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giovedì 31 luglio 2014

COMUNICATO DELLA FONDAZIONE O'SCIà

https://www.facebook.com/fondazione.oscia?fref=ts
In merito a quanto si legge sulla pagina Facebook ufficiale del Sabir Festival, organizzato dall'Arci a Lampedusa, la Fondazione O'Scia' si sente in dovere di fornire una corretta ricostruzione dei fatti, per come essi si sono, effettivamente, svolti.

L'amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa non ha coinvolto - né ufficialmente, né informalmente - Claudio Baglioni in alcuna iniziativa per l'estate 2014.

Claudio Baglioni e la Fondazione O'Scia' hanno replicato all'appello del Comitato O'Scia' - che ha raccolto le firme degli abitanti di Lampedusa e Linosa, in favore della continuazione del progetto O'Scia' - dichiarando la loro disponibilità a dar vita ad una manifestazione a Lampedusa, nel consueto periodo di fine settembre/primi di ottobre.
Tale disponibilità è stata formalizzata in data 2 giugno, con una nota indirizzata dalla Fondazione O’Scia’ al Sindaco delle Isole Pelagie.

Solo a quel punto la Fondazione O'Scia' ha avuto notizia dal Sindaco del fatto che sull'isola, per l’estate 2014, era previsto altro genere di iniziativa.

L'ARCI - pur essendo a conoscenza delle attività svolte negli ultimi dieci anni, in ambito nazionale e internazionale, da Claudio Baglioni e dalla Fondazione O'Scia', in modo sempre indipendente ed autonomo - non ha mai interpellato né Baglioni, né la Fondazione per fornire alcuna informazione riguardo al progetto al quale stava lavorando né per chiederne la cooperazione.

Nell'unico incontro – peraltro richiesto dalla Fondazione O'Scia' – che si è svolto giovedì 5 giugno 2014 - quando, il programma dell'evento organizzato dall’ARCI doveva essere già in avanzata fase di definizione - i rappresentanti dell'ARCI non hanno descritto alla Fondazione né le linee guida del progetto, né i suoi contenuti, né gli obiettivi che si proponeva. E anche in quella occasione, non è stato richiesto né a Baglioni, né alla Fondazione alcun tipo di collaborazione.

Soltanto Fiorella Mannoia - a titolo squisitamente personale - informava Claudio Baglioni di essere stata contattata dall'ARCI e dal Sindaco Nicolini per prendere parte ad una manifestazione musicale sull'isola di Lampedusa e lo metteva al corrente della sua indecisione se parteciparvi o meno.

Solo successivamente il Sindaco Nicolini ha ipotizzato un inserimento di Baglioni al progetto dell'ARCI, senza, peraltro, illustrare alla Fondazione programma, contenuti e propositi del festival.

In nessuna di queste fasi, e nemmeno successivamente, né Claudio Baglioni, né la Fondazione O'Scia' hanno ricevuto dall'ARCI alcuna comunicazione riguardo al progetto, né alcun invito – formale o informale - ad esserne parte.

La Fondazione O'Scia' è venuta in possesso di notizie relative al programma, alle finalità e al nome stesso del Festival soltanto dai media, a seguito della conferenza stampa di presentazione di detto festival, svoltasi venerdì 25 luglio scorso a Roma.

Fino ad allora, infatti, le uniche e frammentarie notizie raccolte parlavano, genericamente, di un evento per la commemorazione delle vittime del naufragio del 3 ottobre 2013.

I presunti tentativi di armonizzare le due manifestazioni, dunque, non ci sono mai stati, né ci sarebbero mai potuti essere, dal momento che né Baglioni, né la Fondazione O'Scia avevano alcuna informazione riguardo al progetto dell’ARCI.

La Fondazione O'Scia' - si è premurata (anche per rispetto del Comitato O'Scia' e delle migliaia di persone in attesa di notizie) di informare ufficialmente il Comune con una lettera del 17 luglio, e, con una nota successiva, l'opinione pubblica riguardo al fatto che, purtroppo, non sussistevano le condizioni per organizzare - a Lampedusa, nell'estate 2014 - alcuna iniziativa artistica, e questo, senza fare alcun cenno a nessun'altra manifestazione in programma sull'isola.

La Fondazione O'Scia' è, infine, felice di constatare che il Sabir Festival ha scelto di adottare lo stesso sottotitolo che Claudio Baglioni annunciò all'inizio del festival O'Scia': "La vita è l'arte dell'incontro". E che lo ha connotato nei seguenti dieci anni d'incontri d'arte e di vita.

mercoledì 30 luglio 2014

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 29 LUGLIO 2014

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Stanotte cambia il vento.
Gira da levante a maestrale.
Non c'è proprio verso di prendere sonno.
Un sibilo fisso da un orecchio all'altro
suona l'immutabile canzone dell'insonnia del mondo.
Un senso di galleggiamento sul vuoto,
sul niente che riempie la stanza.
Accendo la compagnia docile e distratta della tv.
Passo di tutto col telecomando.
Poi un film in bianco e nero.
Su per giù anni cinquanta.
Le voci impostate. I dialoghi netti.
I forti contrasti. Le tinte marcate.
I gesti decisi. Le facce solcate.
Le storie segnate dall'eterna battaglia
tra il bene e il male.
Con un confine preciso.
Senza posizioni di comodo.
Senza compromessi a buon mercato.
Senza ex-aequo né mezze misure.
In quelle pellicole l'umile, il bravo, l'onesto
malgrado tutto, alla fine, ce la faceva e vinceva.
Beata ingenuità, avremmo detto più tardi.
Sarò ormai irrimediabilmente perduto,
invaghito dello svolgersi sovrapposto dei tempi,
ma ogni volta che incappo in scene così
non riesco a sottrarmi allo sguardo
e restar soggiogato a seguirne la trama e l'epilogo.
Anzi di più: non posso non andarmene in cerca
di quelle immagini di una volta
come un esploratore del passato
che negli scavi di quello che fu
incalza il futuro.
Forse è che sono definitivamente malato
nostalgico reduce di quel tempo di vivere.
Di un modo di esistere con più lealtà.
Con la stella polare della verità.
Con la dignità di ogni istante
e la coscienza di sapere cosa è giusto e cosa non lo è
e mai lo sarà.
Diceva un amico: con l'andare dei giorni
non si diventa soltanto più vecchi.
Si diviene più antichi.
Per fortuna di nuovo c'è un annuncio di luce.
Una giovane alba si trucca per uscire di casa.
Lampo e Lina si sono già alzati.
Stanno lì al loro posto, appollaiati sul bianco rotondo del tetto.
Chissà se son stati svegli anche loro.
Intanto come al solito guardano vago e lontano.
Sembrano fregarsene di tutto e di tutti.
Pure del vento che cambia.
Potrebbe essere una soluzione
almeno per un po' e fino alla prossima irrequietudine.
Adesso mi taglio la barba
e i pensieri notturni.
E mi metto a guardare vago e lontano.
Odori, suoni, colori d'isole d'altomare.
A volte basta stare appena più in alto del resto
per aver la sensazione di volare.

sabato 26 luglio 2014

CLAUDIO BAGLIONI PARLA DI FIORELLA MANNOIA

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Ci incontrammo primi anni settanta.
Insieme facemmo un giro di presentazione
in alcuni teatri italiani
per i nostri album di esordio.
Io uno l'avevo già fatto.
Anzi uno e mezzo.
Per lei, credo che fosse il primo.
Free dimension, dimensione libera, si chiamava quel tour.
Con noi Riccardo Cocciante e il gruppo dei Cyan.
Fiorella appena una ragazzina.
Io un giovanottino.
Per la verità, son sempre stato convinto,
ma non glielo mai detto,
mai chiesto se può essere vero,
di averla vista e conosciuta qualche anno prima
ad un concorso di voci nuove
in uno stabilimento balneare
di quel di Torvajanica, a sud di Roma
presentato, pensate un po',
da Pippo Pennellone Baudo
anch'egli "ragazzo".
E lì eravamo piccoli piccoli.
Specie lei. Se era lei...
Nel 1973 giravamo un lungometraggio
tra le campagne laziali e quelle umbre.
Un videofilm pensato sulla musica e i testi
di Gira che ti rigira amore bello.
Il regista mi disse al telefono:
per la scena della fanciulla a cavallo
ho chiesto a una giovanissima amazzone:
Fiorella Mannoia.
Che bello, gridai, vengo subito!
Quando arrivai, Fiorella era a terra,
un poco ammaccata.
Avrebbe dovuto percorrere, a tutta velocità, il crinale della collina
come una splendida misteriosa visione,
ma un cavallo ignorante e per niente adatto alla cosa,
l'aveva disarcionata.
E tutti cademmo in un silenzio
tra dispiacere e imbarazzo.
Quella sequenza non fu più girata
né con lei né con nessun altro.
A distanza del tempo che è stato,
mi accorgo di non averle mai detto grazie.
Ciao Fiore.
Accetta la mia gratitudine e il mio buon ricordo.
Bisogna che una prossima volta e assai presto
si torni a correre insieme.
Magari un pezzo al galoppo sul confine del cielo.
Dimensione libera
perché siamo ancora gli stessi di allora.

venerdì 25 luglio 2014

O'SCIà IL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO DI LAMPEDUSA

Musica: sindaco Lampedusa, stop di Baglioni a O'scia' risale a 2013Roma, 25 lug. (Adnkronos) - "Claudio Baglioni ha definito chiusa pubblicamente l'esperienza di O'Scià già nel giugno del 2013 in un'intervista pubblica a Lilli Gruber alla quale ha spiegato che il motivo non era solo economico (le risorse legate all'emergenza immigrazione erano finite a dicembre 2013), ma che, semplicemente, era finito un ciclo". Lo chiarisce Giusi Nicolini, il sindaco di Lampedusa e Linosa, raggiunta telefonicamente dall'Adnkronos, dopo la conferenza stampa dedicata alla presentazione di 'Sabir. Festival diffuso delle culture mediterranee' che si svolgerà a Lampedusa dal 1° al 5 ottobre prossimo con Fiorella Mannoia alla guida della direzione artistica degli eventi musicali. Conferenza alla quale il primo cittadino non è riuscito a partecipare fisicamente a causa di un volo aereo saltato, ma cui ha voluto comunque mandare il proprio saluto ed esprimere calorosi ringraziamenti alla stessa Mannoia, all'Arci e ad Ascanio Celestini, direttore artistico delle iniziative teatrali. "Dopo l'intervista alla Gruber - fa sapere il sindaco - sempre nell'estate del 2013, io ho scritto una lettera aperta a Baglioni con l'esortazione a tenere aperta la fiaccola di O'Scià. In quella occasione gli ho proposto di chiudere il ciclo da solo, così come aveva cominciato ormai più di 10 anni fa. E lui ha promesso che avrebbe tenuto un concerto nella location destinata al Papa. Il concerto però è stato annullato qualche giorno prima, senza che io avessi ormai la possibilità di organizzare altro. Nel frattempo, dopo la tragedia del 3 ottobre scorso, è nata una rete che ha portato alla costruzione di questo nuovo festival, 'Sabir' con la direzione artistico-musicale di Fiorella Mannoia che, a quel punto, ha chiamato Baglioni chiedendogli se davvero O'Scià fosse finito. E, in caso contrario, gli ha proposto di spostare le date di 'Sabir' e lo ha invitato ad entrare comunque anche in 'Sabir'". "A seguito di tutto questo - prosegue Nicolini - abbiamo avuto un incontro ufficiale con la manager di Baglioni, concordando che il cantautore avrebbe tenuto un concerto il 4 ottobre, di pomeriggio, nell'ambito di 'Sabir'. Poco dopo, invece, lui ha detto che non aveva più intenzione di farlo ed ha annunciato che avrebbe tenuto un concerto da solo a Lampedusa il 27 settembre, sempre nella location destinata al Papa. Io, a mia volta, ho garantito che avrei trovato i soldi per coprire i costi. Poi ieri all'improvviso è arrivata la sorprendente nota stampa di O'Scià nella quale si parla di condizioni non adeguate alla base della fine di O'Scià, come se O'Scià fosse finito perché è arrivato 'Sabir'. Beh - ci tiene a chiarire il sindaco - non è così. Sabir e O'Scià avrebbero potuto convivere benissimo ed anzi io mi auguro che O'Scià torni nel solco di quel progetto di Baglioni, che io apprezzo, che vorrebbe far diventare O'Scià una maratona musicale del Mediterraneo. Quanto al concerto del 27 settembre prossimo, sono ancora in attesa di una risposta".
(25 luglio 2014 ore 16.02)

GIOVANNI BAGLIONI IN CONCERTO CIVITA DI BAGNOREGGIO 16 AGOSTO 2014

GIOVANNI BAGLIONI IN CONCERTO CIVITA DI BAGNOREGGIO 16 AGOSTO 2014 PRESSO Il sagrato della Chiesa di San Donato

giovedì 24 luglio 2014

NIENTE O'SCIà 2014 LAMPEDUSA

La Fondazione O'scia' comunica che non avendo trovato le adeguate condizioni purtroppo non potra’ organizzare alcun tipo di manifestazione sull’isola di Lampedusa per ottobre 2014.
Nel ringraziare la popolazione di Lampedusa e delle Pelagie per l'affetto, il sostegno e la sintonia da sempre ricevuti, la Fondazione si augura che, in futuro, si presenti l'occasione di riprendere il cammino ideale avviato dal 2003.

lunedì 21 luglio 2014

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 21 LUGLIO 2014

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Se si facesse una classifica delle più grandi fesserie fatte dall'umanità
la prima sarebbe sempre quella di Adamo ed Eva.
Che fu pure la prima in ordine cronologico.
Per una mela si perse il paradiso terrestre.
Ne valse la pena?
Hai voglia a dire che una mela al giorno
toglie il medico di torno.
Dopo ci siamo ammalati per sempre.
Quella lì, a quanto si dice, ci tolse la più bella delle meraviglie:
vivere solo con le creature e le bellezze del mondo.
Da allora in poi ci sarebbe toccato perciò pure tutto il resto.
Quindi non più soltanto albe e tramonti,
arrivi e partenze del magnifico viaggio del sole
e notti bucate di stelle tremanti
o allattate di chiari di luna.
Non più soltanto voli alati nel cielo
e lunghi felici galoppi di praterie
e muti passaggi sottomarini.
Non più solamente montagne fatate di neve
o solenni altari di pietra
e campi dorati di grani di gioia
o ammantati di boschi di verde.
Non più solamente gli immensi respiri dei venti
e le danze festose di pazze maree.
Avremmo conosciuto le guerre e i dolori,
la morsa dell'odio e l'uso del male.
La noia inquinata delle città, la menzogna e la truffa,
l'ingiustizia della storia e la smania di avere di più.
La povertà di non avere ciò che non sarebbe servito.
Se fossimo rimasti là
dove già c'era tutto.
Per questo ogni tanto
tuffarsi in un mare e godere il suo ritmo ondulante
sembra bastare.
A nutrirsi di quiete, di zuppa azzurrina, di estasi d'acqua.
Senza più l'ansia famelica di metterci tra i denti
la nostra stessa disseccata anima.
La mela succosa di soldi e potere a ogni costo
ha un serpente che le striscia fuori e un baco che le gira dentro.
Per questo ogni tanto
salire su un monte e sfiatarsi fino a dove si vede
sembra bastare.
A dissetarsi di calma, di giochi di brezze, di sintesi d'aria.
Ti accorgi che il paradiso è già qui.
Nascosto nel posto più vicino.
E rimani così più che puoi.
Con un cuore nel cuore che spinge fino quasi a scoppiare.
Nella felicità di un luogo ritrovato.
Nella paura di perderlo un'altra volta ancora.

martedì 8 luglio 2014

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK 8 LUGLIO 2014

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Lampo e Lina hanno cambiato muretto.
Saranno loro due o due che gli somigliano tanto?
Non è facile distinguere un gabbiano da un altro.
Ma a me piace pensare che siano gli stessi di sempre.
Come una costante che rassicura.
Come una scena che si ripete.
Come una pratica che si rinnova.
Anche la chitarra è la stessa,
vecchia e con le corde usurate,
da premersi addosso
quasi schiacciandola al cuore
e spremersi per provare a cercare
ancora qualcosa di prossimo e nuovo.
È una vita che butta così.
Fruga e rifruga tra note e intervalli
e i giri armonici e i passaggi melodici.
Puntare a qualcosa che non sia stato mai udito.
Fare e disfare, comporre e scomporre,
misurando le frasi, le pause, i disegni.
La musica è un'emozione di suoni
ma è pure matematica, geometria, scienza esatta.
Perciò col passare degli anni
si affina il mestiere e lo stile
e si diviene anche un poco superbi.
Si va a caccia di temi più sofisticati,
si sfida il buono per assurgere all'ottimo.
Si osa il volo perfetto con un'ossessione che sfianca
e una presunzione che cresce.
Ci si spinge più in là, più avanti, più in alto
laddove pensi di non esser mai andato,
con una richiesta dell'inatteso,
un'urgente affannata pretesa di un guizzo sublime,
il brivido lungo di un sogno mai fatto.
Una volta ho immaginato nel sonno
che al mondo tutti perdevano segno e memoria
delle arie più eterne e delle canzoni più belle
della storia di ogni tempo
e solo io per miracolo le ricordavo
e ciascun giorno ero in grado di tirar fuori,
replicandone poche alla volta,
meraviglie a non finire.
Ma se anche nella realtà fosse andata così
dopo un po'
non sarei stato io stesso a stancarmi?
A non stupirmi più del sapere inventare
un vento di nuove armonie che prima non c'era
e improvvisamente si leva tra gli orecchi
e si mette a tempo col cuore.
Mi capita spesso dopo ore che strimpello e vago
senza approdare da nessuna parte,
di tornare a suonare qualcosa di vecchio,
di già risaputo.
Sperando magari di ripartire da lì.
Per illudermi di avere un miraggio futuro.
Anche il sole di adesso è così pallido
da sembrare una luna piena.
Lampo e Lina
ammesso che siano loro
si sono riappollaiati sul muretto di destra.
Siamo tutti e tre con lo sguardo lontano,
in attesa di novità.
Su nel centro del cielo
è spuntata una mezza luna
che con un po' di immaginazione
potrebbe esser pure un sole a metà.

lunedì 7 luglio 2014

CLAUDIO BAGLIONI RICORDA GIORGIO FALETTI

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Giorgio Faletti è stato un uomo pieno di grazia.
Di questo stato di grazia è piena la sua vita e la sua opera.
Ieri sera facevo un pezzo di strada
nel dopo tramonto di luci che si accendono
e brillano nel vento caldo dell'isola.
Qualche anno fa camminavamo accanto
sullo stesso corridoio di terra
verso un aperitivo di chiacchiere fresche
e una cena allegra di storie passate e racconti bizzarri.
Ma durante il passeggio solo silenzio e pensieri.
Come in questo momento.

venerdì 4 luglio 2014

GIOVANNI BAGLIONI IN CONCERTO Villamarzana (RO) 19 LUGLIO 2014

sabato  19 luglio 2014 ore 21.30 - Ingresso € 5,00
Giardino di Villa Cagnoni-Boniotti
Villamarzana (RO)
Promosso da:
Provincia di Rovigo Servizio Cultura
tel. 0425.386381 / 386364
e-mail: servizio.cultura@provincia.rovigo.it
www.provincia.rovigo.it/cultura

Ente Rovigo Festival
tel. 0425.23113/
cel. 3466028609
e-mail: info@enterovigofestival.it
www.enterovigofestival.it/tra-ville-e-giardini/
fabulasaltica@fabulasaltica.com
www.fabulasaltica.com