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mercoledì 30 luglio 2014

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 29 LUGLIO 2014

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Stanotte cambia il vento.
Gira da levante a maestrale.
Non c'è proprio verso di prendere sonno.
Un sibilo fisso da un orecchio all'altro
suona l'immutabile canzone dell'insonnia del mondo.
Un senso di galleggiamento sul vuoto,
sul niente che riempie la stanza.
Accendo la compagnia docile e distratta della tv.
Passo di tutto col telecomando.
Poi un film in bianco e nero.
Su per giù anni cinquanta.
Le voci impostate. I dialoghi netti.
I forti contrasti. Le tinte marcate.
I gesti decisi. Le facce solcate.
Le storie segnate dall'eterna battaglia
tra il bene e il male.
Con un confine preciso.
Senza posizioni di comodo.
Senza compromessi a buon mercato.
Senza ex-aequo né mezze misure.
In quelle pellicole l'umile, il bravo, l'onesto
malgrado tutto, alla fine, ce la faceva e vinceva.
Beata ingenuità, avremmo detto più tardi.
Sarò ormai irrimediabilmente perduto,
invaghito dello svolgersi sovrapposto dei tempi,
ma ogni volta che incappo in scene così
non riesco a sottrarmi allo sguardo
e restar soggiogato a seguirne la trama e l'epilogo.
Anzi di più: non posso non andarmene in cerca
di quelle immagini di una volta
come un esploratore del passato
che negli scavi di quello che fu
incalza il futuro.
Forse è che sono definitivamente malato
nostalgico reduce di quel tempo di vivere.
Di un modo di esistere con più lealtà.
Con la stella polare della verità.
Con la dignità di ogni istante
e la coscienza di sapere cosa è giusto e cosa non lo è
e mai lo sarà.
Diceva un amico: con l'andare dei giorni
non si diventa soltanto più vecchi.
Si diviene più antichi.
Per fortuna di nuovo c'è un annuncio di luce.
Una giovane alba si trucca per uscire di casa.
Lampo e Lina si sono già alzati.
Stanno lì al loro posto, appollaiati sul bianco rotondo del tetto.
Chissà se son stati svegli anche loro.
Intanto come al solito guardano vago e lontano.
Sembrano fregarsene di tutto e di tutti.
Pure del vento che cambia.
Potrebbe essere una soluzione
almeno per un po' e fino alla prossima irrequietudine.
Adesso mi taglio la barba
e i pensieri notturni.
E mi metto a guardare vago e lontano.
Odori, suoni, colori d'isole d'altomare.
A volte basta stare appena più in alto del resto
per aver la sensazione di volare.

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