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mercoledì 5 novembre 2014

INTERVISTA A STEFANO PISETTA BATTERISTA DI CLAUDIO BAGLIONI

http://www.ladige.it/articoli/2014/11/02/stefano-pisetta-ritmo-baglioni
C'è anche il batterista e percussionista di Trento Stefano Pisetta nel super-gruppo di tredici polistrumentisti che accompagnano Claudio Baglioni nel suo «Convoi ReTour». Si tratta della seconda parte del progetto live dell'artista capitolino che, da febbraio a maggio ha già entusiasmato duecentomila persone in tutta Italia. Uno show che vedrà Baglioni sul palco del Palatrento il 5 novembre per eseguire tutti i suoi successi e gli inediti dell'album «ConVoi». L'occasione per intervistare Pisetta, che vanta fra le sue collaborazioni quelle con Fiorella Mannoia e Mina e che già nel 2007 aveva suonato a Trento con il cantautore romano.
Pisetta, che effetto le fa ritornare ad esibirsi nella sua città insieme a Baglioni?
«Suonare a Trento in questo bellissimo progetto sarà emozionante e come nel 2007 ci si ritroverà a condividere un grande palco con un grande artista. Fa un certo effetto pensare che al liceo musicale spesso ci si confrontava sui propri gusti musicali ed io ero sempre molto attento a tutte le produzioni italiane. Un giorno mi trovavo a discutere con una mia compagna del disco "Oltre" di Baglioni, del fatto che fosse ricco di canzoni bellissime suonate da grandi musicisti come Paco de Lucia, Steve Ferrone e Pino Palladino. Ora ho la fortuna di accompagnare da anni alcune di quelle canzoni che hanno fatto la storia della nostra musica italiana. Un sogno diventato realtà».
Quali forme ha questo live?
«Come tour è molto diverso dai precedenti che avevo fatto con lui a partire da "Tutti Qui" nel 2006 e 2007. Ci sono più musicisti sul palco ed è un set molto impegnativo per noi strumentisti. Ma ci dà anche grandi soddisfazioni, tappa dopo tappa. Negli ultimi tour Baglioni aveva scelto la formula del palco al centro mentre in questo caso suoniamo su un palco frontale tipico dei palazzetti. È una band molto allargata con due batteristi come me e  Elio Rivagli ».
Difficile entrare nel mood di questo nuovo live?
«La difficoltà maggiore è stata quella, durante le prove, di entrare nell'ottica dell'incastro tra le due batterie. Suonare in due vuol dire sapersi adeguare al groove dell'altro e il contrario. Non spingersi solo con il proprio drumming ma saper dialogare costantemente anche con l'altro batterista. Senza dubbio è più difficile, ma anche divertente. Con Rivagli si è creato da subito un ottimo feeling, ci conoscevamo già dai tempi in cui si suonava con Fiorella Mannoia».
Che Baglioni ha ritrovato?
«Con lui dal punto di vista umano mi sono sempre trovato molto bene. Sul palco si lavora tantissimo ed è un artista che pretende tanto dai suoi musicisti, anela alla massima perfezione della resa on stage. Claudio Baglioni si diverte sempre ad inserire novità e cambiamenti in scaletta. Capita spesso che la sera prima di uno show si cambi un brano, si provi un finale nuovo, si modifichi un incastro diverso. La mia sensazione in questi anni è che Claudio non si sia mai accontentato dei propri risultati e per questo sia sempre alla ricerca di nuovi stimoli sul palcoscenico».
Anche a Trento si attende il pubblico delle grandi occasioni: come vede la gente di Baglioni?
«Il suo pubblico è sempre caldissimo e le date fino ad oggi sono andate benissimo e non è facile di questi tempi riempire i palazzetti. L'atmosfera è sempre molto coinvolgente e si vede una platea calorosa e che attraversa le varie generazioni».
A quali progetti sta lavorando lei in questo ultimo scorcio di 2014?
«Sto dando gli ultimi ritocchi, al Niva Studio di Ivan Benvenuti, al mio primo disco da solista che comprenderà brani originali di mia composizione. Ho deciso di coinvolgere grandi musicisti che hanno caratterizzato momenti importanti del mio percorso artistico dal 2000 fino ad oggi».

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