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domenica 23 marzo 2014

RACCONTO DEL CONCERTO DI BARI CONVOITOUR DI CLAUDIO BAGLIONI

http://radiomadeinitaly.it/wordpress/?p=73337
E’ difficile scrivere, senza essere banali  e scontati, di un concerto che è stato a dir poco perfetto. Un grande Claudio Baglioni si è esibito ieri sera (22 marzo) al Palaflorio di Bari cantando per tre ore, senza mai un minuto di pausa, i suoi più grandi successi, riarrangiati per l’occasione come solo i grandi sanno fare.  In un palazzetto gremito fino all’inverosimile, il pubblico ha cantato tutti i testi delle canzoni, dalla prima all’ultima, senza mai fermarsi.  Uno spettacolo nello spettacolo. Intere generazioni a confronto, dai nonni ai giovani nipoti, intorno a un cantautore che in quasi cinquant’anni di carriera  ha raccontato con le sue canzoni, possiamo dirlo, l’anima vera del nostro Paese.

Baglioni canta l’amore per la vita e il pubblico si emoziona. Le melodie sospese fra giochi di luce e una presenza scenica che non ha eguali, accarezzano e scaldano i cuori e allontanano, sia pure per una sera, gli spettri delle paure che ogni uomo porta con sé ogni giorno.

I suoi testi raccontano di storie, le nostre storie, i nostri percorsi individuali che si intrecciano e si perdono e poi si rincontrano. Favole di tutti i giorni scalfite, a volte frante dal tempo, si ricompongono, sia pure nel tempo di una canzone, mentre l’attimo si ferma e la favola può tornare eterna.

Come tanti fotogrammi di esistenze semplici, i nostri ricordi, quasi dimenticati, come da una soffitta di cose vecchie, riaffiorano prepotentemente dalla memoria del tempo e ci ricordano di estati calde di tanti anni fa, di amori iniziati e poi finiti, di persone andate e a volte mai più ritrovate,  di baci “a labbra salate”, di notti insonni ad ascoltare canzoni, di falò in riva al mare quando tutto sembrava più semplice e lontano da raggiungere. Erano gli anni dei sogni, ma gli “anni sono istanti sopra le spalle o dentro un secchio”, senza i quali, però, non saremmo noi, quelli di oggi.

Baglioni canta “Avrai”. Mi giro e scorgo un lui non più giovane che accarezza i capelli della sua donna che gentilmente reclina il capo sulla sua spalla e s’illumina in volto con un sorriso ancora giovane. Una piccola lacrima, densa di significato, brilla nel buio e le riga il volto. Si guardano, si sussurrano qualcosa nell’orecchio e poi sorridono, adagiando lentamente le umide ciglia. Non saprò mai cosa si son detti, ma percepisco attimi di piccola e intensa felicità che hanno il potere di riannodare i capi di vite a volte stanche, provate, logorate dalle vicende umane.

E’ bello guardarsi intorno e scoprire negli occhi delle persone, stupore, nostalgia, tristezza, gioia, lampi di felicità che riappacificano ogni coscienza con la propria storia. In fondo sono solo canzoni, ma forse le donne e gli uomini del nostro tempo hanno bisogno di queste emozioni per “ritrovare se stessi”. A volte bastano anche semplici parole che invitano a “saltare il buio e andare in punta dritti al sole, finché abbiamo musica e un pugno di parole, viviamo questa vita finché possiamo suonare e sogniamo finché abbiamo voce e amore per cantare, che ancora non siamo in croce se abbiamo un cuore e dieci dita”.

Claudio canta l’ultima canzone. I musicisti salutano e vanno via. Resta lui solo, sorridente e sazio di buoni sentimenti davanti al suo pubblico. Agita la mano e saluta con un “arrivederci, ci rincontreremo”… Si alza il sipario. Il concerto è finito. Ogni uomo ritorna alla sua storia con una ritrovata certezza… è proprio vero, a volte basta solo la poesia, il senso vero della vita!
Antonio Curci

1 commento:

  1. Articolo stupendo!!! Credo che il giornalista abbia saputo cogliere le emozioni piu profonde che ogni volta ci trasmette il grande Claudio Baglioni con le sue canzoni, piene di vita vera, di poesia, di magia...Io non mi stancherò mai di questo viaggio e spero che per ora non si stanchi nemmeno lui.

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