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domenica 30 marzo 2014

SCALETTA DEI BRANI DEL CONCERTO DI BOLOGNA CONVOITOUR DEL 29 MARZO 2014

"Notte di note, note di notte"
"E tu come stai"
"Dagli il via"
"Acqua dalla luna"
"Con tutto l'amore che posso"
"Domani mai"
"Quante volte"
"Sono io"
"Le vie dei colori"
"Poster"
"Amore bello"
"Io me ne andrei"
"Un nuovo giorno o un giorno nuovo"
"Gagarin"
"Dieci dita"
"In un'altra vita"
"E noi due là"
"Una storia vera"
"Cuore di aliante"
"Noi no"
"E tu"
"Porta Portese"
"Avrai"
"Io sono qui"
"Mille giorni di te e di me"
"Viva l'Inghilterra"
"E adesso la pubblicità"
"Quanto ti voglio"
"Questo piccolo grande amore"
"Strada facendo"
"La vita è adesso"
"Via"
"Con voi"

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE PER IL CORRIERE DI BOLOGNA MARZO 2014

CORRIERE DI BOLOGNA

Il ricordo

Quel disco nato qui a Bologna

È un agguato della memoria. Così quando mi hanno chiesto un ricordo di Bologna la prima cosa che mi è venuta in mente è stata una notte di 30 anni fa. Ero arrivato in città per registrare un nuovo album. Avrei albergato all'Hotel Baglioni appena restaurato. Mi avrebbero riservato l'appartamento più prestigioso: spazi inverosimili, molto più grandi di una casa normale e quasi sempre hanno un balcone imponente con la vista più bella e con le bandiere. E in quello c'erano. E c'era anche l'insegna luminosa e imponente con il nome altisonante dell'albergo. Con lo stesso carattere che avevo visto sulla chiave di ottone e stoffa che mi aveva consegnato l'incaricato del ricevimento. «Che raffinatezza!» avevo esclamato, pensando di fare una battuta spiritosa, «personalizzate le chiavi con il nome dell'ospite». Rammento anche che il portiere non aveva riso minimamente. Neanche dopo aver ripetuto e sottolineato che ero Claudio Baglioni ed ero prenotato lì. Sta di fatto che entrai comunque in possesso del mio quartiere e dopo un lungo giro turistico dell'intera planimetria (ingresso, soggiorno, tinello, guardaroba, vestiario, camera da letto, balconi) trovai nel bagno una megavasca per idromassaggio. Così, mentre versavo in un flûte lo champagne gentilmente offerto, la riempii, incautamente, di sali e azionai il meccanismo. Nel giro di pochissimi secondi finimmo avvolti in un'immensa, fantasmagorica bolla di sapone che si riprodusse, malgrado io tentassi di arginarla, a velocità esponenziale in tutti gli spazi interni e infine sulle balconate e sui vessilli sventolanti. Rassegnato a non poter far più niente contro il blob che tutto invadeva e pregando il cielo che nessuno se ne accorgesse, vinto dalle fatiche del giorno di vigilia di un importante lavoro e da quell'ultimo sovrumano sforzo contro la schiuma primordiale, mi addormentai, facendo, forse per conseguenza, uno dei sogni più lisergici della mia vita. Arrivavo da un mare tumultuoso su una spiaggia misteriosa e, subito dopo l'approdo, cominciavo a salire un'interminabile casa verticale nella quale, in ogni stanza, incontravo persone della mia vita e personaggi sconosciuti, fino a giungere in cima e, accovacciato, solo, dietro a un portone che mi separava dalla vita da affrontare, ripetevo, come in un lamento, «volevo essere un mago, volevo essere un grande mago». L'indomanimattina mi svegliavo e il sogno, la schiuma, il senso di smarrimento s'erano dileguati. Uscivo e camminavo sotto i portici di Bologna verso lo studio discografico e verso il mio lavoro più visionario. Così cominciava l'album «Oltre, un mondo uomo sotto un cielo mago». Umanità e magia di Bologna.

Claudio Baglioni

venerdì 28 marzo 2014

INTERVISTA BAGLIONI ALLA STAMPA DEL 26 MARZO 2014

http://lastampa.it/2014/03/26/cronaca/appuntamenti/baglioni-chi-mi-contest-nel-adesso-si-ricreder-XIA0zsEej3okCAMq79V0rL/pagina.html

Dopo il rinvio della tournée «Con Voi», il cui debutto era previsto lo scorso autunno in piazza Castello, Claudio Baglioni rilancia sul piatto di Torino con due show, in programma oggi e domani al Palaolimpico su iniziativa dell’agenzia Set Up Live. I concerti iniziano alle 21, ci sono ancora biglietti disponibili, soprattutto per il secondo. Prosegue così con il rinnovato «ConVoi Tour 2014», la lunga storia tra il cantautore romano e la nostra città.

Nel 1972 venne alla sede Rai di Torino per portare in tv il suo successo epocale, «Questo piccolo grande amore»: che città incontrò in quell’occasione?
«Avevo poco più di vent’anni e l’impatto fu fortissimo, quello rimane uno dei momenti più intensi e importanti della mia vita. Tutti descrivevano Torino come fredda, austera e distante, ma a me fece l’impressione di una città vera. Come una persona che prima di darti la sua fiducia vuole capire bene chi sei. In questo mi assomigliava e mi somiglia».

Nel febbraio 1979 poi partì da qui il suo primo grande tour nei palasport. Com’era il clima? C’era un po’ di timore ad affrontare certe piazze, erano i tempi degli anni di piombo e dei cosiddetti auto riduttori…
«Erano anni difficili, ma lo sono anche questi. Per certi aspetti anche di più. A quei tempi si aveva la sensazione di un Paese forte e compatto, che avrebbe reagito e superato il periodo drammatico. Oggi, per fortuna, il piombo fuori non c’è più. Però ce lo portiamo dentro. È quella sensazione paralizzante che il futuro sarà peggiore del passato e che ci rende, appunto, pesanti come piombo. Ci impedisce di sollevarci e tornare a guardare al futuro come alla parte migliore della nostra vita».

Se oggi o domani incontrasse qualcuno di coloro che la contestarono al concerto di Amnesty International dell’8 settembre 1988 allo Stadio Comunale, cosa gli direbbe? E che segnò lasciò in lei quella serataccia?
«La cosa più triste non furono i fischi. Chi fa questo mestiere li mette in conto. L’amarezza, anche se sono passati tanti anni, è per le decine di migliaia di persone che applaudivano entusiaste e di cui nessuno parla mai, mentre si torna sempre sulle poche decine che mi contestarono. Ricordo quell’episodio come un neo. Un neo, brutto ma non così grande, su un bel viso: il volto di una grande festa per Amnesty International. Questo, per me, è quello che conta. Sono sicuro che se qualcuno di quelli che fischiò venisse al Palaolimpico, avremmo entrambi un’ottima occasione per sanare una vecchia incomprensione».

E quanto invece le ha fatto piacere diventare torinese d’adozione, in buona sostanza, con l’inno «Và» che incise per le Olimpiadi Invernali e diresse in mondovisione?
«E’ uno dei momenti della mia carriera che ricordo con maggiore entusiasmo e passione. Donare un inno alle Olimpiadi è un privilegio immenso, forse perché il linguaggio universale della musica è quello che più si avvicina allo spirito, anch’esso universale, dei cinque cerchi. Gesto atletico e gesto musicale combaciano nel tentativo di dare all’espressione dell’uomo la forma più alta possibile».

Cosa ci dice dello show attuale?
«Avevo in mente un concerto come non se ne sentono più da tempo, e l’ho allestito. È uno show in cui la musica si riprende lo scettro di regina della serata, con me c’è un formidabile gruppo rock pop di 13 persone per più di 30 canzoni in tre ore mozzafiato senza interruzioni. Tengo molto alla scenografia, inoltre il live è ambientato in quello che abbiamo chiamato “cantiere della ricostruzione”, una sorta di non–palco in continua evoluzione».

giovedì 27 marzo 2014

CLAUDIO BAGLIONI INCANTA IL PUBBLICO DI PERUGIA

http://www.umbriajournal.com/arte-e-cultura/musica/perugia-claudio-baglioni-incanta-il-pubblico-del-palaevangelisti-95869/#.UzQIEvl5O08
di Luana Pioppi
PERUGIA – Claudio Baglioni incanta il pubblico di Perugia. Grande successo per la tappa umbra del suo “ConVoi Tour”, nato per promuovere il suo ultimo cd. Tre ore di musica no stop e trentaquattro canzoni eseguite tra vecchi e nuovi successi.

Davanti ad un PalaEvangelisti quasi gremito il 62enne cantautore romano ha dato vita ad un concerto coinvolgente e pieno di ritmo. Il palco, che si sviluppa in altezza, presenta impalcature, pedane e caschetti di protezione quasi a rappresentare un cantiere edile legato alla musica: una costruzione in cui i brani del passato fungono quasi da fondamenta per quelli futuri.

Ad accompagnarlo un gruppo composto da tredici polistrumentisti tra cui Paolo Gianolio (chitarre, violoncello e corno francese), Mario Guarini (basso e contrabbasso elettrico), Roberto Pagani (pianoforte e tastiere), Elio Rivagli (batteria e percussioni) e Pio Spiriti (violino), già al suo fianco nelle precedenti avventure dal vivo.

Seppur privo di pause, il concerto sembra suddiviso in tre parti. Nella prima Claudio Baglioni ripercorre alcune delle sue canzoni “evergreen” a partire da “Notte di note, note di notte” per proseguire con altre come “E tu come stai”, “Con tutto l’amore che posso”, “Poster” ed “Amore bello”. In quella centrale il cantautore propone alcuni dei brani del suo attuale cd come “Dieci dita”, “E noi due là”, “In un’altra vita” ed “Una storia vera”. Ma il vero momento coinvolgente del concerto è stato quello finale dove Baglioni ritorna a cantare alcune delle sue vecchie canzoni. Momento clou è con “Noi no” dove tutto il pubblico si alza in piedi per accompagnare Claudio nella sua esibizione. E poi ancora altri successi come “Quanto ti voglio”, “E tu”, “Porta Portese” e “Avrai”. Un crescendo di musica che ha il suo apice con “Via” e per poi concludersi con “Con Voi”, la canzone che dà nome al tour. Il pubblico lo applaude entusiasta e lui, con un “buonanotte Perugia”, lascia il palco insieme al suo coro ed alla band.

lunedì 24 marzo 2014

VIDEO INTERVISTA BAGLIONI A TV7 DEL 21 MARZO 2014

INTERVISTA BAGLIONI AL MESSAGGERO DEL 18 MARZO 2014

http://ilmessaggero.it/spettacoli/musica/bagliono_concerto_palalottomatica_caschetti/notizie/580596.shtml
«Il mio concerto è un cantiere, come l'Italia» dice Baglioni prima di salire sul palco del Palalottomatica. E, a conferma delle sue intenzioni, distribuisce ai suoi spettatori un caschetto da operaio.

La scena fa il resto e conferma quanto Claudio ci tenga a dare alla sua performance l'aspetto di un work in progress: «Questo è un concerto da architetto» dice. Un architetto alla ricerca della costruzione di un'opera e che vede la sua prova come un test che viaggia parallelo alle cose del paese. Fronte sul quale non nasconde le sue perplessità: «Non credo alle capacità di questa classe dirigente che ha sempre fatto poco. Un leader non basta». Ma Claudio canta e cantando ha trovato nuove energie: «Ogni sera, quando finisco lo show, potrei persino volare, tanta è l'adrenalina che ti dà il contatto con il pubblico», confessa. Ed eccolo, gladiatore che non si risparmia con le sue trentatrè canzoni da recitare una dopo l'altra. Un viaggio baglioniano senza tempo, fra ieri, l'altro ieri e l'oggi. Ci sono le canzoni di una vita e le canzoni scritte per l'ultimo album, ConVoi, il primo di inediti dopo una lunga pausa creativa. Confessa Claudio: «Mi sono riconosciuto nelle motivazioni dell'addio di Ivano Fossati, soprattutto quando ha detto che non ce la faceva più perché ogni parte della sua vita era finalizzata alla produzione musicale. E io sono vent'anni che penso di smettere. Anzi, non avrei mai pensato di durare tanto, perché ai miei tempi i veterani venivano osteggiati come è capitato a Claudio Villa». E così, aggiunge: «A dire addio ci penso dai tempi di Oltre. Mi sarebbe piaciuto fare come Mina. Sparire, diventare sublime, qualcosa che c'è e non c'è».

Invece, Claudio c'è e si vede e si sente nelle tre ore energiche del suo ConVoi: «Una prova fisica», la definisce. Una maratona che parte a sipario chiuso da Notte di note, note di notte e va avanti per capitoli in un viaggio tenuto insieme da un filo rosso narrativo che non tralascia quasi nulla (ma qualche assenza è inevitabile) nella convinzione che «il successo è un patto che si stabilisce con il pubblico» e che sono finiti i tempi dei ribellismi. Di quando Fossati non cantava La mia banda suona il rock o De Andrè rifiutava di fare La canzone di Marinella e io suonavo Questo piccolo grande amore in altro modo per non farla cantare alla platea. Quello era un modo di fare contro il pubblico. Se hai ribrezzo del pubblico, e ci sono artisti che lo hanno, è meglio smettere. Il tuo pubblico non puoi sceglierlo». Invece Claudio alla sua gente ci tiene e si vede, si sente e lo dice: «Ci sono miei canzoni che mi fanno commuovere fino a piangere». Quali? «Per esempio quando ho scritto Patapàn, dedicata a mio padre, in studio non riuscivo a cantare, singhiozzavo. Ma anche fra le nuove ci sono canzoni che mi tolgono il fiato come In un'altra vita e L'isola del sud». Canta e ci tiene Baglioni e si sente nelle vibrazioni, nella generosità, nell'applicazione e nel perfezionismo con cui le confeziona, accompagnato da una band di tredici musicisti, tutti multistrumentisti passando da vecchi successi come Poster o l'immacabile Mille giorni di te e di me (la canzone preferita), dalla classica Qpga, dalle canzoni nuove che sono cinque o sei. Il pubblico è ai suoi piedi, arriva alla fine della maratona e ha anche la forza di chiedere il bis (e Claudio di farlo). E adesso? Adesso si va avanti, con le altre tappe. Poi sosta estiva e ripresa in autunno. Nel mezzo ci sarà il tempo per scrivere i pezzi del nuovo album. E magari per pensare a nuove avventure: «A Sanremo avevo proposto di darmi uno spazio per ricantare brevemente i pezzi in gara come faceva Lionel Hampton, il mitico vibrafonista nello storico Festival del 1968. Ma non è stato possibile». Chissà che la proposta non venga buona per la prossima edizione.

domenica 23 marzo 2014

RACCONTO DEL CONCERTO DI BARI CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI

http://radiomadeinitaly.it/wordpress/?p=73337
E’ difficile scrivere, senza essere banali  e scontati, di un concerto che è stato a dir poco perfetto. Un grande Claudio Baglioni si è esibito ieri sera (22 marzo) al Palaflorio di Bari cantando per tre ore, senza mai un minuto di pausa, i suoi più grandi successi, riarrangiati per l’occasione come solo i grandi sanno fare.  In un palazzetto gremito fino all’inverosimile, il pubblico ha cantato tutti i testi delle canzoni, dalla prima all’ultima, senza mai fermarsi.  Uno spettacolo nello spettacolo. Intere generazioni a confronto, dai nonni ai giovani nipoti, intorno a un cantautore che in quasi cinquant’anni di carriera  ha raccontato con le sue canzoni, possiamo dirlo, l’anima vera del nostro Paese.

Baglioni canta l’amore per la vita e il pubblico si emoziona. Le melodie sospese fra giochi di luce e una presenza scenica che non ha eguali, accarezzano e scaldano i cuori e allontanano, sia pure per una sera, gli spettri delle paure che ogni uomo porta con sé ogni giorno.

I suoi testi raccontano di storie, le nostre storie, i nostri percorsi individuali che si intrecciano e si perdono e poi si rincontrano. Favole di tutti i giorni scalfite, a volte frante dal tempo, si ricompongono, sia pure nel tempo di una canzone, mentre l’attimo si ferma e la favola può tornare eterna.

Come tanti fotogrammi di esistenze semplici, i nostri ricordi, quasi dimenticati, come da una soffitta di cose vecchie, riaffiorano prepotentemente dalla memoria del tempo e ci ricordano di estati calde di tanti anni fa, di amori iniziati e poi finiti, di persone andate e a volte mai più ritrovate,  di baci “a labbra salate”, di notti insonni ad ascoltare canzoni, di falò in riva al mare quando tutto sembrava più semplice e lontano da raggiungere. Erano gli anni dei sogni, ma gli “anni sono istanti sopra le spalle o dentro un secchio”, senza i quali, però, non saremmo noi, quelli di oggi.

Baglioni canta “Avrai”. Mi giro e scorgo un lui non più giovane che accarezza i capelli della sua donna che gentilmente reclina il capo sulla sua spalla e s’illumina in volto con un sorriso ancora giovane. Una piccola lacrima, densa di significato, brilla nel buio e le riga il volto. Si guardano, si sussurrano qualcosa nell’orecchio e poi sorridono, adagiando lentamente le umide ciglia. Non saprò mai cosa si son detti, ma percepisco attimi di piccola e intensa felicità che hanno il potere di riannodare i capi di vite a volte stanche, provate, logorate dalle vicende umane.

E’ bello guardarsi intorno e scoprire negli occhi delle persone, stupore, nostalgia, tristezza, gioia, lampi di felicità che riappacificano ogni coscienza con la propria storia. In fondo sono solo canzoni, ma forse le donne e gli uomini del nostro tempo hanno bisogno di queste emozioni per “ritrovare se stessi”. A volte bastano anche semplici parole che invitano a “saltare il buio e andare in punta dritti al sole, finché abbiamo musica e un pugno di parole, viviamo questa vita finché possiamo suonare e sogniamo finché abbiamo voce e amore per cantare, che ancora non siamo in croce se abbiamo un cuore e dieci dita”.

Claudio canta l’ultima canzone. I musicisti salutano e vanno via. Resta lui solo, sorridente e sazio di buoni sentimenti davanti al suo pubblico. Agita la mano e saluta con un “arrivederci, ci rincontreremo”… Si alza il sipario. Il concerto è finito. Ogni uomo ritorna alla sua storia con una ritrovata certezza… è proprio vero, a volte basta solo la poesia, il senso vero della vita!
Antonio Curci

venerdì 21 marzo 2014

RACCONTO E SCALETTA DEL CONCERTO DI ROMA DEL 18 MARZO 2014

http://www.rockol.it/news-585955/claudio-baglioni-convoi-tour-tappa-a-roma-live-report-concerto
Il "ConVoi tour" di Claudio Baglioni, ieri sera, ha fatto tappa al PalaLottomatica di Roma, forte dei successi riscossi nelle precedenti date (tra tutte quelle di Pescara, Caserta ed Acireale, che hanno fatto registrare il tutto esaurito); Baglioni è tornato così ad esibirsi davanti al pubblico della sua città natale a circa tre mesi di distanza dalla serie di concerti natalizi tenuti, per il progetto "Dieci dita", all'Auditorium Parco della Musica. Ad accompagnare il cantautore romano sul palco del PalaLottomatica (dal quale mancava dal lontano 2007 - anno in cui girò l'Italia dei palasport con il "Tutti qui tour") un supergruppo composto da tredici polistrumentisti tra cui Paolo Gianolio (chitarre, violoncello e corno francese), Mario Guarini (basso e contrabbasso elettrico), Roberto Pagani (pianoforte e tastiere), Elio Rivagli (batteria e percussioni) e Pio Spiriti (violino), già al suo fianco nelle precedenti avventure dal vivo.

La scaletta del concerto, che alterna alcuni dei più grandi successi di Baglioni dagli anni Settanta ad oggi ad una selezione dei brani contenuti all'interno del suo ultimo album in studio, si compone di trentatré brani per un totale di tre ore; con la conseguenza che lo spettacolo si presenta "come una sorta di antologia", per usare le parole utilizzate dal cantautore nell'incontro con la stampa poco prima di salire sul palco: una costruzione in cui i brani del passato fungono quasi da fondamenta indispensabili per la costruzione di un nuovo grande edificio ("delle mie opere nuove", dichiara a tal proposito Claudio). Costruzione che presuppone l'esistenza di un "cantiere", il quale è rappresentato dallo spazio scenico in cui lo spettacolo è ambientato (con impalcature, pedane e caschetti di protezione - gli stessi che Baglioni ha indossato sul palco dell'Ariston in occasione della sua ospitata al Festival di Sanremo 2014); costruzione che si svolge a quaterne di pezzi: "Ogni quattro brani si sale su un piano di lavoro più alto, sia per quanto riguarda la sonorità delle canzoni sia per quanto riguarda i racconti che propongo con queste. E' una continua sovrapposizione", ha spiegato a tal proposito il cantautore.

Claudio appare sin dall'inizio del concerto in grande forma: si muove sul palco con grinta ed entusiasmo, incita la band, scherza con il pubblico e inscena simpatici siparietti con i coristi. Ma sa anche emozionarsi davanti all'impatto emotivo e all'intensità dei suoi stessi testi (in "Amore bello", ad esempio, la voce rotta dall'emozione lascia per un attimo da solo il coro del pubblico), quasi divenendo parte integrante della stessa emozione che questi trasmettono. Interessante è notare come tra un brano e l'altro non ci siano silenzi: un flusso musicale ininterrotto, una partitura suonata tutta d'un fiato e senza pause. La musica e le canzoni tornano così assolute protagoniste e per le parole (che andrebbero ad ostruire il flusso musicale) sembra non esserci tempo. La prima ora di spettacolo è tutta interamente dedicata ad evergreen quali "Notte di note, note di notte" (sulle cui note Claudio sale sul palco passando direttamente per le prime file della platea - ovviamente scortato), "E tu come stai?", "Dagli il via" e "Poster" (che vede Baglioni seduto su una panchina posta al centro del palco, con la sua chitarra acustica al collo, interpretare la canzone accompagnato dai cinque vocalist della sua band), ma anche a brani del suo repertorio meno noti (e che il cantautore, fino a qualche anno fa, era solito proporre dal vivo solo in occasione dei raduni con i fan) come "Acqua dalla luna" e "Gagarin". In mezzo al concerto, il passato lascia spazio (seppur per pochi minuti) al presente, a canzoni di più recente pubblicazione quali "Dieci dita" ("Salta il buio e va, e punta dritto al sole/finché hai musica e un pugno di parole/vivi questa vita finché puoi suonare/e sogna finché hai voce e amore per cantare/che ancora non sei in croce se hai un cuore e dieci dita", canta emozionato Claudio alla fine del brano), "E noi due là", "In un'altra vita" e "Una storia vera". Poi si ritorna al passato, spaziando da momenti di commozione (come nel caso di "Avrai", che il cantautore propone accompagnandosi al pianoforte, con un quartetto d'archi nascosto dietro ad un grande telo, o di "Questo piccolo grande amore") a momenti più ironici e ad atmosfere quasi folk (come nel caso di "Porta Portese" e "W l'Inghilterra").

Quello che Baglioni propone davanti al pubblico della sua città è un concerto dallo spirito rock (che vede il cantautore recuperare anche certi strumenti musicali analogici) e dai contenuti pop, nato e pensato per suscitare la gioia e l'emozione del pubblico (che accoglie con cori e urla di gioia ognuno degli trentatré pezzi in scaletta, divenendo protagonista attivo delle tre ore di musica, e che si lascia trasportare dall'energia che parole e suoni sprigionano - in "Questo piccolo grande amore", ad esempio, la sicurezza non riesce a contenere la gioia della platea, che si accalca sotto al palco). Il tour, visti i successi riscossi fino ad oggi e viste anche le date multiple sparse in giro per l'Italia, avrà molto probabilmente un seguito il prossimo autunno, come rivelato dallo stesso Baglioni a margine dell'incontro pomeridiano con la stampa.

(di Mattia Marzi)

SETLIST:
"Notte di note, note di notte"
"E tu come stai"
"Dagli il via"
"Acqua dalla luna"
"Con tutto l'amore che posso"
"Domani mai"
"Quante volte"
"Sono io"
"Le vie dei colori"
"Poster"
"Amore bello"
"Io me ne andrei"
"Un nuovo giorno o un giorno nuovo"
"Gagarin"
"Dieci dita"
"In un'altra vita"
"E noi due là"
"Una storia vera"
"Cuore di aliante"
"Noi no"
"E tu"
"Porta Portese"
"Avrai"
"Io sono qui"
"Mille giorni di te e di me"
"Viva l'Inghilterra"
"E adesso la pubblicità"
"Quanto ti voglio"
"Questo piccolo grande amore"
"Strada facendo"
"La vita è adesso"
"Via"
"Con voi"

MUSICA: CLAUDIO BAGLIONI SI RIPRENDE ROMA, 'CON VOI LIVE' AL PALALOTTOMATICA PER TRE ORE DI TRIONFO

Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Dopo un'impressionante serie di sold out, approda al PalaLottomatica di Roma il concerto che si è imposto come uno degli eventi live del 2014: il 'Con voi-Live Tour' di Claudio Baglioni. 33 tra i più grandi successi del pop d'autore italiano dagli anni '70 ad oggi, per tre ore di grande musica senza interruzioni, prodotte da un supergruppo di 13 straordinari polistrumentisti.
Ambientato in uno spazio-scenico sorprendente - il "cantiere" di una ideale città in costruzione - che, scena dopo scena, cresce cambiando identità, questo concerto ribalta le tendenze degli ultimi anni riportando, prepotentemente, la musica al centro della scena. "E' nato tutto per caso dal un gioco di parole tra cantare e cantiere. In fondo e' tutta una lunga ricerca della costruzione di un'opera. E in questo concerto cerchiamo di seguire questa evoluzione. I brani vengono proposti a quaterne e ogni quattro pezzi e' come se si salisse di un piano o si finisse di tinteggiare un ambiente. Anche la scenografia e' un mix tra il fatto, l'abbandonato e le cose da fare", spiega Baglioni incontrando i giornalisti poco prima di andare in scena. E subito qualcuno domanda se il suo cantiere assomiglia all"italia di Matteo Renzi. "Al momento dell'Italia del nuovo premier non vedo nulla -risponde l'artista- a parte buoni proponimenti non e' accaduto nulla. Ma un paese non puo' essere solo il suo leader. Ognuno di noi deve cercare di costruire. Io cerco di farlo facendo il mio mestiere. Se ognuno facesse quello che sa fare anche il nostro paese starebbe meglio".
Cosi' Baglioni propone una rappresentazione coinvolgente - con il pubblico, entusiasta, in piedi che canta, dall'inizio alla fine, i pezzi in scaletta - tra melodie e testi che non smettono di appassionare generazioni di fan (sugli spalti ci sono almeno tre generazioni, dai ventenni ai sessantenni) e l'energia di nuovi, trascinanti arrangiamenti che rivelano un'anima più rock che pop.
Tre ore di concerto senza interruzioni ("una prova fisica notevole", ammette Baglioni, "ma molto energizzante che ogni volta mi spinge a rimandare il ritiro dalle scene a cui penso da 20 anni"), animate da una scaletta mozzafiato, di quelle che pochissimi artisti possono permettersi. "E' chiaro che ci sono dei vincoli, dei brani che non posso non mettere per il mio pubblico ma per me non e' un peso: e' il riconoscimento di una storia fatta insieme. E' data dal successo, nel senso di quello che e' accaduto". La sequenza dei brani e' un vero e proprio ottovolante di emozioni forti, che trascina il pubblico. Il tutto grazie a una catena ininterrotta di grandi successi (33 brani) che attraversano ben quattro decadi da "Questo piccolo grande amore" (1972) a "Con voi", la trascinante titletrack dell'ultima raccolta di inediti, datata maggio 2013.

http://www.famigliacristiana.it/articolo/intramontabile-baglioni.aspx
Chissà in quanti tra i moltissimi giovani presenti lo hanno pensato. Intonando con Claudio Baglioni le note di Viva l'Inghilterra erano tutti in piedi al Palalottomatica di Roma, la sera del 18 e del 19, urlando a squarciagola «ma perché non sono nato là?». Il tutto esaurito per le tappe romane – ma ci sono sold out anche per le tappe di Torino e Firenze - del ConVoiTour conferma un successo mai andato fori moda. Tra gli spalti non ci sono le famiglie, come spesso accade per i grandi intramontabili big, ma gruppi di amici, tanti giovanissimi. E lo spettacolo, in fondo, anche se Baglioni non lo dice, è dedicato a loro. Alle nuove generazioni. Un cantiere in costruzione, piani che si scalano di quattro in quattro seguendo la scaletta delle canzoni. Un po’ come la vita. Tre ore piene di concerto senza pause, 33 brani che attraversano il tempo con l'intramontabile Questo piccolo grande amore, del 1972, a Con Voi, datato 2013. Una raccolta quasi tutta antologica con successi come Poster, Tu come stai, Notte di note note di notte che ha però un sapore nuovo. Tutta un'altra musica è il sottotitolo del tour. E la scritta, che campeggia a destra sul palcoscenico dice «di un concerto fatto a mano, di un laboratorio, di una officina. Tutta un'altra musica non vuole essere presuntuoso», spiega Baglioni incontrando i giornalisti prima del concerto, «ma significa un altro genere di musica, con il gusto di riscoprire i suoni analogici». E il calore "del fatto a mano” arriva al pubblico, che sembra essere sul palco e partecipare a questa «costruzione che è un concerto di musica con una valenza simbolica. In fondo è il nostro Paese che ha bisogno di essere restaurato e costruito, valorizzando il passato, ma con idee nuove. Un po' come la musica. Tutto la vicenda artistica somiglia a un cantiere che sta sempre in piedi alla ricerca continua di una edificazione". E quando, dopo le prime due ore «che sono come una preparazione», la voce annuncia «e adesso comincia il concerto» il pubblico è pronto a riprendere a muoversi e a cantare, come ha fatto per  tutte le note precedenti. Sul palco si scatenano ancora gli artisti, 13 tra musicisti e vocalist, in un cantiere che diventa luce ed mozione. E che invita, come augura Baglioni al termine della serata, «a una buona costruzione di vita». Perché il cantiere, per tutti noi, è ancora aperto…

https://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/spettacolo/2014/03/20/Baglioni-incanta-sua-Roma_10263416.html

http://spettacoli.tiscali.it/spettacoli/video/Claudio-Baglioni-Con-Voi-live/530/197321/


mercoledì 19 marzo 2014

FOTO E VIDEO DA ROMA CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI SU REPUBBLICA TV

FOTO E VIDEO DA ROMA CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI SU REPUBBLICA TV
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/baglioni-infiamma-il-palalottomatica-di-roma-con-il-suo-convoi-tour/159692/158184


INTERVISTA BAGLIONI SU IL GIORNALE DEL 19 MARZO 2014

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/sulla-mia-strada-c-cantiere-dallo-spirito-rock-1002770.html
Roma. Palalottomatica, partenza del nuovo tour, «dove nel 1980 ho fatto il mio primo grande concerto». Stavolta il concerto è addirittura kolossal: trentatré brani, tre ore, tredici musicisti, cinque coristi e pochissime parole. «In scena non parlo quasi mai, non voglio interrompere il flusso di emozioni», spiega lui che quarantaquattro anni fa ha pubblicato il primo singolo (Unafavola blu/Signora Lia) e da allora è sempre rimasto primo diventando l'icona che all'ultimo Festival di Sanremo, piaccia o no, con la sua esibizione ha tenuto accesa un'intera serata.

Forse, caro Baglioni, valeva la pena andarci prima, all'Ariston. L'ha rifiutato per tante volte.

«In realtà nel '98 avrei dovuto condurlo con Fazio ma poi i discografici, che allora erano una vera casta, me lo hanno sconsigliato. Quest'anno è andata bene ma a Sanremo si sente l'obbligo di “fare il fenomeno” anche se l'importante è salvare la pelle».

Tanto subito dopo ha iniziato questo tour, che è già quasi tutto esaurito (sarà a Milano al Forum il 6 e 7 maggio).

«Volevo tornare al mio mestiere: cantare, suonare per davvero. E difatti è un concerto di sola musica. Ed è diviso in tre parti».

Le riassuma.

«Le mie canzoni fondamentali, poi quattro o cinque brani nuovi del mio nuovo disco ConVoi e poi un'ora di canzoni in crescendo quasi a confermare che le mie canzoni vogliono essere costruttive. La musica, dopotutto, è una costruzione senza edificio».

Siamo in un'epoca di ricostruzione, dopotutto.

«Finora, dal punto di vista politico, ho ascoltato solo tanti propositi. Vedremo come andrà a finire. Di certo, un paese non è soltanto il proprio leader e io sono anni che non credo più nelle capacità della nostra classe dirigente, che non è stata complessivamente un buon esempio».

Sulla sinistra del palco c'è la scritta «Tutta un'altra musica» e lo spirito delle canzoni è rock.

«Sì è un concerto “sfiatato”, tre ore tirate di brani che seguono un filo logico. I generi che attraverso sono tanti, ma l'onda che muove questo spettacolo è senza dubbio rock».

E in scaletta ci sono i suoi brani storici, quelli che magari fanno paura o annoiano un artista che li deve cantare per decenni ogni sera.

«E' finito il tempo del ribellismo. De Gregori che non voleva cantare la Donna cannone. De André La canzone di Marinella. E anche io per tanto tempo ero quasi infastidito da Questo piccolo grande amore. La iniziavo e dicevo subito “ssshhhh” al pubblico. Ora ho capito che devo rivolgermi a tutti, anche a coloro che mi detestano o addirittura mi odiano. Il pubblico si plasma, cresce con l'artista che ama e si rivolge a lui».

Ha impiegato quasi mezzo secolo per arrivare a questa conclusione.

«E non avrei mai pensato di durare così tanto. Quando ho iniziato, i figli stroncavano la musica che piaceva ai genitori. Ho visto certe contestazioni a Claudio Villa... Ma i tempi sono cambiati e io sono riuscito a superare i confini generazionali».

E adesso?

«Quest'estate scriverò altri brani per il nuovo disco, in uscita a fine anno o inizio 2015».

Fossati si è ritirato. Mai pensato di ritirarsi anche lei?

«Ci penso da tanti anni di abbandonare le scene ma non la musica. Qualcosa tipo Mina. In fondo è una modo sublime di consegnarsi al pubblico senza farsi intaccare dai segni del tempo».

VIDEO CLAUDIO BAGLIONI AL TG1 DELLE ORE 20.00 IL 18.03.2014

VIDEO CLAUDIO BAGLIONI AL TG1 DELLE ORE 20.00 IL 18.03.2014
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bccc8176-c191-4bde-a583-0bd0e0d3242c-tg1.html

SECONDA DATA DEL CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI MILANO 7 MAGGIO 2014

Seconda data a milano per il convoitour il 7 maggio 2014 da oggi 19 marzo alle 11 su ticketone vendita per gli iscritti al fan club dal 21 marzo vendita per tutti.

martedì 18 marzo 2014

CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI EMOZIONI A EBOLI IL 15 MARZO 2014

http://www.salernomagazine.it/archives/64079
Sabato 15 marzo, Palasele di Eboli tutto esaurito: concerto di Claudio Baglioni con il suo Con voi Tour.

Il palco è ideato come una grande impalcatura di un palazzo in costruzione, “un cantiere di emozioni innalzato negli anni”, come spiegherà l’artista a fine serata.

Re Claudio sale sulla scena con un elmetto da cantiere, una metafora la sua: quella di una vita che non finisce mai di costruire se stessi, il proprio mondo; un mondo vario, ricco di avvenimenti e di affetti quello narrato nelle sue melodie: un viaggio nelle memorie, in fiumi di parole che suscitano, in ciascuno spettatore, trepidazioni sopite, fragranze e immagini di vita trascorsa la cui colonna sonora, negli anni, è stata, per molti,  la voce, a volte profonda e rauca ed altre limpida e precisa, di Baglioni.

Un pubblico partecipe, un’atmosfera quasi da foyer, di amici che si raccolgono intorno al focolare e si raccontano.

Una performance da “super big”… del resto non ci si aspettava niente di meno dall’amatissimo cantautore, che per ore non smette mai di fare grande spettacolo: 33 canzoni cantate a voce piena, senza mai interrompere, senza mai bere neppure un goccio d’acqua, con una tecnica vocale e con una naturalezza da far sembrare il tutto così intimo, così semplice, così breve, ma pure così intenso.

Claudio Baglioni al Palasele
Claudio Baglioni al Palasele
Il cantante non dice nulla ai suoi fans, non chiacchiera con il pubblico, ma duetta con esso e tutti intonano vecchi grandi successi e nuovi singoli, dal nuovo percorso di canzoni inedite dell’album Con voi  pubblicato il 22 ottobre 2013 dalla Sony Music.

“E se ancora volo, ancora canto, ancora sogno”- dichiara- “ ci possono essere ancora storie, ci possono essere ancora emozioni, ci possono essere ancora nuove canzoni.”

Questo l’unico messaggio lanciato dal cantante poeta dal palco di Palasele: un cantiere  in costruzione, una vita in continuo divenire; portiamo l’elmetto tutti i giorni, tutto il giorno è lavoro e sudore, ma alla fine, al di là delle impalcature, ci sono le emozioni, gli amori, le passioni, tutto ciò che consente di andare avanti, di evolvere, di ergere i nostri valori: elevate architetture costituite dai nostri sogni, il nostro edificio vitale fatto non di calcestruzzo, ma di storie, di persone, di gioie, di dolori e… anche di canzoni.

domenica 16 marzo 2014

GRANDE SUCCESSO PER BAGLIONI AD ACIREALE

http://www.italianotizie.it/?p=31036
Ci sono particolari momenti della vita in cui il tempo sembra fermarsi, quasi cristallizzarsi attorno ad un evento. Momenti in cui il passato si fonde perfettamente con il presente, un miscuglio di ricordi ed emozioni ha il sopravvento e la mente e l’anima ritrovano sentimenti solo in apparenza relegati nell’album della memoria. E’ quanto accade con il ConVoi Tour di Claudio Baglioni, prodotto da F&P Group e “sbarcato” in Sicilia con la tappa (doppia) andata in scena al Palasport di Acireale, organizzata da Giuseppe Rapisarda Management, e a Favara. La grande musica d’autore non muore mai e neanche il trascorrere dei giorni, dei mesi, degli anni, dei decenni riesce a scalfire lo smalto e lo spirito di un’icona della musica leggera italiana, e non solo, quale è Baglioni. Sul grande palco a forma di rombo, realizzato su più livelli e completato da due grandi torri layer che hanno illuminato le due serate acesi, Baglioni ha letteralmente incantato il numerosissimo pubblico intervenuto con le sue proverbiali doti: impareggiabile voce, eleganza nei movimenti, grinta ed entusiasmo da vendere.
2Oltre a tutti i più grandi successi del suo straordinario repertorio, il cantautore ha proposto per la prima volta in versione live, accompagnato da un gruppo di otto polistrumentisti, i brani del nuovo album “ConVoi”, attualmente ai vertici delle classifica italiana dei cd più venduti. Note e sonorità che hanno davvero toccato le corde dell’anima, senza però tralasciare il messaggio “sociale” su cui si fonda il progetto: lo stesso Baglioni ha definito il tour come un “cantiere” all’interno del quale la musica è chiamata ad ispirare, animare e stimolare la tanto agognata “ricostruzione” ideale, culturale, morale che dovrà costituire un punto di partenza per l’avvio di una nuova stagione. E sul palcoscenico Claudio Baglioni è riuscito davvero a sprigionare quell’energia necessaria per fortificare e confermare valori ed ideali, oggi troppo spesso posti nel dimenticatoio, e per ritrovare la fiducia per costruire un futuro migliore. Una sorta di “rinascita” che necessariamente deve, però, trovare linfa vitale nel passato, nelle origini, nelle tradizioni. Così come la musica di Baglioni: quarant’anni di successi, di trionfi, di grandi canzoni che hanno entusiasmato e continuano ad entusiasmare diverse generazioni di fans.
3Lasciata l’isola, il tour proseguirà con le tappe di Eboli (15 marzo), Roma (18 e 19 marzo), Perugia (24 marzo), Torino (26 e 27 marzo), Casalecchio di Reno (29 marzo), Firenze (31 marzo e 1 aprile), Padova (3 e 4 aprile), Pordenone (5 aprile), Livorno (12 aprile), Genova (15 aprile), Varese (17 aprile), Montichiari (18 aprile), Ancona (2 maggio), Rimini (3 maggio) e Assago (6 e 7 maggio).

giovedì 13 marzo 2014

VIDEO CLAUDIO BAGLIONI UNA STORIA VERA CONVOITOUR CASERTA

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VIDEO IO ME NE ANDREI CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI PESCARA

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VIDEO NOTTE DI NOTE/ E TU COME STAI/ DAGLI IL VIA CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI PESCARA

http://youtu.be/PUjbhCUXbDk

TOUR SICILIANO DI BAGLIONI TUTTO ESAURITO

http://www.baglioni.it/comunicati_dettaglio.php?id_comunicato=240
12.03.2014
Una festa per giovani e meno giovani. Tutti uniti dalla "passione" per Claudio Baglioni, ancora una volta capace di fare alzare il cartello "tutto esaurito" al PalaTupparello nella prima delle due tappe del "ConVoi Tour" ad Acireale. Oggi la replica, domani sarà la volta di Favara. Nella serata di esordio in Sicilia, l'artista romano ha ricevuto l'abbraccio di migliaia di fan, pronti ad assieparsi sin dal tardo pomeriggio ai cancelli del Palasport di Acireale per l'evento organizzato da Giuseppe Rapisarda Management e prodotto dalla F&P Group. Un autentico spettacolo di musica e colori, grazie anche alle scenografie che hanno impreziosito il concerto, coinvolgente dall'inizio alla fine. «Con le canzoni di Baglioni siamo cresciuti - dice Mariangela Messina - ci siamo innamorati e ancora oggi ci fanno emozionare». Sulla stessa lunghezza d'onda Ileana Caruso, acese, che aggiunge: «Lo ascolto da quando ero piccola e sempre riesce ad incantarmi». C'è anche chi a fine serata percorrerà quasi 400 chilometri per per vedere il proprio beniamino sul palco e tornare a casa. E' il caso di Lucia Marchese, Anna Lattuca, Silvia Farruggia e Angela Sacco, un quartetto tutto "rosa" proveniente da Favara, proprio dove domani il buon Claudio terrà il terzo ed ultimo concerto siciliano. Avevano comprato i biglietti quando ancora non si sapeva che Baglioni sarebbe giunto "a casa loro". Poco male, lo ammireranno anche lì. «Certamente - dicono in coro - e non siamo affatto rammaricate. Appena sonosciti i biglietti in prevendita abbiamo acquistato quelli per la prima data di Acireale. Poi, quando è stato annunciato il concerto nella "nostra" Favara abbiamo fatto altrettanto. Così lo vedremo due volte». E due volte lo vedrà anche Valeria Cancelliere, "scomodandosi" di certo un po' meno - in quanto acese - rispetto all'agguerrito quartetto favarese. «Baglioni lo vedrei anche per un mese di fila - afferma entusiasta - perchè non mi stanca mai. Anzi, al contrario, è sempre più emozionante, pure con il trascorrere degli anni». Giuseppe Rapisarda arriva da Santa Maria di Licodia. Per accompagnare la fidanzata Claudia, dice lui. Ma, in effetti, appare interessato almeno quanto lei. «Le sue canzoni sono poesie e, in quanto tali, davvero eccezionali», affermano i due fidanzatini tenendosi per mano. Letterio, molti capelli bianchi e solo qualcuno nero, arriva da Messina e si esprime così: «Baglioni possiede un'energia inimitabile, superiore a quella che anima anche cantanti più giovani. E' straordinario, insuperabile. Non credo che esista un suo erede, è inimitabile». E già, basta ascoltare l'avvio del concerto, con quel "Note di notte, notte di note" per comprendere che Letterio non ha tutti i torti, anzi. Quando Baglioni comincia ad intonare "E tu come stai", secondo brano in scaletta, metà pubblico è già in piedi a tributargli un forte applauso. Una testimonianza tangibile di apprezzamento per le canzoni più datate. Ma i "baglionisti" puri vanno in delirio anche quando Claudio propone i brani del suo ultimo lavoro discografico, quel "Con Voi" che dà pure il nome al tour.

http://catania.blogsicilia.it/claudio-baglioni-riabbraccia-la-sicilia-il-successo-di-convoi/243242/
Migliaia di persone arrivate da ogni parte della Sicilia, unite da una grande passione. Dai giovanissimi ai più maturi, tutti irriducibilmente ‘baglionisti’.
Tutto esaurito al Pala Tupparello di Acireale ieri sera per la prima tappa del ConVoi tour di Claudio Baglioni. Un fuoriclasse della musica e del palcoscenico. Tre ore ininterrotte di emozioni in note con i quali il cantautore romano ripropone lo straordinario repertorio di una carriera iniziata oltre 40 anni fa.



L’esordio al pubblico con “Note di notte, notte di note” è un abbraccio collettivo che riscalda i cuori e che conferma ai fan di Baglioni di essere protagonisti di una storia che nonostante il trascorrere dei decenni è viva più che mai. Insieme a Claudio, come tutti lo chiamano, otto polistrumentisti e cinque vocalist accolti da un palco-cantiere su più livelli trasportato in giro per l’Italia da otto autoarticolati.

Teli, funi, ponteggi: perché tutto è in divenire. “Come state? Grazie di essere venuti qui per costruire insieme”: così Baglioni, con il caschetto da lavoro in testa, saluta il suo pubblico svelando immediatamente l’intento di ConVoi: avviare, a partire dalla musica, una ricostruzione ideale, culturale e morale della società.
I ricordi iniziano a fluire per condurci al presente: si va dai primi pezzi degli anni Settanta ai brani del nuovo lavoro discografico che porta il nome del tour.

“E’ pura poesia – dice Rossella – io lo seguo da 30 anni. E’ ineguagliabile, quella voce, quei testi”.
Tra le molte coppie presenti, ci sono anche Francesco e Marina. E’ il loro ventesimo anniversario di matrimonio e hanno deciso di festeggiarlo “con la musica dell’artista che ci ha fatto innamorare quando eravamo appena due ragazzini”.

Arriva anche “La vita è adesso”, il brano omonimo dell’album del 1985, che risulta tutt’ora il più venduto nella storia della discografia italiana. E poi ancora “E tu”, “Porta Portese”, “Poster”, “Quante volte”, “Io sono qui”, “Amore bello”, “Mille giorni di te e di me”. Con “Avrai”, scende anche qualche lacrima. La canzone scritta da un giovanissimo Baglioni nel 1982 per il figlio Giovanni che stava per nascere, è diventata il testamento spirituale di molti padri ad altrettanti figli.

“Ci vediamo da qualche parte” è il commiato di Baglioni che incontrerà nuovamente il pubblico siciliano stasera ancora al Pala Tupparello e domani al Palasport di Favara.
Poi la carovana di ConVoi ripartirà alla volta di altre piazze, di altri appalusi, sino a raggiungere il 6 maggio Milano.

mercoledì 12 marzo 2014

CLAUDIO BAGLIONI LIVE PORDENONE 5 APRILE 2014

http://www.pordenoneoggi.it/notizie/claudio-baglioni-attesissimo-il-5-aprile-pordenone-0013761
PORDENONE - Claudio Baglioni torna ad esibirsi in Fvg a cinque anni dall'ultimo show. Il Palasport Forum di Pordenone ospiterà l’unica data in Regione del “ConVoiLive Tour”.

L’importante appuntamento, parte del “ConVoiLive Tour”, sarà al Palasport Forum di Pordenone, il prossimo sabato 5 aprile con inizio concerto alle ore 21.00. Attesissima nuova avventura dal vivo di uno dei cantautori più amati di sempre.

"Grande soddisfazione per questo importante annuncio è stata espressa anche dal Vice Presidente della Regione Fvg, Sergio Bolzonello: ”Il concerto di un grande artista a Pordenone conferma la nostra Regione tra le prime in Italia per l’organizzazione di eventi musicali, e non solo per quanto riguarda il periodo estivo".

"Questo importante appuntamento organizzato da Azalea Promotion- prosegue il Vice Presidente- con la consueta collaborazione dell’Agenzia TurismoFVG, è inserito nell’apposito format Music&Live che permette a chi soggiorna in Regione di avere gratis il biglietto per i grandi show live. Un grazie va al Comune di Pordenone per aver collaborato attivamente, come in passato, all’organizzazione di un evento che sarà sicuramente capace di conferire grande lustro alla città e alla Regione”.

Una nuova dimensione del dialogo artista-pubblico in un crescendo di intensità e profondità, per una straordinaria stagione di grandi appuntamenti dal vivo. Questo in sintesi l’ultimo grandioso progetto di Claudio Baglioni, denominato “ConVoiLive”, ispirato all’ultimo omonimo album di inediti - il primo dal 2003, pubblicato lo scorso 22 ottobre - che si divide in tre fasi, la prima delle quali iniziata già lo scorso dicembre nei teatri con lo spettacolo “Diecidita”.

La seconda fase, il “ConVoiLive Tour” appunto, nei palasport di tutta Italia, trasformati per l’occasione in vere e proprie arene che ospitano, in una vasta area centrale, uno spettacolo multidisciplinare nel solco dei grandi e innovativi show che l'artista, primo al mondo, ha presentato fin dal 1990.

Il tour partito il 27 febbraio 2014, si concluderà agli inizi della prossima estate, dopo aver toccato le principali città italiane tra cui Pordenone per il grande evento del 5 aprile. Accompagnato da un supergruppo di otto polistrumentisti, Baglioni eseguirà tutti i suoi più grandi successi e i brani del nuovo album “ConVoi”, attualmente ai vertici delle classifica italiana dei cd più venduti.

Per maggiori informazioni:
Azalea Promotion tel. +39 0431 510393 – www.azalea.it– info@azalea.it

lunedì 10 marzo 2014

VIDEO GAGARIN CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI CASERTA

AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO BUSSOLA 24 EBOLI

VIDEO ACQUA DALLA LUNA CLAUDIO BAGLIONI CONVOITOUR CASERTA

CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI SBARCA IN SICILIA

http://www.strettoweb.com/2014/03/il-convoi-tour-di-claudio-baglioni-e-gia-sbarcato-sicilia-ad-acireale-11-e-12-e-favara-il-13-marzo/121491/
Il ConVoi Tour di Claudio Baglioni è già “sbarcato” in Sicilia con i suoi 8 autoarticolati che trasportano il “cantiere” che sarà allestito nei Palasport di Acireale e Favara. Claudio Baglioni sarà nell’Isola per tre appuntamenti: domani (11 marzo) e mercoledì (12 marzo) al Palasport di Acireale (Ct), giovedì (13 marzo) al Palasport di Favara (Ag). I live sono prodotti da F&P Group e le due date di Acireale sono organizzate da Giuseppe Rapisarda Management.

I tecnici della Con.Chi. sono già al lavoro per l’allestimento del Palasport di Acireale che vedrà al centro della scena il grande palco a forma di rombo su più livelli che ospiterà Claudio Baglioni ed i suoi musicisti. Due grandi torri layer illumineranno uno show in cui la vera protagonista sarà la musica. Il ConVoi Tour, come lo definisce lo stesso Baglioni, è un “cantiere” nel quale la musica ispira e anima quella “ricostruzione” ideale, culturale, morale, che dovrà essere punto di partenza per l’avvio di una nuova stagione. In questa “ricostruzione” verranno coinvolti anche i fans siciliani che, forniti di caschetto, potranno portare la propria testimonianza (che sarà inserita poi sui social network dell’artista).

Oltre a tutti i più grandi successi del suo straordinario repertorio, Baglioni eseguirà per la prima volta in versione live, accompagnato da un supergruppo di otto polistrumentisti, i brani del nuovo album “ConVoi”, attualmente ai vertici delle classifica italiana dei cd più venduti. “Poche cose più della musica – ha spiegato Baglioni alla presentazione del progetto – possono trasmetterci l’energia di cui abbiamo bisogno per ripensare valori e ideali, ritrovare la fiducia in noi stessi e nel futuro e, soprattutto, la voglia e la forza di ripartire e ricostruire. ConVoi vuole essere il brano simbolo di questa ‘rinascita’: un invito a ‘trovare un’altra immensità’ e ‘diventare liberi’, ‘cercare un mondo nuovo e nuove identità’ e ‘restare semplici’, ‘salvare la speranza nella verità’ e ‘morire giovani’, nel senso – ovviamente – di non smettere mai di esserlo”. “Un lavoro di ricostruzione – ha concluso Baglioni – che non può rimanere un fatto individuale, ma deve realizzarsi attraverso un percorso comune, da affrontare – appunto – ConVoi, dal momento che tutti sono chiamati a fare la propria parte, mettendo in gioco idee, valori, energie… in due parole: se stessi”.

Al Palasport di Acireale sono previsti tre ordini di posti: Platea A (80,50 euro), Platea B (69 euro) e Tribuna non numerata (46 euro). Tagliandi disponibili anche su internet agli indirizzi ctbox.it e ticketone.it. Info: 0957167186.

http://www.d1television.it/news/1182/al-palasport-di-acireale-arriva-claudio-baglionila-sicilia-si-mobilita
“La musica sarà la padrona di casa, il vero effetto speciale. ”Parola di Claudio Baglioni che l’11 e il 12 marzo porterà al Palasport di Acireale il suo “ConVoi tour”. La tournée partirà dall’Abruzzo, dopo la data zero di Rieti il 27 di febbraio. Ma è già caccia ai biglietti, la prima data di Acireale è praticamente esaurita. Il tour doveva partire lo scorso ottobre, ma la carovana del “ConVoi tour” restò ferma a causa della laringofaringite che costrinse l’artista a sospendere quella che aveva definito «una corsa a perdifiato dal Piemonte alla Sicilia».
La tournée era stata concepita come una carovana in cammino, un tourbillon di dieci raduni-concerto in dieci spazi tutti diversi. Le emozioni non provano mai stanchezza: lo dice da sempre Claudio Baglioni e ora lo dimostra mettendosi di nuovo in gioco con questo tour, presentando al pubblico gli inediti di “ConVoi”, uniti al repertorio più significativo di oltre 40 anni di carriera. Un progetto “work in progress” che si è composto “strada facendo”.
Il “ConVoiTour” è la seconda fase di un più ampio progetto musicale di Claudio Baglioni, partito nel dicembre del 2013 con il recital teatrale “Diecidita” che ha visto Baglioni solo sul palco (pianoforte, chitarra e voce) nella triplice veste di autore, interprete e narratore. ”ConVoi nasce dal bisogno di rompere con certe regole e tornare libero di seguire ispirazione e creatività” - afferma Baglioni - “ConVoi” è figlio di questo clima e l’album è stato un punto di arrivo e non di partenza: una raccolta di nuovi “singoli”.
Il palasport, trasformato in arena, ospiterà uno spettacolo intenso e multidisciplinare nel solco dei grandi e innovativi show che l’artista ha presentato sin dal 1990. “Se dovessi scegliere uno slogan con il quale accompagnare questo tour - continua Baglioni - direi “Tutta un’altra musica”, per sottolineare che lo spettacolo sarà, appunto, la musica.”
LUCIO DI MAURO

venerdì 7 marzo 2014

RINVIATI AL 21 E 22 MARZO 2014 I CONCERTI DI BARI DI CLAUDIO BAGLIONI CONVOITOUR

A causa di una lieve influenza i concerti del ConVoi Tour di Claudio Baglioni a Bari al Palaflorio previsti per sabato 08 e domenica 09 marzo saranno rimandati al 21 e 22 marzo. Vi aspettiamo ad Acireale martedì 11 marzo! A breve sara’ divulgato un comunicato dall’organizzatore, tutte le info su www.fepgroup.it

RINVIATI I CONCERTI DI DOMANI E DOMENICA AL PALA FLORIO DI BARI DI Claudio Baglioni
I concerti verranno recuperati venerdì 21 e sabato 22 marzo

Una lieve forma influenzale – che purtroppo, non gli consente di sostenere tre ore di show live senza interruzioni – impedisce a Claudio Baglioni di essere al Pala Florio di Bari, domani e domenica.

I due concerti verranno recuperati venerdì 21 e sabato 22 marzo 2014. I biglietti acquistati restano validi per le nuove date, rispettando il seguente calendario: i biglietti di sabato 08/03/14 Pala Florio (BA), (compresi quelli del 17 ottobre a BA, Fiera del Levante) sono validi per il concerto del 21 Marzo 2014.
I biglietti di domenica 09/03/2014 Pala Florio (BA), sono validi per il concerto del 22 marzo 2014.

Considerata la particolarità della situazione, l’Organizzatore ha ritenuto di dedicare una speciale attenzione commerciale agli acquirenti dei biglietti per gestire al meglio la comunicazione:
a partire da lunedì 10 marzo 2014 (e fino a mercoledì 12 marzo 2014) sarà possibile contattare l’Organizzatore via mail scrivendo all’indirizzo: infoclaudiobaglioni@fepgroup.it al fine di ricevere assistenza e risposte ai quesiti relativi ai biglietti.

Gli acquirenti che volessero comunque richiedere il rimborso dei biglietti acquistati potranno farlo rivolgendosi ai punti vendita dove gli stessi sono stati acquistati, entro e non oltre mercoledì 12 Marzo 2014.

Per i biglietti acquistati on line sul sito TicketOne.it o tramite call center “con modalità ritiro sul luogo dell'evento", si potrà richiedere il rimborso scrivendo all'indirizzo email: ecomm.customerservice@ticketone.it entro mercoledì 12 Marzo 2014.

Per i biglietti acquistati on line sul sito TicketOne.it o tramite call center "con modalità spedizione tramite corriere espresso", il cliente dovrà spedire i biglietti tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre mercoledì 12 Marzo 2014 (data timbro postale) presso:
TicketOne S.p.A., Via Vittor Pisani 19, 20124 Milano
C.a. Divisione Commercio Elettronico


giovedì 6 marzo 2014

UNA SERA A CASERTA A CANTARE CON BAGLIONI

http://www.drinkpop.it/2014/03/una-serata-a-cantare-con-baglioni/
Sono seduta sul  gradino più alto degli spalti, ultimo anello. Gambe incrociate, parlo al cellulare mentre attorno a me signore di mezza età, mariti dalle facce annoiate e ragazze in bilico tra il sovrappeso e l’obesità applaudono e agitano cuori luminosi.  Con un ritardo di due minuti sull’ora di inizio indicata sul biglietto le luci si spengono, sale un boato e partono le prime note di Notte di Note. Claudio Baglioni sale sul palco.

Sono a un concerto di Baglioni, faccio un regalo a mia mamma, faccio un regalo alle me stessa di 13 anni. Avvero il suo sogno di quando rimanevo attaccata alla radio, pronta a schiacciare in contemporanea i tasti Play e Rec appena partiva “E tu come stai” (e ascoltare nel walkman delle gite le canzoni dagli incipti mozzati, con le pubblicità per mezzo).

 “Ieri ho ritrovato le tue iniziali  nel mio cuore, non ho più voglia di pensare e sono sempre più sbadato”
Non ne sapevo niente della svagatezza che segue la fine di un amore, non ne sapevo niente del vento che passa tra le persone, eppure quella strofa aveva toccato qualcosa che cresceva dentro, quella vaga nostalgia che avrei imparato ad avere come amica.

“Non avrei mai voluto essere il primo della classe, non avrei mai voluto portare i primi occhiali” ascoltavo cullando la prima malinconia. E quel senso di superiorità rispetto agli altri, a quelli integrati che avevano sempre i vestiti giusti e guardavano Non è la Rai. Prima di scoprire le lenti a contatto, prima di scoprire il dolce conforto dell’omologazione.

Prima di avere viali di foglie ad incendiarmi il cuore e capire di non aver amato mai abbastanza.

(E scoprire lo spleen che può salire da una panchina fredda del metrò prima ancora di prendere un metrò per la prima volta).

Non provo neanche a tirare fuori il cellulare e catturare un debole segnale Edge per lanciare un tweet ironico su Baglioni, ho gli occhi fissi sul palco e mi ritrovo a cantare tutte le canzoni tutte a memoria (sforzandosi di cantare a voce bassa così la gente accanto non pensasse “senti a questa com’è stonata”).

L’assolo del pianoforte introduce Mille Giorni di Me e di Te e io penso che è proprio vero che mi ha fatto male per non farlo alla mia vita. E ora posso lasciare che qualcuno si prenda il mio armadio e quel disordine… Perché la vita è adesso, in questa gioia che fa male di più della malinconia. Nella città di antenne e cielo e luci grigie nelle stanze. Nella notte blu dei benzinai. Perché domani sarà sempre un nuovo giorno o un giorno nuovo.

E bisogna sempre far di tutto per avverare i desideri lasciati in sospeso.

[P.S. Con la consapevolezza critica dei mie 34 anni posso dire che i testi di Claudio Baglioni non sono secondi a nessuno degli altri cantautori italiani più radical-chic, se lo sognano loro lo storytelling di “E adesso la pubblicità”]

DISGUIDI AL CONCERTO DI CASERTA DI BAGLIONI

http://www.paralleloquarantuno.it/articoli/baglioni-canta-e-io-mi-vergogno-di-essere-campana.html
Aspettavo da settembre scorso la data del concerto di Claudio Baglioni. Ho conservato gelosamente il biglietto quando, agli inizi di ottobre, gli organizzatori hanno annunciato che, a causa di una laringo-faringite, le date previste al Palapartenope di Napoli erano state rimandate al 4 e 5 marzo al Palamaggiò di Caserta. E la data è arrivata.

Insieme a delle amiche sono partita da casa con più di due ore di anticipo, così da accaparrarci dei buoni posti: i 40 euro spesi per il biglietto ci davano diritto a un posto non numerato sulle gradinate, dalle quali comunque la vista è ottima.

Tempo inclemente, e ci siamo ritrovate davanti le prime difficoltà: una fila interminabile di gente che, ancora più previdente di noi, stava lì dal pomeriggio.

Con me c’era anche Maria Pia, reduce dall’ultimo intervento: arrivate ai cancelli, la vigilanza privata, molto cortesemente, ci ha fatto entrare da un ingresso laterale per evitare possibili spintoni. Fin qui, tutto regolare. Una volta dentro, però, ci siamo ritrovate in quattro in un girone dell’inferno di Dante.

Un quarto dei posti del palazzetto erano inagibili per lavori di ristrutturazione, o inutilizzabili per le copiose infiltrazioni di pioggia. Peccato che gli organizzatori avessero trascurato il particolare, vendendo comunque i biglietti per un numero decisamente superiore ai posti disponibili.

Grazie al largo anticipo siamo riuscite a trovare quattro posti asciutti e decorosi e ci siamo sistemate in attesa. Dieci minuti prima delle 21.00, ora prevista per l’inizio del concerto, al Palamaggiò succede l’impossibile: gente in piedi sulle balconate, seduta sulle scale ad impedire ogni possibile spostamento, qualcuno pure seduto sotto l’acqua che gocciolava dal soffitto pur di non perdersi il concerto.

A quel punto, decido di protestare: fra gli improperi di quanti si erano comodamente sistemati sulle scale, sprezzanti di ogni più elementare norma di sicurezza (se ci fosse stata un’emergenza sarebbe successa una catastrofe) riesco a scendere, e chiedo di parlare con i responsabili dell’organizzazione.

Io speriamo che me la cavo: il responsabile “ten’ che fà”, i vigili del fuoco – ne ho incontrati giusto due o tre – non sanno da dove iniziare, né dove far spostare le persone, gli addetti alla security privata del servizio d’ordine mi rispondono che “il nostro compito è solo controllare la validità del biglietto”.

Chiamo il 112 e mi rispondono che faranno intervenire la pattuglia già sul posto, ma, su mia insistenza, i carabinieri in divisa all’ingresso rispondono che loro non possono farci nulla, gli agenti della Guardia di finanza che “non è compito loro”, i poliziotti che “dovrei parlare con gli organizzatori”. E ricomincio il giro, fino a quando un tizio con un distintivo metallico non bene identificato mi chiede i documenti perché IO “sto creando disordine”, che “come ho pagato io hanno pagato pure quelli in piedi o seduti sulle scale” e che se avessi continuato a protestare sarebbe stato costretto a farmi allontanare.

A quel punto Claudio aveva iniziato a cantare da un po’, così sono tornata zitta zitta al mio posticino fra le proteste di quanti hanno dovuto spostarsi nuovamente per farmi salire.

Mi sono vergognata, ancora una volta, di essere campana: credo che solo da noi si possa pensare di utilizzare una struttura con dei lavori in corso per un evento del genere, vendendo posti a sedere che non ci sono e mettendo a repentaglio quanti decidono, e neanche tanto a buon prezzo, di seguire il loro beniamino in concerto.

Baglioni, a 63 anni, ha retto il palcoscenico per tre ore ininterrotte, facendo come al solito cantare tre generazioni di spettatori presenti: non so se qualcuno lo abbia messo a conoscenza della disorganizzazione e del pressapochismo degli organizzatori casertani, ma sicuramente, se ieri sera ci fosse stata un’emergenza, con tutte le persone “accoccolate ad ascoltare”, una serata di festa si sarebbe trasformata in tragedia.

CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI ROMA COMUNICATO BIGLIETTI

Gentile Cliente, con la presente siamo ad inoltrarle segnalazione pervenutaci dall’organizzatore:



Gli Spettatori in possesso del  biglietto posto unico per il concerto di Claudio Baglioni del 23/10/2013, già posticipato al 18/03/2014 presso il Palalottomatica di Roma, potranno accedere alla struttura ospitante l’evento, esclusivamente previa etichettatura del loro biglietto ed assegnazione di un posto numerato.

Infatti, PER MOTIVI LEGATI ALLA CONFORMAZIONE DELLA STRUTTURA OSPITANTE IL CONCERTO del giorno 18/03/2014, il posto unico potrà essere ricollocato solo in un posto numerato con evidente vantaggio per gli spettatori.

Per provvedere all’etichettatura del proprio biglietto con assegnazione del posto numerato, tutti gli Spettatori sono invitati a recarsi presso i botteghini dedicati secondo il calendario sotto indicato.

Per l’etichettatura del biglietto verrà rispettato il criterio di assegnazione che prevede di partire dai settori più centrali dei 2 anelli (II e III) verso l’esterno.

Nel caso di biglietti acquistati tramite internet o call center Ticketone con ritiro sul luogo dell’evento, gli Spettatori potranno provvedere al ritiro dei biglietti preventivamente etichettati a cura dell’Organizzatore a partire dalle ore 16:00 del giorno 18 marzo 2014.



Non sarà consentito l’ingresso ai possessori di biglietti di posto unico privi dell’etichetta con la nuova assegnazione del posto numerato.



CALENDARIO GIORNI E ORARI DEDICATI ALL’ETICHETTATURA PRESSO IL PALALOTTOMATICA DI ROMA:



-          8 MARZO DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 20:00

-          9 MARZO DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 20:00

-          15 MARZO DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 20:00

-          17 MARZO DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 20:00

-          18 MARZO DALLE ORE 11:00 ALLE ORE 21:00





Per eventuali ed ulteriori chiarimenti utilizzi il form "Contattaci" che trovi all'indirizzo: http://www.ticketone.it/help o scriva a F&P Group (info@fepgroup.it)

Grazie e Cordiali saluti

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martedì 4 marzo 2014

ESCARA, NOTTI DI NOTE E D'AMORE CON BAGLIONI

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/notizia/540751-327/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Abruzzoweb+%28AbruzzoWeb%29
PESCARA - Due serate, sabato e domenica, da tutto esaurito a Pescara per Claudio Baglioni, in giro per l’Italia con il tour ‘Con voi’, ‘figlio’ dell’album costruito passo dopo passo, un vero e proprio cantiere in musica che ha dimostrato ancora una volta la qualità del cantautore romano, mai stanco di cambiare per rinnovarsi.

Al Pala Giovanni Paolo II l’artista 63enne ha cantato, con la voce all’altezza della situazione, e sudato per tre ore e passa, supportato da una band e da coriste che hanno costretto a ballare anche qualche marito ‘riottoso’, in una cavalcata tra vecchi e nuovi successi sparati senza sosta.

L’ingresso sul palco, piccolo ma confortevole, è scandito dall’intro ‘In cammino’, elmetto da operaio in testa per il Claudione nazionale e per i bodyguard che lo scortano, e da ‘Notte di note, note di notte’, momento molto intimo con gli spettatori prima di lasciarsi andare con il resto della scaletta, da ‘Dagli il via’ a ‘Le vie dei colori’, a ‘E tu come stai’, ‘Un nuovo giorno o un giorno nuovo’,  ‘Amore bello’, ‘Quante volte’, ‘Con tutto l’amore che posso’, ‘E tu’, ‘Domani mai’ (quest’ultima in omaggio allo scomparso Paco De Lucia, uno dei chitarristi migliori di sempre, che impreziosì il pezzo nell’album ‘Oltre’, 1990), inserite in un calderone di 34 brani rinnovati, come da tradizione baglioniana, per stupire, stupirsi, essere sempre ‘sul pezzo’.

Strepitosa, in questo senso, la versione di ‘W l’Inghilterra’, sorpresone da rock medievale, senza dimenticare ovviamente le altre perle dell’artista che non si risparmia, balla, sputa fuori la voce cercando di toccare le tonalità più alte, quelle che lo hanno reso celebre e pressoché unico nella canzone pop italiana.

Il concerto, come detto, si snoda attraverso canzoni vecchie e nuove. Il pubblico, composto più che altro da fedelissime e fedelissime, si sbraccia e canta forte anche i pezzi più recenti, come la strepitosa ‘Noi due là’ e l’altrettanto strepitosa ‘In un’altra vita’, spigolose da assorbire, ma riesce ad aiutare Baglioni quando dimentica qualche frase strada facendo, o quando, complice una voce sì strepitosa ma, è la natura, a tratti artisticamente imbolsita, le difficoltà nell’allungare le note più alte si palesano, vedi ‘Dieci dita’ o ‘Mille giorni di te e di me’.

Ovviamente da applausi ‘Avrai’, tutta sua al pianoforte. Da ricordare ‘Porta Portese’, ‘Noi no’, ‘Poster’, le ultime due messe in scena con il coro a dar manforte.

Il gran finale parte con ‘E adesso la pubblicità’ e scivola alla grande con ‘Quanto ti voglio’, ‘Questo piccolo grande amore’, ‘Strada facendo’, ‘La vita è adesso’, ‘Via’, ‘Con voi’.
Il pubblico ormai è sotto il palco, Baglioni, arrivato a marzo per via di un problema alla voce che sul finire del 2013 lo ha costretto ad annullare parte del tour, ringrazia tutti, saluta con la consueta signorilità.

Passata mezzanotte, Claudione corre via dal Pala Giovanni Paolo II ‘accompagnato’ da una doverosa standing ovation.

Pescara se ne va a dormire dopo aver amoreggiato due notti con uno dei giganti della musica italiana.

CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI A CASERTA

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/spettacoli/2014/4-marzo-2014/claudio-baglioni-vista-reggia-caserta-toglie-fiato-2224161719745.shtml
Claudio Baglioni: la vista della reggia
di Caserta toglie il fiato
Martedì e mercoledì in concerto per il «ConVoi tour»
al Palamaggiò di Castelmorrone
«Sono legato a Napoli, alla Campania. Nel secolo dei Lumi Napoli era una capitale culturale. E che dire di Caserta e della sua Reggia: la sua vista toglie il fiato, oggi come allora. Neanche Versailles dona questo colpo d'occhio». Così Claudio Baglioni che stasera, martedì, e domani sarà Caserta col suo «ConVoi Tour» al Palamaggiò di Castelmorrone (la data di stasera è già sold out). C'è un legame stretto tra l'artista e la Campania, una terra a cui ha dedicato sempre grande attenzione: nel settembre del 1998 (in occasione di un suo live allo Stadio San Paolo) travestito da clochard, si divertì per quasi un'ora a suonare in incognito nella galleria Umberto I di Napoli racimolando 12.700 vecchie lire.

Ma la lista delle «notti di note» che ha dedicato alla nostra regione è lunga, come quando suonò - sempre nel 1998 - su un tram lungo la tratta del lungomare o come quando incantò solo piano e voce nel dicembre del 2001 la platea del San Carlo. Uno dei suoi primi brani composti «Ci crederesti se?» fu cantato e portato al successo dagli Showmen. Oggi il viaggio di Baglioni continua con questo suo nuovo tour. In scaletta, oltre al suo canzoniere da record, i brani tratti dall'ultimo cd, nati tra maggio e ottobre 2013 e pubblicati sul web.

«L'energia della musica per animare il cantiere della ricostruzione e farci ritrovare speranza nel futuro e voglia di ripartire», questo il senso di questo «ConVoiTour», il progetto che lui stesso ha presentato a Sanremo. «Poche cose più della musica possono trasmetterci l'energia di cui abbiamo bisogno per ripensare valori e ideali, ritrovare la fiducia in noi stessi e nel futuro e, soprattutto, la voglia e la forza di ripartire e ricostruire. "ConVoi"' vuole essere il brano simbolo di questa rinascita. Un lavoro di ricostruzione che deve realizzarsi attraverso un percorso comune, da affrontare - appunto - con voi».

ANALISI SU CLAUDIO BAGLIONI DI PAOLO TALANCA

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/04/claudio-baglioni-quindici-anni-di-canzoni-senza-un-motivo-per-cantare/901662/
Claudio Baglioni non scrive una bella canzone da quindici anni. Credo succeda perché dal 1999 non ha più… un motivo, che non vuol dir solo “melodia”, ma anche una motivazione per cantare: un progetto artistico, una metafora del mondo da tradurre in canzone; qualcosa del genere.

E intanto in questo periodo è partito il suo tour Con Voi, in cui porta in giro il suo ultimo album di inediti, uscito nel 2013: un disco linguisticamente pop. Sul palco, Baglioni riserva alle nuove canzoni solo una ventina di minuti – in tre ore piene di concerto – in cui la scrittura dei brani rivela un autore stanco, che arranca con frasi a effetto, sostanzialmente avulse dal contesto delle stesse canzoni, per arrivare a un ritornello in cui, generalmente, la melodia si impenna su note altissime e per lui – quindi per tutti i cantautori italiani – attualmente inarrivabili nella performance live.

Come si è arrivati a questo punto? Facciamo un passo indietro.

È il 1986. Claudio Baglioni ha trentacinque anni, l’età in cui oggi – nel 2014 – molti artisti sono ancora definiti “emergenti”. Lui ha già vissuto almeno due carriere e scritto, tra gli altri, una decina di pezzi che entreranno di diritto nella storia della canzone italiana. E il meglio deve ancora venire.

È il 1986, dicevamo, e Baglioni porta in tour il suo ultimo album: La vita è adesso, il disco fino ad allora più venduto nella storia dell’umanità italiana. Il tour si chiama Assolo, sarà registrato e uscirà in un triplo album con un inedito, Il sogno è sempre, un brano pianoforte-e-voce.

In questo momento, in questo preciso momento, Baglioni arriva a un culmine, sulla cima. Continuare su quella strada è impossibile, ci sono solo le stelle. Tornare indietro vorrebbe dire ripetersi, e poi ripetere l’identico.

Bisogna andare Oltre.

Ma le cose non accadono per caso. L’8 settembre 1988 a Torino c’è una giornata interamente dedicata ad Amnesty International. Una giornata di musica con artisti del calibro di Peter Gabriel, Sting, Bruce Springsteen, Tracy Chapman, Youssou N’Dour. Baglioni è sonoramente fischiato. Il pubblico non lo accetta, lo fischia, lo mortifica: è la stupida abitudine italiana di chi crede che i cantautori debbano essere dei rivoluzionari con la chitarra, niente di nuovo sotto al sole; Baglioni però la prende molto male. Quella è la scossa, il punto di non ritorno che – probabilmente – fa nascere l’idea di un’opera colossale.

Lì nasce Oltre.

Oltre (CBS, 1990) è il primo atto della cosiddetta “Trilogia dei colori”, cioè i tre album degli anni Novanta assieme a Io sono qui (Columbia, 1995) e Viaggiatore sulla coda del tempo (Columbia, 1999).

Oltre è la descrizione di una cosmogonia, è il passato: un disco di venti inediti, molto strutturato, in cui Baglioni abbandona lo stile da cantautore pianoforte-e-voce degli anni Ottanta e, come abbiamo visto, de Il sogno è sempre. La voce non è che uno strumento fra gli altri, elemento che si confonde col tutto informe dell’humus creativo.

Il coperchio del pianoforte verrà riaperto solo nel 1995, nel primo gesto dell’album Io sono qui (“Dove sono stato in tutti questi anni?”), il presente. Riscoprirà il divertimento di descrivere il presente e il mondo che lo circonda, lo farà con la metafora cinematografica: le canzoni di Io sono qui sono inframmezzate da vere e proprie didascalie piano-e-voce che usano il linguaggio cinematografico (“scene veloci”, “macchina a spalla” etc.). Il “girato”, ovviamente, sono le canzoni: immagini date dalle parole, melodie, armonia, timbrica e range vocale che mettono in pratica quelle didascalie.


Questi primi due dischi sono propedeutici al terzo: Viaggiatore sulla coda del tempo, il futuro. L’album parla di un viaggio, appunto, nel blu elettrico futuribile, tra nuovi codici internet da compitare, nella speranza di trovare le origini e una coerenza esistenziale alla fine del tragitto. E la fine del tragitto è l’ultima canzone dell’album e della Trilogia: si chiama A Cla’, un brano in cui l’artista Baglioni ritrova l’uomo Claudio e gli chiede se tutto ciò è servito a qualcosa. È il tutto al proprio posto definitivo, notizie dalla vita vera: “A Cla’ com’è andata poi? Sai se abbiamo vinto noi?”. Al di là di questo, A Cla’ è la reale ammissione che Baglioni fa a se stesso del fatto che quella Trilogia l’ha sfiancato, stremato, abbattuto.

Poi, infatti, cosa è successo?

I primi anni del nuovo secolo sono stati praticamente uno strazio artistico. Nel 2003 Baglioni ha pubblicato il disco inedito Sono Io, in cui sostanzialmente ha riproposto persino le canzoni strappalacrime e l’icona adolescenziale degli anni Settanta. Poi ha anagrammato i suoi più grandi successi in raccolte del 2005 e 2007, con una parentesi del 2006 in cui ha sfornato un album di hit degli anni Sessanta, con brani di altri che ha riarrangiato e ricantato. Infine ha tirato fuori un enorme minestrone riscaldato, riutilizzando spudoratamente l’icona funzionante del suo più grande successo: il mastodontico doppio album del 2009 Q.P.G.A. (Questo piccolo grande amore), con tanto di film e romanzo al seguito. Insomma ripete l’identico: gratta, gratta il barile a colpi di icona pop.

Nell’ultimo Con Voi c’è un brano che sembra confermare il percorso: si chiama Dieci dita. Nella lettura più semplice è Baglioni che parla col figlio, musicista; nella più suggestiva è Baglioni che si perdona gli ultimi quindici anni, che sembra razionalizzare e far pace col fatto che il capolavoro ti viene una volta nella vita, che non serve un motivo, basta il fatto di avere “voce e amore per cantare/ che ancora non sei in croce/ se hai un cuore e dieci dita”.

Contento lui.

VIDEO QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI RIETI

VIDEO AVRAI CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI PESCARA

VIDEO CUORE D'ALIANTE CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI RIETI

VIDEO DOMANI MAI CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI RIETI

VIDEO MILLE GIORNI DI TE E DI ME CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI PESCARA

sabato 1 marzo 2014

CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI FA TAPPA A PESCARA

http://www.ilmessaggero.it/ABRUZZO/claudio_baglioni_abruzzo_concerto/notizie/546651.shtml
PESCARA - Da «Questo piccolo grande amore», a «Sabato pomeriggio», passando per «La vita è adesso», «Mille giorni di te e di me» ed «Avrai».

Il repertorio più significativo di oltre 40 anni di carriera e i testi inediti del progetto «ConVoi», nato attraverso un dialogo innovativo, attraverso i social network, tra il cantautore romano e i suoi fan. Insomma un ritorno al pubblico in grande stile e con un nuovo album dopo 10 anni. Parte da Pescara, dopo la data numero zero di Rieti, la tournée di Claudio Baglioni che sarà al Pala Giovanni Paolo II domani e domenica (ore 21) per la prima tappa del «Con voi tour».

Appuntamenti già sold out da settimane, spiegano gli organizzatori, come del resto anche i prossimi concerti del live tour nel mese di marzo a Caserta, Bari, Acireale, Roma, Torino e Firenze. E l’attesa per il week end tutto abruzzese di Baglioni è ancora più alta visto che l’artista si sarebbe dovuto esibire a Pescara lo scorso 15 ottobre, evento cancellato a causa di una laringofaringite che costrinse l’artista a sospendere la tournée.

Il progetto «ConVoi», che da anche il nome al nuovo album di inediti, il primo dal 2003, arriva dopo alcuni mesi di forte depressione, come Claudio Baglioni dichiarò a Il Messaggero nell’ottobre 2013, e rappresenta una sorta di palingenesi del cantautore dalla carriera costellata da record di vendite (fra gli altri, l’album «La vita è adesso» risulta il più venduto nella storia della discografia italiana). «Un progetto nato dal bisogno creatività - ha avuto modo di dichiarare in più occasioni l’artista romano - anche in considerazione del fatto che le nuove tecnologie hanno imposto un modo di ascoltare musica che riporta al centro i singoli brani». Così man mano che Baglioni realizzava un pezzo, lo «pubblicava» su iTunes .

«È stato come andare indietro agli anni 60, quando c’erano i 45 giri - ha detto a Il Messaggero lo stesso Baglioni -. Avere stretto un patto con me stesso di scrivere una canzone ogni due settimane e pubblicarla su internet per sentire le reazioni è stato anche un modo per combattere la mia mania di gigantismo».

Questo nuovo tour porterà Baglioni, fino all’estate 2014 nelle principali città italiane e si concluderà con un finale a sorpresa. Oltre alle novità tecniche e logistiche, sarà il rapporto sempre più stretto tra uno dei più grandi protagonisti della musica italiana e quanti amano l’energia e la poetica di una voce che non ha eguali, a caratterizzare il concerto pescarese. Un’occasione unica per ascoltare i più grandi successi di Baglioni insieme ai brani del nuovo album «ConVoi», ai vertici delle classifica italiana dei cd più venduti. Tradizione e modernità, «strada facendo».