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lunedì 9 dicembre 2013

STAMPA SU BAGLIONI A BARI IL 6 DICEMBRE 2013

http://www.tvzoom.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9777:claudio-baglioni-i-talent-show-hanno-un-merito-fanno-capire-che-per-emergere-bisogna-lavorare-duro&catid=14&Itemid=18
È giunto il momento di tornare al concetto di "talento" come base per intraprendere un percorso artistico credibile», ha detto Claudio Baglioni, sul palco del Medimex, Salone dell'Innovazione musicale allestito a Bari, presentando il progetto discografico Con Voi.
«In questo senso, la sinergia con la televisione è efficace. I talent show hanno lati positivi. Danno l'idea giusta che, dietro al mestiere del cantante, ci sia dedizione, disciplina, perseveranza, una tecnica da acquisire e una valutazione oggettiva indispensabile per acquisirla. Altrimenti, diciamolo, i cantanti di successo, sembra quasi che abbiano beneficiato solo di una botta di culo».

La platea, in cui spiccano tante scolaresche, rumoreggia. Sarà perché nominare l'ingombrante opulenza del deretano in un discorso strappa sempre qualche risata, sarà perché Baglioni, negli anni, il mezzo tv ha saputo usarlo a compendio di una carriera ricca di traguardi. «Ci sono momenti in cui ti domandi come hai fatto ad arrivare così in alto. A me è capitato, verso la fine degli anni '80, di coltivare un desiderio di eclissarmi, di scrivere solo canzoni, diventando un'entità e rinunciando al rapporto epidermico col pubblico. Poi, a causa di un incidente, ho cambiato idea. La mia gratificazione maggiore sarà sempre incontrare il mio pubblico, nel video e nei live».

Senza il rapporto fisico, visivo e talvolta tattile, del resto, Baglioni non avrebbe potuto "immaginare tutto attraverso quella sua maglietta fina". E non sarebbero nate molte delle sue hit, «Create a volte quasi per caso, come Strada Facendo: mi trovavo nelle vicinanze di Londra e iniziai con un accordo di sol maggiore. Era come se le parole si srotolassero da sole».
E il rapporto fisico, un tempo, lo si aveva anche con i dischi, oggi soppiantati da Spotify e Youtube: «La musica è stato il primo social network. Incontravi per strada gente come te, con sotto al braccio una busta contenente un disco. E sentivi di appartenere a una comunità». Comunità che aveva fame di settenote: «Il desiderio di ascoltare musica dovrebbe essere come la fame, assecondato in risposta a un'urgenza, a un bisogno. Oggi, la musica è inserita ovunque. Il rischio è disperderne il valore».

E se un tempo si diceva che la musica avrebbe salvato il mondo, oggi il mondo è chiamato a salvare la musica. Un messaggio rivolto agli aspiranti alfieri dei talent show.
«Gli aspiranti artisti devono rendersi conto che fare il musicista è un mestiere in cui, come capita agli artigiani, devi lavorare duro. Ma, prima di tutto, devi comprendere se davvero ne hai le qualità. Diventare un cantante popolare ti pone in mezzo al mondo, è come se rispondessi a tanti committenti diversi, che formano il tuo pubblico».

http://www.sorrisi.com/2013/12/07/claudio-baglioni-il-sogno-della-musica-e-morto-viva-il-sogno/
Sorrisi.com quest’anno è presente alla terza edizione del Medimex, il salone dell’Innovazione Musicale di Bari dal6 all’8 dicembre 2013 alla Fiera Del Levante. Raccoglieremo alcune delle principali testimonianze dell’evento, tra incontri, premiazioni, show case e concerti.
Per la sezione Incontro D’autore, il 6 dicembre 2013 abbiamo incontrato Claudio Baglioni. Di fronte a un pubblico di migliaia di fan e curiosi (anche giovanissimi provenienti dalle scuole locali) ha raccontato parte della sua storia, anche la più recente. Una carriera viva e in continua evoluzione.
Il progetto «ConVoi» è diventato oggi un album, ma è nato come un cantiere aperto, un progetto discografico nato dalla pubblicazione di singoli, come abbiamo raccontato nell’articolo di Patrizia Guariento proprio sulle pagine di Sorrisi.com a fine ottobre. Non c’è occasione migliore per parlare con lui di carriera e di rinnovamento, nella musica e nel modo di proporla al pubblico.
«Nella vita si cerca tutta la vita il successo», racconta, «ma si teme che quel successo non sia più vivo, non sia più reale. La vera sfida con il pubblico, negli anni, è quella di non deludere. E di smettere di cercare ossessivamente di durare».
Il modo? Secondo Baglioni «Bisogna sorprendersi e mai imitare se stessi. Il mestiere del cantante ogni tanto produce qualcosa di buono, ma spesso devi rimettere in discussione tutto e il dubbio è la migliore compagna di vita per chiunque. Sarebbe bello avere un solo fan che finanzia tutto il tuo lavoro. Invece il pubblico è fatto di tante persone, tutte diverse. Il pubblico non si sceglie e non si gestisce».
«La musica», racconta, «è stato il primo social network. Perché ogni album era almeno per me ma anche per molti, qualcosa di estremamente prezioso. Oggi la musica per molti sembra un accessorio di poco valore, ma il bello è quando si riesce a trasformare quelle emozioni in qualcosa di religioso, vivendo la musica come una necessità. Una volta dicevamo che la musica avrebbe salvato il mondo, oggi che il mondo dovrà salvare la musica. Questo è un chiaro segno dei tempi».
Tornando al suo innovativo progetto discografico, dice: «È stato difficile, faticoso, ma sono contento. Non sapevo dove sarei andato, andare a un ritmo di due settimane per proporre i brani non è stato facile. Il pubblico si aspettava che potesse migliorare esponenzialmente la qualità dei miei pezzi, è il pubblico che in questo modo, voleva sempre qualcosa di migliore. Una sfida difficile ma stimolante, un modello che altri artisti potrebbero imitare».
Ecco, in conclusione, cosa si augura Claudio Baglioni per la musica italiana: «Spero che lo spazio dato alle recensioni e alla critica sia sempre maggiore. Speriamo che la musica non diventi gossip. Le stelle ci sono, bisogna solo dare loro una lucidata. Perché la musica non è solo intrattenimento. E in tempi bui come questo, nell’album “Con voi” dico, il sogno è morto viva il sogno».


Scritto da: Alessandro Alicandri

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