il tempo che si è speso, e i propri amori), al ruolo che nella sua vitahanno avuto i “voi”.
Con “voi” si intende chiaramenteil pubblico. La struttura è piuttosto articolata.
La canzone metricamente si puòdividere in due differenti strofe, un ritornello e un ponte.
La prima strofa è un ottavaformata da un ottonario seguito da un decasillabo, e da una serie di treottonari alternati a tre endecasillabi, di cui il secondo e il quarto sonotronchi, con sineresi finale in -ia, con schema rimico ABCDABCD. A questastrofa ne segue una seconda con schema differente: una quartina di versicomposti, con un verso soprannumerario dopo il terzo verso. Ogni verso èformato da due emistichi: un quinario tronco o piano e un novenario sempretronco. Ogni verso della quartina rima con gli altri della strofa, riprendendola rima dell’endecasillabo tronco del quarto e ottavo verso dell’ottava. Ilverso soprannumerario è un quinario tronco, che riprende esattamente il primoquinario della strofa, creando rima identica e interna. Successivamente si ripetonodue strofe che ricalcano lo schema rimico e metrico di queste due, prima disfociare nel ritornello. Il ritornello muta ancora struttura metrica,presentandosi come un’ottava formata da distici: il primo verso è composto daun quadrisillabo e un endecasillabo tronco, il secondo è un ottonario tronco.Da notare che gli ottonari tronchi non terminano con parole tronche nellalingua, ma per c’è una diastole in ogni parola finale del verso con spostamentodella tonica sull’ultima sillaba, decisamente marcata nel cantato di Baglioni. Ilritornello presenta una rima baciata con schema EFEFEFEF. Al ritornello segueun ponte formato da due distici: due versi liberi alternati a un novenario e aun decasillabo. La canzone riprende con due strofe con schema uguale alle dueprecedenti (l’ottava e la quartina), a cui segue un ritornello, identico neltesto, e un ponte, che segue lo schema del ponte precedente. Dopo l’assolo dichitarra, la canzone è conclusa da un altro ritornello identico, e dal pontefinale, con stesso schema dei due precedenti.
Uno schema di questo tipo èdecisamente atipico: i versi liberi e composti, tipici della metrica barbara,sono tipici anche di gran parte della canzone d’autore, ma la divisione instanze è sicuramente originale. Baglioni da “Questo piccolo grande amore” ci haabituato a brani senza un’autentica alternanza strofa-ritornello tipica dellacanzone italiana, ne a livello musicale ne a livello metrico. In questo caso èpresente un ritornello, sia a livello testuale che a livello musicale, marcatacome di consueto dalla potenza dell’arrangiamento, e dalla crescita dellamelodia, verso note decisamente impegnative. Da segnalare a questo propositoche il secondo e il terzo ritornello presentano una sillaba soprannumerariaall’inizio della seconda quartina dell’ottava: l’aggiunta di una vocale “e”all’inizio del verso consente alla voce di Baglioni di innalzarsi in unpoderoso falsetto che carica vocalmente l’attacco della seconda parte delritornello.
Ad ogni tipo di stanza, Baglioniassegna un tema ben preciso da affrontare, creando una canzone decisamenterigida nello schema. Alla prima strofa dà il compito di parlare di se. Siamonel singolo apripista del progetto: da sempre, come già avevo evidenziato,Baglioni tende in questi singoli a fare il punto della situazione della suavita. Qui siamo a dieci anni di distanza dall’auto ritratto di “Sono io”. Inquesto brano non fa autoritratti, ma affronta in un climax abbastanza marcato itre temi più cari del repertorio, nonché della sua vita: musica, tempo e amore.Temi che non sono dissociati ma che spesso sono tra loro correlati (si pensi a“Cuore d’aliante”: “A combattere il tempo come si fa / Lo puoi battere solo atempo di musica”, non a caso altro singolo di lancio di un album). Ladescrizione del tema, la presa di coscienza del punto a cui si è arrivatiavviene attraverso uno stile completamente metaforico. C’è un forte distaccodallo stile narrativo di “Sono io”, il linguaggio sembra tornare indietro neglianni, anche se le metafore sono molto più limpide di quelle della trilogia: “seti perdi una stella/il cielo on sarà mai più sereno”, “le mie stagioni piùmatte/son quelle che ho bruciato prima”. La seconda strofa appare meno organicae più sconnessa della prima, e c’è un virata del punto di vista, si passa dalladall’io al “voi”. La strofa è sempre introdotta dall’anafora avversativa del“però”, quasi a siglare in modo ancora più brusco la virata. Dietro questaavversativa c’è il più volte espresso desiderio di Baglioni di chiudere lacarriera, desiderio che negli ultimi mesi aveva spesso preso il sopravvento,nel ruolo del “voi”, che può facilmente essere ricondotto al pubblico, Baglioniha ritrovato il desiderio di ritornare a combattere con la sua musica sia ilsuo tempo che il suo amore. Il linguaggio per raccontare il rapporto con i fanavviene per immagini metaforiche mescolate a metonimie, alcune ardite e moltosuggestive, con sapore sinestetico come “baciarsi in bocca una bellissimabugia”. Interessante al verso 24 la citazione di “Acqua dalla luna”: “buttarsiin gioco nell’aria di un’acrobazia” che fa a pari con “far sulla corda salti dacapogiro”, così come al verso 23 l’immagine del fuoco sembra ripresa da “Fiancoa fianco” (“ci bruciarono così l’ultima pelle”). E’ usanza del Baglioni apartire da “Sono io” (non caso albumdefinito da Baglioni come “Un’antologia di inediti”, usanza confermata neibrani di questo progetto. E’ necessaria una piccola riflessione su “Fianco afianco”, altro brano che Baglioni espressamente ha dedicato al suo pubblico. Ilbrano, tratto da “Sono io”, descrive in modo quasi allegorico la situazione diun fan che si ritrova probabilmente allo stadio ad assistere ad un concerto delsuo beniamino, in questo caso di Baglioni stesso. Le metafore sono iperbolichee irreali, sembra decisamente che si stia parlando di qualche cos’altro, c’è ungrosso distacco dalla realtà. In questo “Con voi” invece la poetica di Baglioniè estremamente reale. Le figure retoriche di significato come la metonimia e lasinestesia rendono aderente alla realtà ogni metafora, creando un effettopoetico molto suggestivo nell’ascoltatore.
La concatenazione di immagini inmodo particolare nella prima, nella terza e nella quinta strofa è parzialmentesconnessa, richiama quello scorrere di immagini da “flusso di coscienza” cheera il filo conduttore di tutto “Oltre”, mentre più organica ma molto piùmetaforica è la successione delle immagini della seconda, quarta e sestastrofa. Nella terza strofa Baglioni si diverte anche a citare Oscar Wilde (“inpurgatorio ne ho fatte/ in Paradiso è stato meglio il clima”). Ma è nelritornello che l’ascoltatore viene scosso: il ritornello rompe l’incederemetaforico e il susseguirsi di immagini, intromettendosi con un forte stilesentenzioso. L’anafora “Questo è il tempo”, ripetuta due volte in ogniritornello, sembra di sapore quasi profetico. Baglioni cala il mantello del suointimismo della prima strofa, smette di confessare l’amore infinito per il suopubblico, e si erge a ruolo di profeta, di guida, di faro per il suo pubblico. Ilritornello profetico ha però diverse valenze: non è diretto esclusivamente alsuo pubblico, ma credo sia diretto a tutti gli italiani. Più volte Baglioniparlando della professione del cantautore, o meglio, del cantante Pop, hariflettuto sul rischio di diventare profeti, di sentirsi addirittura “sacerdotiche benedicono le folle al termine dei concerti”. Qui il cantautore romanorientra perfettamente in questa categoria, compiendo quasi un’omelia, con formamolto sentenziosa, sul come comportarsi in questo nostro contorto tempo. Ma èinteressante sviscerare il contenuto di questo ritornello, tanto semplice nellinguaggio tanto quanto carico emotivamente e semanticamente.
Il ritmo serrato e crescente èdato da due serie di infiniti, la prima di verbi transitivi, la seconda diverbi intransitivi, sapientemente alternati, e in contrasto semantico l’uno conl’altro: trovare/diventare, cercare/restare, guardare/tornare, salvare/morire.L’ultimo stride chiaramente all’orecchio, nell’espressione “morire giovani”: infinitodal valore metaforico, sembra quasi una litote: non bisogna morire giovani, madentro di se bisogna arrivare alla morte come se si fosse sempre giovani. E’ lalotta del Baglioni che cerca di sconfiggere il pressante incedere del tempo(tema affrontato in questo progetto anche in “E chi ci ammazza”). E proprio ilnel settenario “di morire giovani” che siamo preparati al punto focale delbrano, il ponte. Infatti tutti e tre i ponti possono essere letti di fila, riassumendoil significato più profondo del brano. Andiamo a riassumerne i contenuti.
Nel primo ponte c’è un invito anon fermarsi a metà strada, alludendo al fatto che ogni vita abbia il suomistero, e Baglioni ribadisce al ruolo fondamentale che ha avuto il pubbliconel corso della sua vita: “Ho capito chi ero io da voi”. Il pubblico diventavero protagonista del brano, e non più semplice interlocutore confidenziale.Nel secondo ponte ritroviamo una parola molto cara a Baglioni, “cammino”. Questotema viene richiamato nel nono brano dal titolo appunto “In cammino”, ma è inrealtà il tema caro a Baglioni da “Strada facendo”, e a questo brano l’autoresi riallaccia: è grazie al pubblico che ha trovato quel “gancio in mezzo alcielo”, quella sensazione di “non esser più da solo”, e sempre grazie alpubblico ha ritrovato la forza di camminare in questo nuovo progetto di canzonie parallelamente in questo nuovo cammino di vita. Il tono confidenziale ediretto del linguaggio (“quello che sarà il cammino ancora non lo so”) è segnodella vicinanza del Baglioni col suo pubblico, e del ritorno ad un linguaggiopoco poetico ma molto confidenziale: sembra veramente che l’autore vogliaringraziare al suo pubblico con una sbalordante sincerità. L’ultimo ponte èsicuramente quello più interessante: “se c’è un fine in questo viaggio non c’èfine mai”. Un verso costruito con una costruzione chiastica della parola “fine”,costruita con antanaclasi marcata, artificio retorico amato da Baglioni, inmodo particolare in questo progetto (anzi, spesso anche abusato, o mescolato adiafore, bisticci e paronomasie). Il tema dell’ultimo ponte è vastissimo, emeriterebbe probabilmente una canzone a parte. Ritorna il viaggio, tema portatedi ogni singolo di lancio (si ricordi “e si torna a scendere in pista un altroviaggio”), quel viaggio che sembrava finito, ma che in realtà va avanti, perchéha il fine del cammino da vivere insieme, e di cercare in questo cammino unanuova prospettiva (quella espressa dal ritornello, fino all’esasperazione di “moriregiovani”). Un nuovo chiasmo tiene in piedi il verso successivo: “il sogno èmorto, viva il sogno”. Un verso che sembra proprio un pugno in faccia allettore/ascoltatore, un verso che si distacca completamente dal tono di tuttoil brano. Ancora una volta una citazione, “Il sogno è sempre”, che a sua voltaera il proseguo de “La vita è adesso”. Ma questa volta il sogno “è morto” econtemporaneamente è “vivo”. Un ossimoro forte di ardua interpretazione: questonon è il più il tempo di sognare, ma è il tempo di agire, ci sembra dire l’artista.Una contraddizione forte, visto che sul sogno ha costruito gran parte della suapoetica. Sicuramente il dolore è più forte del sogno: già in “Patapn” il sognodel nuovo incontro con suo padre dopo la morte veniva bruscamente interrottodal ritorno alla realtà, e così è in questo brano. E’ il dolore a farciritornare prepotentemente all’interno della realtà, all’interno dellacorruzione di questa vita. Allora il ruolo del sogno può essere quello divivere con tutte le potenzialità questa vita, pur sapendo che il sogno finisce,anzi, che il sogno è morto in partenza. Il sogno di cui parla Baglioni èesattamente quello di fermare il tempo, quello di morire giovani, quello ditrovare un’altra immensità: il sogno è stato possibile, perché si è sognatoinsieme al proprio pubblico. Infatti l’ultimo distico assume un tono epico,dato dalla parola “eroi”. Anche qui, la citazione di “Fianco a fianco”: “ritornodi eroi”. Tutta la canzone, con questo finale, ci mostra quindi come lacarriera del Baglioni cantante sia in realtà una metafora della vita diciascuno di noi: trovare nuovi sentieri per sentirsi liberi, sognare esvegliarsi continuamente grazie alle persone che nonostante tutto ti hannoamato, in una vera e propria lotta epica che è la vita.
Le immagini sono molte, i temisono tutti quelli cari a Baglioni, ma sono raccontati con una freschezza che sadi libertà e di desiderio di comunicare. E in questo brano la penna di Baglioninon si smentisce nel costruire un vivace canto sulla vita e i sentimenti di unuomo di 62 anni, pur non creando un brano nuovo nei contenuti.
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