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giovedì 20 settembre 2012

Baglioni: bisogna mettere in regola le persone

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Dalla legge contro l'immigrazione al proliferare dell'illegalità, il cantante punta il dito contro alcuni anacronismi tutti italiani.
Claudio Baglioni ha smesso di credere nella politica.
Dopo aver votato per repubblicani e democratici, il cantante di «Questo piccolo grande amore», volta le spalle ai politici italiani, che troppo spesso non sanno gestire i problemi del Paese.
«Nella politica non mi ritrovo - ha spiegato al settimanale A -. In passato ho votato per i repubblicani. Non so perché, però mi sembravano seri. Qualche volta per i comunisti, ma soltanto quando c'era Berlinguer, poi mai più», questo l'excursus politico di Baglioni che puntualizza su alcune leggi flop, come quella sull'immigrazione.
«Penso che la soluzione vada affrontata dall'inizio. Diffondere la legalità, mettere in regola le persone...»
Claudio Baglioni
«Questo Paese è diviso in due eserciti in guerra: gli accoglienti a tutti i costi, pronti ad infilare una ghirlanda di fiori sulla testa di chiunque arrivi, e i respingenti a cannonate, che rimanderebbero indietro anche le crocerossine, se venissero dal Nord Africa. E così non si va da nessuna parte».
La ricetta salva Italia di Baglioni è semplice e si basa sulla lotta all'illegalità.
«Penso che la soluzione vada affrontata dall'inizio. Diffondere la legalità, mettere in regola le persone, non farle lavorare in nero. Capire che come abbiamo fatto noi emigrando in America, oggi c'è chi vuole migliorare la propria condizione di vita venendo da noi».

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