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sabato 7 giugno 2014

CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE SU FACEBOOK IL 6 GIUGNO 2014

https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial
Anche se casa era piccola piccola
io trovavo sempre un nascondiglio.
Un posto che sapevo solo io
dove stare senza esser tanato
lontano da tutto e da tutti.
Anni ancora più addietro
mi mettevo le mani sugli occhi
e non vedendo più niente
pensavo di essere svanito io
agli sguardi del mondo.
Poi crescendo ho capito
che il metodo non funzionava
e che se pure, con un tono esagerato, dicevano
"Ma Claudio dov'è? È diventato invisibile...
Che si fa? Bisogna andare a cercarlo..."
la verità è che c'erano neanche un metro di bambino in piedi,
coi palmi poggiati sul volto
e un paio di adulti furbastri di fronte
che, guardando da tutt'altra parte,
fingevano di non vederlo
e gliela davano calda.
Fu colpa dello specchio di un armadio non chiuso
che svelò quella povera messinscena.
E allora cominciai a sparire sul serio.
Quando riuscivo 'stavo via' anche per ore.
Fino a che non mi chiamavano
e quando la voce si faceva un po' meno paziente,
prima che si rompesse nell'urlo.
Dai parenti della campagna avevo spazi sconfinati
e così, a volte, dovevano venire addirittura a cercarmi.
Era come un film d'avventura.
Come giocare a guardie e ladri.
Oggi spesso mi dico:
devo scappare, fuggire per qualche tempo.
Quasi eclissarmi dal viso brutale del mondo.
Ma se anche resto, basta con questa miserabile solfa.
Non leggerò più niente,
non accenderò più la tv,
chiuderò le orecchie
a tutto ciò che sarà dissonante,
spegnerò cogli occhi
tutto ciò che bello non è.
Tanto sapere deprime soltanto.
Avvilisce o accresce la rabbia.
Ma anche il senso di impotenza.
E fa discutere sul senso delle cose.
Io mi sono fatto grande
e vedo che il gioco continua.
Però non è visionario e fantastico.
E poi così non c'è partita.
I ladri sono tanti e ogni giorno di più
e le guardie sono sempre di meno.

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