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martedì 30 settembre 2014

LETTERA DEGLI ABITANTI DI LAMPEDUSA A CLAUDIO BAGLIONI

https://www.facebook.com/fondazione.oscia?fref=ts
Lettera da Lampedusa.
Claudio. Ancora oggi non riusciamo a crederci che in questi giorni non sei qui con noi a Lampedusa. Ci manchi tanto. Ci mancano i preparativi per O' Scia'. Quei preparativi che tenevano impegnati tutti sull'isola. E poi ci mancano i tuoi fans, quelli che stasera sono con te a Roma e che non sono più venuti a Lampedusa ma per mesi, quest'anno, non hanno fatto altro che chiederci se O' Scia' si sarebbe svolto, pronti a mettersi in moto per venire da noi, per te. Ora, la spiaggia della Guitgia è vuota. Noi isolani siamo disorientati, sgomenti ed amareggiati. Ci manchi tanto. Ci manchi Scia'. Ci mancano le tue canzoni, i tuoi pensieri, il tuo modo di vivere Lampedusa nel rispetto delle persone e delle cose. Passando dalla spiaggia della Guitgia viviamo l'emozione nel ricordo dei tuoi concerti. Davanti al vuoto della spiaggia sospiriamo e speriamo di poterti riavere. Ci dispiace Scia', ci dispiace tanto e queste parole non avremmo mai voluto scriverle. Ma noi pero' sappiamo una cosa, che da questo momento faremo tutto quello che è in nostro potere affinché O'Scia' possa tornare ad esistere. Noi ti abbracciamo Scia' e abbracciamo anche i tuoi fans, quelli che stasera sono li con te e che conosciamo bene uno per uno e che sono stati qui con noi per tanti anni. Ciao a tutti voi da Lampedusa, da un angolo di terra che ama quanto lo amate voi Claudio. Stasera vi stiamo invidiando perché Claudio è li con voi. Noi lampedusani però siamo un popolo caparbio e Claudio Baglioni lo rivogliamo a Lampedusa con il suo nostro e vostro O'Scia'. Un abbraccio forte a tutti voi da Lampedusa che sogna ancora ad occhi aperti sulle note del nostro Claudio che ci ha regalato dieci anni di felicità . Ciao a tutti Scia'

lunedì 29 settembre 2014

RADUNO DEL FAN CLUB DI CLAUDIO BAGLIONI SCALETTA E VIDEO

FOTO http://www.baglioni.it/download_foto_dettaglio.php?id_gallery=45

VIDEO

IL SOGNO E' SEMPRE http://youtu.be/38RgOA7ZRvk

PUOI http://youtu.be/b8Xc3r1ck88

21X http://youtu.be/m6RAsMJtCCo

LAMPADA OSRAM http://youtu.be/NhKRGg-8bQ8

IL SOLE E LA LUNA http://youtu.be/M45Dz1ToQyI

ORA CHE HO TE http://youtu.be/DZkqNchWQqs

TI AMO ANCORA http://youtu.be/ulNvDMnWySI

IO DAL MARE http://youtu.be/k6nEoqQ3naw

REGINELLA REGINE' http://youtu.be/1YLVWYDwtHc

TAMBURI LONTANI http://youtu.be/PXvJO5bLTsQ

LA CANZONE DELL'AMORE PERDUTO http://youtu.be/pTiLsK0-hM8

FAMMI ANDAR VIA http://youtu.be/McAjpC8SU00

STELLE DI STELLE http://youtu.be/4w9eyevqMrk

VIVI http://youtu.be/QJctuN3T7Ss


 SCALETTA DEI BRANI
RADUNO DEL FAN CLUB DI CLAUDIO BAGLIONI SCALETTA E VIDEO ROMA TEATRO TENDASTRISCE 28 SETTEMBRE 2014

solo
Rossella barattolo sale sul palco e legge un messaggio degli abitanti di lampedusa
Il sogno è sempre
Via
Claudio e il pubblico ricordano la mamma
Puoi
2 1 x
Lampada osram
Il sole e la luna
Ora che ho te
Ti amo ancora
Io dal mare con danilo rea
Reginella reginè con rea
Yesterday e chissà se mi pensi con rea
Tamburi lontani con rea
E adesso la pubblicità con rea
La canzone dell'amore perduto e il nostro concerto con rea
Fammi andar via con rea
Stelle di stelle con rea
Sabato pomeriggio con rea
notti col calandra jazz trio
vivi col calandra jazz trio
poster col calandra jazz trio
fotografie col calandra jazz trio
quei due calandra jazz trio
mille giorni calandra jazz trio
Via col calandra jazz trio
dagli il via
acqua dalla luna
domani mai 
sono io
io me ne andrei
un nuovo giorno o un giorno nuovo
dieci dita
in un'altra vita 
cuore d'aliante 
noi no
io sono qui
quanto ti voglio 
e tu
w l'inghilterra
strada facendo
la vita è adesso.
BUONA FORTUNA

domenica 28 settembre 2014

RADUNO DEL FANS CLUB DI CLAUDIO BAGLIONI ROMA 28 SETTEMBRE 2014

SEGUITECI SULLA PAGINE FACEBOOK https://www.facebook.com/avanzidipoesie la diretta scritta

RADUNO DEL FANS CLUB DI CLAUDIO BAGLIONI ROMA 28 SETTEMBRE 2014  TEATRO TENDASTRISCE VIA PERLASCA POSSONO PARTECIPARE GLI ISCRITTI A WWW.clabonline.org per gli anni 2012 e 2013 apertura cancelli ore 14 inizio ore 15


giovedì 25 settembre 2014

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 25 SETTEMBRE 2014

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial

Lampo e Lina ieri mattina non erano insieme.
Lui se ne stava sul dammuso a sinistra.
Lei sul muretto di destra.
Distanti, ognuno per conto proprio
come se avessero avuto una lite, un diverbio.
Come se fosse successo qualcosa di storto tra loro.
Peccato, pensavo, lo vedi, sono come noi umani.
Troppo spesso, anzi ormai quasi sempre,
confusi in un tempo di guerra che non ha mai fine,
smarriti in un campo di risse e battaglie senza più tregua.
In piccolo o in grande, in due o in due miliardi
a fare baruffa e sputarsi odio, rancore e aggressività.
A vivere ostili.
Sarà questo vento di caos e di scirocco
che annebbia le menti e inumidisce le anime perse.
Sarà questa eterna contrapposizione di parti e partiti,
di soldi e soldati, di danni e dannati.
Qualche tramonto fa
buttavo gli sguardi ai due lati del cielo
mentre il sole scendeva e la luna saliva,
opposti e avversari, uno di fronte all'altra
come sopra una gigantesca altalena
che va solo in un senso.
Una palla di fuoco e una palla di neve
sulla ruota del giorno che chiude e la notte che apre.
Sulla rotta di un altro ritorno nel mezzo del mare
quando non si vede nient'altro che vie d'orizzonte
ma intorno lontano e più in là, ci può essere proprio di tutto.
Non è l'esistenza
una ricerca continua, commovente e a volte ossessiva
di un'idea d'armonia?
Della sintesi la più perfetta
dei sensi e dei sentimenti
dei suoni e dei segni
dei colori e le forme.
E invece quante orrende cromìe,
quante note stonate,
quante brutte poesie,
quante storie violate.
Quanti voli abortiti
quando destra e sinistra
sono le ali dello stesso avvoltoio.
Più tardi il vento sarebbe girato
e pulito dentro un buon maestrale.
Euforia di gabbiani
che risalivano, in fila per uno,
un soffio leggero da nord
abbassandosi e alzandosi a turno
quasi legati a una serie di fili invisibili
sopra una giostra pittata di blu.
Gridavano forte come bambini felici
e la gioia volava planando quasi a raso dell'acqua
trasformandosi in gocce da prendere
per curare un malinconico cuore.
Si può cominciare a sorridere
fin dal primo mattino
quando si lavano i denti
e si arriccia e si storce un po' il naso
a sembrare più buffi.
Allora lo faccio
portandomi fuori all'aperto con tutto lo specchio.
E in un angolo di controluce vedi un po' chi ti vedo?
Lina e Lampo che sono tornati a starsene insieme.
Forse solo un'incomprensione durata un momento
o può darsi che non ci sia stato mai niente di niente.
L'importante è che adesso rimangano lì.
Tutti e due apparecchiati sulla gobba imbiancata di raggi di luce.
Tutti e due...? No, tutti e tre!
E già: ce n'è un altro appena più indietro.
E questo chi è?
Sarà femmina o maschio o come gli pare?
Pare un po' più minuto.
Non sarà mica un figlio?
O un amico recente?
Se dovesse restare a far parte del gruppo, lo chiamerò Lollo.
Che va bene per tutti i possibili casi e tutti i probabili sessi.
Anche se, se sarà ancora qui, lo saprò solamente la prossima estate.
Sì perché purtroppo tra poco si parte.
Si va via, per questa stagione, definitivamente.
Allora andiamocene in pace.
Con un po' d'allegria nello zaino degli ultimi dolci ricordi.
Non ho ancora imparato a pescare
e forse mai imparerò.
Non dovevo star sveglio
per prendere pesci
eppure la notte dopo la sagra
con tutte quelle brave persone a far festa
non riuscivo a dormire per le troppe emozioni.
Alla fine, però,
con l'odore fumoso di griglia e un profumo vivace di sale
ancora nelle narici,
mi son cucinato un bel sogno.

martedì 23 settembre 2014

lunedì 22 settembre 2014

RACCONTO BAGLIONI AD ASTI IL 19 SETTEMBRE 2014

http://www.lanuovaprovincia.it/stories/musica/29327_baglioni_strada_facendo_un_pezzo_irrinunciabile/#.VCKsfjxxMYU.facebook
E' un pubblico eterogeneo quello di Claudio Baglioni. Ne sono prova le decine e decine di fan di età diversa che lo hanno atteso in coda venerdì scorso alla Douja d'Or. Il celebre cantante ha chiuso il ciclo di incontri firmato "Collisioni", Festival che, in collaborazione con il Salone enologico, ha portato in Douja personaggi molto noti dello spettacolo e della cultura, da Max Pezzali a Paolo Crepet, da Carlo Cracco ad Enrico Ruggeri. Tutti incontri che hanno registrato il tutto esaurito in termini di presenze.

Prima che il cantautore incominciasse il dialogo con il giornalista Ernesto Assante, sono state predisposte misure di sicurezza a dir poco rigide e in parte anche restrittive per chi, come noi, lavorava per documentare l'evento: vietati i fotografi e le domande dei giornalisti, con lo staff del cantante che controllava con attenzione tutti gli angoli dello spazio incontri. Quando finalmente Claudio Baglioni è salito sul palco è stato accolto dall'entusiasmo dei fan che, in quello spazio, è parso ancora più amplificato. Un dialogo piacevole che è partito dalle origini, da un Claudio Baglioni inaspettatamente beat che si ritrova qualche anno più tardi, dopo una discussione con il paroliere del gruppo, a scrivere canzoni «senza avere scritto prima nemmeno un bigliettino in vita mia».

Baglioni ha ricordato che una delle prime canzoni che scrisse fu un adattamento in musica di un'opera di Edgar Allan Poe, lo scrittore considerato uno dei maggiori rappresentanti del racconto gotico. Da questi toni scuri arrivò poi a scrivere "Questo piccolo grande amore" nel 1972, che da molti viene considerata l'opera prima, quella che lo consacra al successo. Del suo rapporto con questa canzone Baglioni sorridendo ha detto: «A volte è stata anche un cruccio per me. Una volta la suonai riarrangiata e "ripensata" a Palermo e una signora visibilmente contrariata mi disse che non potevo permettermi di trattare quella canzone in quel modo perché apparteneva ormai a tutti». Baglioni cantautore: una qualifica che certa critica proprio non voleva attribuirgli, ricorda Assante, e Baglioni ironicamente ha risposto che «ad un certo momento li vestivano tutti da cantautori perché dovevano essere così: è un Paese strano il nostro».

Sull'onda dell'ironia ha continuato raccontando del suo essere affascinato dalle voci popolari e della sua voce, che coniuga la modernità del cantautore alla tradizione tipica della sua vocalità. «Sono affascinato anche dagli stornellatori», ha aggiunto, e così dicendo ha offerto al pubblico una lezione di stornello, canticchiando le varie parti che lo compongono, suscitando molti applausi. Applausi ancora più fragorosi quando Baglioni ha detto quali sono per lui i pezzi irrinunciabili: "Strada facendo" e "La vita è adesso": per ogni titolo è scattato un fragoroso applauso.

Il rapporto di un cantautore con le sue canzoni è sempre argomento interessante e in questo raccontare, Baglioni si lascia sfuggire che gli piacerebbe molto «fare un concerto con le canzoni che ha cantato meno, ma l'ossequio al pubblico», ovvero suonare i pezzi che quest'ultimo ama, «è importantissimo». Oltre a suonare Baglioni legge: gli piacciono i romanzi russi, ma lo spaventano i libri troppo lunghi, così come per i film, ne teme la lunghezza eccessiva e racconta che, quando è andato a vedere Baaria di Tornatore, pensava: «Questo film non finisce mai!» e ancora ridendo: «Probabilmente anche io faccio concerti troppo lunghi!».

Come molti sanno Claudio Baglioni è romano, e durante la serata ha parlato anche del rapporto con la sua città, dicendo: «Roma è la città in cui io amo meno cantare, forse perché conosco molte persone e sento più la pressione. Ma negli anni, attraverso i tour, ho un po' smarrito la sensazione di appartenenza». Un cantautore del suo calibro può avere molto, certo, ma può perdere anche qualcosa durante il percorso. A questo interrogativo di Assante, Baglioni ha risposto: «Ho perso gli amici di quando ero ragazzo, quelli che erano con me prima di diventare personaggio. Si tratta di un rapporto svantaggiato, perché quando ritrovo un amico di gioventù, gli devo fare molte domande sulla sua vita, mentre lui di me sa tutto. Allora anche da qui si intuisce la difficoltà di un rapporto di questo tipo: l'amicizia è un argomento che si perde». Cludio Baglioni a ottobre partirà con il suo tour "Con voi ReTour", la cui prima data sarà a Bruxelles, di cui ha detto: «E' l'ennesima mia rinascita».

Alessia Conti


http://www.artementenotizie.it/?p=4231
«Il titolo di questa manifestazione, “Collisioni”, è interessantissimo, potrebbe significare uno ‘scontro’, ma inteso come uno ‘scontro’ tra due cose in movimento…», afferma Claudio Baglioni, ed è proprio una neurotonica interazione il dialogo-intervista tra il cantautore romano ed Ernesto Assante, giornalista di Repubblica;  la loro serata di ‘chiacchiere in libertà’ chiude la sesta edizione del Festival piemontese a cadenza annuale.

Ospitata nella Douja D’Or, Asti, la rassegna si è svolta in una cinque giorni secondo la sua peculiare formula: alla conoscenza sia di personaggi di spicco del panorama artistico come, per quest’anno, Arisa, Carlo Cracco, Paolo Crepet, Enrico Ruggieri, Claudio Baglioni, sia di eccellenze agricole ed enogastronomiche del territorio.

Se è vero che “il bello sempre all’ultimo”, l’ultima serata del Festival ha dunque vantato Baglioni come ospite d’onore, che tra le domande di Assante e la calorosa partecipazione dei suoi numerosissimi fans (in coda dalle prime ore del mattino per assicurarsi un posto in prima fila, e provenienti da tanta parte dell’Italia, come da Bari, da Napoli), ha ripercorso le tappe della sua carriera d’artista e di “grand’uomo”.

«Quando ero bambino avevo una percezione della vita molto nostalgica, pensavo che sarei passato inosservato… ma aver incontrato per caso tutta questa storia, questa vicenda personale, aver imparato a fare un mestiere pubblico che fondamentalmente non si addice al mio carattere, mi ha fatto capire che la vita è una grande sorpresa, tutto può essere», difatti le sensibilità “nostalgiche” hanno un grosso potenziale, ‘scrivono’ storie i cui risultati sono sempre i più suggestivi e ben riusciti «La ‘roba triste’ è quella che affascina di più il mondo intero, quello che in effetti fa battere il cuore, fa disperare, fa sentire grandi, importanti, tragici, personaggi di chissà quale film strappalacrime, è la forte malinconia… è un genere artistico importante», racconta il cantautore.

P1010429Eppure, spiega Ernesto Assante, c’è stato un periodo in cui Baglioni non veniva considerato un “cantautore”, forse un cantante pop, o un autore pop «Tu, per citare un tuo album, sei “oltre”, sei più di un semplice cantautore, forse un artista? ovvero uno che intende l’arte come modo di comunicare? I cantautori, comunemente detti, innanzitutto vivono per proprio conto, tu invece hai rivoluzionato quello che facevano i cantautori, lo hai abbattuto definitivamente», così il giornalista ricorda, ad esempio, la nascita dell’album “Alè-òò”, un titolo che prese spunto da un’invocazione da stadio con cui il pubblico si rivolse al cantante durante un suo concerto tenutosi negli anni ’80 a Roma, in Piazza di Siena, quel coro partito dai fans e rivolto al loro idolo fu trasformato da Baglioni in una canzone, che divenne così vessillo di un legame di ispirazione reciproca, «Nessuno in Italia, che io ricordi, ha mai fatto uno scambio così efficace!»,continua Assante.

Il rapporto con il pubblico è dunque fondamentale, diventa anche uno stimolo a creare, quindi parte del proprio mondo creativo «Credo che nessuno possa avere un’idea se non esistesse l’esterno. L’unico vero successo è incontrare gli altri…», risponde Baglioni.

Ricordando l’appena trascorso evento ad Ischia, “Piano e Jazz” (LEGGI evento Piano e Jazz), Baglioni racconta il rapporto con le canzoni da ‘reinventare’, «Agli inizi del mio percorso artistico facevo parte di un gruppo rock, anzi, forse più beat che rock, ero quello che riusciva a mettere insieme più cose musicali, iniziai poi a scrivere delle parole. Tra le mie prime incisioni ricordo alcuni adattamenti come una poesia di Edgar Allan Poe, “Annabell Lie”, o “La canzone di Marinella” di De Andrè, poi scrissi “Signora Lia” fino a “Questo piccolo grande amore”. Quest’ultima è sempre stato il mio ‘cruccio’, poichè il primo capolavoro di successo spesso finisce per essere quasi l’unico elemento riconoscibile, così si inizia a cercare soluzioni diverse, si arriva a ‘storpiarlo’ generando il consenso dei ‘progressisti’ o il dissenso dei ‘conservatori’.  Io riscrissi una sorta di melodramma intorno a “Questo piccolo grande amore”…».

P1010432ioA chi pensa che la canzone sia poesia e che i nuovi poeti siano i cantautori, a chi pensa che la canzone sia canzone, Baglioni ‘risponde’ svelando i sistemi interni tra testi e musica, il suo “artigianato”, «Le parole sono una scienza esatta. Non è vero che sono a caso, le parole bisogna andarle a cercare perché è proprio quello il significato che bisogna centrare e non una parola che le somiglia. Io a volte per divincolarmi dal ‘problema’ delle parole, o gioco con le stesse o cerco dei suoni che siano in comune con esse, ad esempio: scrissi il ritornello di una canzone che si chiama “Sono io”, che fa “Con questa faccia che sta sempre là, da parte, con queste braccia, che son qua per te, aperte”, “faccia”, “braccia”, quel “ccia” non fu un caso, ma perché corrispondeva esattamente al suono della batteria che faceva “ccià” uguale […]».

Una canzone di successo è imprescindibile dunque dal rapporto di equilibrio tra testo e musica, ma spesso non prescinde nemmeno dalla lettura, «leggere dà molte idee, la lettura è una cosa che ho praticato tantissimo, soprattutto quando avevo bisogno di più parole a mia disposizione […] Il mio amore letterario, ad ogni modo, è Cesare Pavese», rivela Baglioni.

Tra le tante straordinarie avventure di vita, l’incontro con Ernesto Assante anticipa di qualche settimana la partenza del “Con Voi ReTour”, già tanta l’attesa, i pronostici, le richieste del pubblico circa i brani da scegliere, «Il problema delle scalette –racconta Baglioni- è quello di trovare una lingua comune che soddisfi tutti. A volte mi piacerebbe un concerto dove canto quello che ho cantato di meno o penso debba essere cantato di più, ma un ossequio al pubblico è importantissimo, cantare un repertorio base significa che ti trovi lì perché hai degli elementi vicendevoli di riconoscibilità».

Il “nuovo poeta” tra i tanti pensieri spazia oltretutto da temi come la tecnologia, per lui «importantissima serve molto, anche se forse lascia che si perda un po’ di poesia. Io sono “antico”, mi piace ancora ‘sentire’ la materia, un musicista una volta mi disse “Guarda le partiture, quelle più belle da vedersi sono anche le più belle da suonare”»; all’importanza della cultura «Senza la cultura, la fantasia degli altri, la follia… non esisterebbe ‘l’essere artistico’»; al rapporto con la sua città, Roma, «Cantare a Roma mi imbarazza, sono molte più le persone che conosco, sembra che si debba far ‘di più’. Poi il pubblico romano è molto smaliziato. Ricordo un cameraman romano che doveva occuparsi delle riprese in occasione di una diretta televisiva Rai con Papa Wojtyla,  si rivolse al Papa dicendogli “Santità, il bianco spara!”, era troppo luminoso per le telecamere!».

Sulla scia dell’ironia Baglioni conclude recitando e raccontando uno stornello romano, genere non nuovo al suo interesse se si considera “Ninna nanna nanna ninna”, canzone ispirata ad una poesia ‘antimilitarista’ di Trilussa.

Progetti per il futuro? Se “Questo piccolo grande amore” è considerata la “canzone del secolo”, che questo nuovo secolo sia la culla di un suo nuovo capolavoro! D’altronde l’entusiasmo di Baglioni è qualcosa di autentico, e come tutte le cose originali non termina né muta, «“Suonare” in molte lingue si dice “giocare”… dopo tanti anni sono ancora molto felice di questo mestiere!».

[di Redazione]

IN CODA PER VEDERRE BAGLIONI

http://www.lastampa.it/2014/09/21/edizioni/asti/la-lunga-coda-per-baglioni-Q7Hd0gx0HmvPq5cRja7L1K/pagina.html
LAURA SECCI
ASTI
In coda dalle prime ore del mattino, arrivati da tutta Italia solo per vederlo, ben sapendo che stavolta non canterà. Qualcuno si aggira attorno all’Enofila già dalla sera prima, per essere certo che è proprio lì, che è quello il posto in cui lui arriverà. Tra ventiquattr’ore, certo, ma vale la pena aspettare se si ha la certezza di averlo a pochi metri da sé. «Abbiamo la Baglionite! La malattia più bella del mondo – spiega Maria Antonietta di Lena, pugliese, 45 anni, arrivata da Ferrara un giorno prima, per assicurarsi un posto in prima fila. E ci riesce. Seduta di fronte al palco, non si muove da oltre due ore. Accanto, l’amica Francesca Pomarico, arrivata da Adria con la figlia Angela. «Claudio è unico, come artista e come uomo – spiega la mamma - Mi toglie il fiato. Lo seguo da anni, da quando lei era piccola» spiega indicando la figlia trentenne che aggiunge: «A casa abbiamo conservato tutti i biglietti dei suoi concerti. Sono oltre cento e non ci fermeremo qui».
A dispetto di chi pensa che Baglioni sia «datato», tra le fans più emozionate (che difendono con le unghie e con i denti la sedia davanti al palco), ci sono due venticinquenne torinesi: Ida Storino e Marika Manfrinato. Impegnate nel servizio civile con i pazienti del Cottolengo, nei momenti liberi si tuffano nelle canzoni del Claudio nazionale, di cui hanno un vero e proprio book fotografico sull’iPhone. «Queste le abbiamo scattate a Lampedusa con lui poche settimane fa – indicano sfogliando le immagini sul cellulare - E’ stato così disponibile. Nonostante fosse stanco, dopo un giorno in barca, si è fermato con noi e ha pure accettato di fare una foto tutti insieme».
Quell’artista che emerge dalle tante esperienze raccontate dal pubblico, mal si concilia con la figura della star con cui gli addetti ai lavori, e i giornalisti, si trovano a dover fare i conti. Venerdì, per la prima volta dall’inizio della Douja d’Or di quest’anno, la strada davanti all’Enofila è chiusa al traffico. L’ingresso dei fans è spostato dalla parte opposta rispetto a quello solito. Nonostante l’artista non arrivi prima delle 21,15, tutti quelli vogliono un posto a sedere devono arrivare entro le 19,30. Poi si transenna tutto. Ultimo elemento, non meno importante: l’ospite ha imposto il divieto di fare foto, soprattutto «primi piani». Quindi chiunque abbia una macchina fotografica più potente di quella di un cellulare, non entra. Concedere un’intervista? «Non se ne parla neanche».
Finalmente l’orologio segna le 21,30. Lui arriva. Puntualissimo. Tutti in piedi, occhi lucidi e lunghi applausi.
A presentarlo, il giornalista Ernesto Assante, con cui Baglioni dialoga per tutta la serata. L’incontro anticipa di qualche settimana la «ripartenza» – il 18 ottobre – del «ConVoi Retour» che vedrà Baglioni in scena nelle più importanti città italiane. L’artista ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera, soffermandosi sul «Retour», un progetto artistico ambientato in un cantiere, simbolo di quella ricostruzione etica «che non può più essere rimandata».

venerdì 12 settembre 2014

CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI A ROCCARASO IL 14 OTTOBRE

http://www.ciaotickets.com/baglioni-roccaraso-anticipato-al-14-ottobre
Si comunica che il concerto di CLAUDIO BAGLIONI in programma a Roccaraso (AQ) il 15 Ottobre, è stato anticipato al 14 Ottobre.

I biglietti acquistati restano validi per la nuova data e non dovranno essere sostituiti.

sabato 6 settembre 2014

COMUNICATO FONDAZIONE O'SCIà 6 SETTEMBRE 2014

https://www.facebook.com/fondazione.oscia?fref=ts
In relazione alle indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi, secondo le quali Porto Empedocle sarebbe sul punto di diventare la prossima sede della rassegna di arti e musiche “O'scia'”, la Fondazione O'scia' comunica di non avere alcun programma per l'anno 2014.
Tra la Fondazione O'scia' e il comune di Porto Empedocle ci sono stati scambi epistolari, ma non vi è stato nessun incontro e non vi è alcun accordo nel senso riferito da taluni organi di stampa.
Nel ringraziare il Comune di Porto Empedocle per l'apprezzamento e l'attenzione da sempre dimostrati al progetto O'scia', la Fondazione ricorda, infine, che tale progetto – così come si è articolato e si è sviluppato nei suoi dieci anni di storia – non potrà mai prescindere dal legame con la terra nella quale esso ha avuto origine: l'arcipelago delle Pelagie nelle isole di Lampedusa e Linosa.

giovedì 4 settembre 2014

CLAUDIO BAGLIONI AL CAMPUS DELLA MUSICA FIRENZE 30 NOVEMBRE 2014

http://www.ilreporter.it/articolo/118755-fabi-gazz-baglioni-quanti-big-al-campus-della-musica
Max Gazzè in trio con Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, Claudio Baglioni, Raphael Gualazzi e Rossana Casale.

IL CAMPUS DELLA MUSICA
Sono solo alcuni dei cantautori che sfileranno sul palco del Teatro dell'Opera per la I edizione del Campus della Musica. Una manifestazione ideata dal musicista e storico produttore Claudio Fabi e dell'imprenditrice culturale spagnola Carmen Fernandez e gestita dall’omonima associazione senza scopo di lucro, che si aprirà a Firenze il prossimo 6 settembre e il 30 novembre con dibattiti, seminari, vocal coaching e performance dedicate agli appassionati e ai professionisti di musica.

LE ISCRIZIONI
Chiunque può partecipare all'iniziativa, che ha l'obiettivo di creare in città un nuovo punto di riferimento per la formazione nel mondo della musica e dello spettacolo. Basta iscriversi sul sito del Campus. Gli incontri in autunno saranno solo un antipasto della manifestazione, che tornerà a giugno 2015 con una cadenza, da lì in poi, triennale.

I BIG IN PROGRAMMA
Alla prima sessione del Campus, il 6 settembre, parteciperanno Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè (con loro speech alle 17.30 e alle 18.30), Raphael Gualazzi (incontro in programma alle 11), Pfm, Mara Maionchi e Rossana Casale (protagonista di un vocal coaching). I colloqui saranno moderati dal giornalista Ezio Guaitamacchi. Claudio Baglioni, Fausto Donato, Mara Maionchi e l'avvocato Giorgio Assumma, gli artisti e specialisti presenti invece alla sessione del 30 novembre.
“Sono orgoglioso che nasca qui a Firenze un progetto unico nel suo genere in Italia – dice il sindaco Dario Nardella – Consentirà a tanti giovani di sviluppare professionalità legate a questo mondo e trovare una risposta al bisogno di occupazione grazie a un gesto di generosità dei grandi artisti che si mettono a disposizione”.