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martedì 22 aprile 2014

RECENSIONE CONCERTO BAGLIONI CONVOITOUR MONTICHIARI

http://www.giornaledibrescia.it/cultura-e-spettacoli/il-muratore-baglioni-costruisce-una-super-festa-1.1854568
il palcoscenico a mo’ di città in costruzione, ieri sera al Palageorge di Montichiari, è non solo l’apertura del concerto di Claudio Baglioni, in scena nell’ambito del «ConVoiTour» davanti ad oltre tremila persone, ma anche un nuovo modo per stupire tre generazioni di fan pronti a godersi una lunga scaletta mozzafiato di pezzi storici e mai dimenticati.
Appare in gran forma, Baglioni, che sceglie un inizio soft con «Notte di note, note di notte», seguita da «E tu come stai?», brano che comincia a scaldare il pubblico, e «Dagli il via». La prima novità riguarda l’arrangiamento dei pezzi, che si scrollano di dosso il vecchio abito musicale, quello che li ha accompagnati per decenni, lasciando spazio a sonorità rock, interpretate tuttavia con garbo, senza strappi.
Sfilano pure canzoni più recenti, come «Dieci dita», «È noi due là», «In un’altra vita», «Una storia vera»... Gradevoli, pur se non della stessa pasta di quelle che hanno fatto epoca. Arriva «Poster», in acustico, con le vocalist ed una veste inedita. Convincono la ritmica di «Amore bello» e il mix tra grinta e delicatezza di «Io me ne andrei», brani che varrebbero da soli il prezzo del biglietto.
L’artista romano ha ancora colpi in canna, con le gemme che possono essere cantate dagli spettatori di ogni età: «Quanto ti voglio», «E tu», «Porta Portese», «Avrai», «W l’Inghilterra», «Questo piccolo grande amore», «Strada facendo» (... «arriverai a Chiari», recita uno striscione simpaticamente esposto)..., in attesa della chiusura con la canzone che dà il titolo al tour.
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http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/707735_baglioni_la_vita__sempre_adesso/
Si dice che la vita vera inizi solo una volta superata la quarantina. Osservando Claudio Baglioni esibirsi sul palco del Palageorge di Montichiari verrebbe da correggere il detto e posticiparlo di almeno una ventina d'anni.
Come un pregiato vino d'annata, (la citazione enologica è d'obbligo, viste le eccellenze bresciane nel settore) il cantautore romano, 63 primavere il prossimo 16 maggio, sembra infatti migliorare con il passare del tempo.
Basta snocciolare un paio di dati per riuscire a comprendere lo stato di grazia attraversato da un artista capace di incantare intere generazioni di appassionati: 3 ore di concerto, con oltre 30 canzoni divise fra successi storici e novità dell'ultimo album «Con Voi» da cui il tour trae il proprio nome, sostenute da un nutrito gruppo di 13 polistrumentisti, tra cui brillano Paolo Gianolio, Mario Guarini, Roberto Pagani, Elio Rivagli e Pio Spiriti, già presenti in passate esibizioni dal vivo.
Il lungo volo di Baglioni sul suolo nazionale, spiccato da Rieti il 27 febbraio, ha toccato, diverse città italiane, riscuotendo unanime consenso di pubblico e critica, e si accinge ora a planare verso la propria fase conclusiva, il cui fulcro sarà rappresentato dalla serata al Mediolanum Forum di Milano, il 6 maggio.
PER COMPRENDERE a pieno il significato del «ConVoiLive Tour» è però necessario contestualizzarlo in maniera debita: si tratta infatti della seconda parte di un ambizioso progetto iniziato lo scorso Natale con la rappresentazione teatrale «Diecidita», in cui Baglioni si è calato nei panni dell'autore, dell'interprete e del narratore, condendo la propria performance con un accompagnamento al pianoforte ed alla chitarra.
Ulteriori dimostrazioni di un eclettismo artistico e culturale che sembra aver trovato la propria definitiva consacrazione. A far da cornice all'esibizione del Palageorge il cantiere di un'ideale città, in grado di evolversi e progredire parallelamente all'esecuzione dei vari brani, assurgendo ad allegoria della crescita e della ricostruzione, di cui la musica è scintilla vitale.
Un processo in cui nessuno deve essere escluso, ma dove tutti sono chiamati a contribuire in maniera attiva: è solo questa la via percorribile per rendere realmente concreta la pregnanza dello striscione «Tutta un'altra musica» che campeggia in primo piano, perno attorno al quale tutto ruota.
Insomma, è un Baglioni in splendida forma quello che alimenta le suggestioni della nutrita e variegata folla monteclarense, stimata attorno alle 3000 unità.
UN PUBBLICO plaudente e «cantante», catturato dall'ipnotica personalità del cantautore (presentatosi sulla scena con un perfetto travestimento da operaio semplice), appassionatamente trascinato, sin da subito, con pezzi celeberrimi quali «E tu come stai?» o «Dagli il via» e quindi con una costante scalata che trova il proprio naturale apogeo in «Questo piccolo grande amore»: il sempiterno emblema di una carriera che da più di 40 anni non smette di regalare emozioni.
Con la convinzione, nemmeno troppo celata, che il meglio debba ancora venire: d'altronde non è lui stesso a cantare che «la vita è adesso»?

Jacopo Manessi

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